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Fare Verde - La Cala del Cefalo protetta, ma in mezzo ai rifiuti

📅 sabato 14 aprile 2012 · 📰 AmbienteCilento

cala protetta art fv 14042012
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La Cala del Cefalo è un’ampia e bella baia con spiaggia lunghissima, pineta a pino d’Aleppo, duna, il tutto circondato da una ripida falesia che si tinge di rosa al tramonto.

Tutto questo ecosistema è rigidamente protetto da norme nazionali ed europee ed è compreso nel Parco naturale più blasonato d’Italia.
Malgrado ciò, anno dopo anno, si assiste al degrado dovuto a mancanza di tutela e sorveglianza. E l’Ente parco che fa? Ahiinoi!

Di preferenza promuove conferenze, dibattiti, tavole rotonde, taglia nastri, lancia prodotti tipici: come se il patrimonio naturale non fosse un prodotto “tipico”.

Vi sono sulla duna, o meglio vi erano perchè alcune sono scomparse, 56 specie vegetali diverse, tipiche della sabbia (psammofile) e una fauna protette dalle Direttive europee. Non per niente, infatti, tutta l’area è stata riconosciuta quale Sito d’importanza comunitaria e Zona a protezione speciale.

Tutela e sorveglianza (art 9 DPR 5-6- 95) dicevamo, ma questa norma non viene rispettata e neppure il Protocollo d’intesa tra Ente parco e l’associazione balneare CAB la onora. Si legge infatti che l'Ente Parco ha tra i propri obiettivi e campiti istituzionali quelli di estendere Ie caratteristiche di naturalità, integrità territoriale ed ambientale con particolare riferimento alla natura selvaggia dell'area protetta". E che altresì la CAB,si propone nel proprio statuto di "tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale […]”.

Il protocollo ha quindi – si legge ancora - la finalità di realizzare uno sviluppo di un turismo sostenibile.


Le tre foto riguardano i rifiuti nella duna.

Il turismo esiste, specialmente quello balneare e vacanziero, ma la sostenibilità lascia molto, ma molto a desiderare. Per Pasquetta ad esempio si è assistito a fatti di vandalismo e illeciti nella pineta protetta, Fatti resi possibili per i varchi lasciati aperti dalla strada provinciale. Macchine, accensione fuochi, taglio di alberi, tendopoli, e naturalmente abbandono di rifiuti ne è stato il risultato e nessuno è intervenuto, malgrado le ripetute segnalazioni.

Questo è successo nel dì di festa, ma da un veloce sopralluogo nella duna è risultato evidente che i lidi non hanno evidentemente rispettato il Protocollo. Si rileva abbandono di rifiuti di vecchia data tra i cespugli di essenze mediterranee non certo dovuti ai bagnanti o ai turisti di pasquetta.

L’associazione Fare Verde – Cilento fa dunque appello ai giovani del comune di Camerota, amanti del patrimonio naturale insostituibile (che senza dubbio vi sono) di concordare una giornata con noi, non nuovi a queste iniziative, per bonificare quell’area naturale così ingiustamente degradata.

C.Stampa - Sezione Cilento di Fare Verde
349 10 50 204 – 339 81 99 103


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