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Dove volano le cicogne..

📅 sabato 20 agosto 2011 · 📰 AmbienteCilento

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Nell’antichità le cicogne bianche erano comuni in Italia, protette e salutate come segno di buon augurio. Lo dimostrano i mosaici romani ad Aquileia del 314 d.C. Poi la caccia spietata, la distruzione degli habitat prediletti hanno allontanato dalla nostra penisola questi splendidi uccelli, che tendono a fidarsi dell’uomo come piccioni. Basti pensare che nel XVI secolo nei libri di ricette si spiegava come cucinare i pulcini di cicogna.
Le linee di migrazione Africa-Europa rimasero così solo quelle attraverso il Bosforo e Gibilterra, tanto da distinguere due diverse popolazioni di cicogna bianca, identificabili rispettivamente come “orientali” e “occidentali” a seconda le aree di riproduzione e le vie di migrazione seguite.

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La cicogna bianca tuttavia sta ritornando in Italia dopo tanto tempo.

Transitando sulla nostra penisola nel loro tragitto migratorio si sono fermate in molte regioni e addirittura nidificandovi.

E’ quello che è successo nel 1996 quando un coppia ha messo famiglia su un traliccio nel comune di Sala Consilina nella piana di Diano. E da allora succede ogni anno. Il fatto è che , nel lungo volo verso settentrione è apparsa loro questa valle dove si stagliava improvvisa una bella piana attraversata da fiume Tanagro e da canali, ancora libera dal cemento e pertanto ricca di cibo come piccoli mammiferi, rettili, anfibi, insetti.

Il Parco, salutando questo evento con entusiasmo più che comprensibile, mise a punto un progetto “per la conservazione e la difesa della natura”, dato che le cicogne avevano trovato nel Vallo “un importante rifugio”. Progetto era di grande respiro e urgente da realizzare, perché proteggere la cicogna bianca che ritornava in Italia, e il suo habitat, non rappresentava solo una grande iniziativa in difesa della biodiversità ma anche un fatto etico e di rispetto della natura e del suo diritto a esistere nelle sue molteplici forme di vita.

Associazioni ecologiste presentarono la richiesta di istituire una ZPS (Zona di protezione speciale) per l’area di nidificazione. Ma i comuni interessati rifiutarono la proposta malgrado il parere favorevole della Regione. Altri progetti erano in corso come un inutile centro commerciale.

Il Vallo di Diano è un’importante area di transito migratorio. Si pensi che il 19 agosto del 2004 uno stormo di circa 60 cicogne si è fermato sulla cattedrale romanica di Policastro ripartendo la mattina dopo diretto verso la Calabria. Ma il fatto ancor più interessante ce lo riferisce un volontario dell’associazione Ataps-Tutela Ambiente, Salvatore della Luna Maggio, che si occupa di monitorare il nido di Sala. Un gruppo di 50 cicogne si è riunito in località Termini vicino al luogo di nidificazione. Pronte per la migrazione in Africa.
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Di quel progetto del Parco, presentato nel 1996 al tempo della prima nidificazione nel Vallo, non se ne è saputo più nulla. Siamo nel 2011, è cambiata la dirigenza, ma della tutela della biodiversità, vanto di un parco naturale, nessuno ne ha più parlato. Eppure il parco non difetta di fondi e soprattutto c’erano e ci sono disponibili volontari a seguirlo.

Si pensi che in Calabriain provincia di Rende e nella valle del Crati, dal 2003 ad oggi sono nate 150 cicogne bianche, e solo quest’anno ne sono nate trentatre.
E’ il grande successo del progetto Cicogna bianca che la Lipu-BirdLife Italia ha lanciato nel 2003 nella regione installando piattaforme artificiali sui tralicci dell’Enel.
Grazie all’impegno della LIPU di Rende, sono 40 le piattaforme installate sui tralicci dell’Enel, di cui 35 in provincia di Cosenza e 5 in provincia di Crotone. Tutti i tralicci sono stati inoltre isolati per prevenire il rischio di folgorazione (elettrocuzione).

Il progetto non ha ricevuto alcun finanziamento economico e si regge unicamente sul lavoro gratuito e la passione dei volontari LIPU e sulla disponibilità dell’ Enel che, sin dall'inizio, ha creduto nella forza di questa iniziativa fornendo mezzi e uomini per l’installazioni delle piattaforme.
(comunicato stampa della Lipu del 29 luglio 2011). Paolo Abbate

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