Luci d'artista a Salerno, problemi con Camera di commercio. De Luca s’infuria
Salerno - Non c’è solo lo scontro sulle nomine nella fondazione Carisal. Comune e Camera di commercio sono ai ferri corti anche su "Luci d’artista", perché il presidente Arzano prende tempo sul finanziamento all’iniziativa e stavolta il sindaco s’infuria.Quel contributo De Luca lo ritiene un dovere, al punto da sbottare e minacciare - se dall’ente camerale non giungono novitá - di far restare le luminarie spente.
Un avvertimento arrivato alle orecchie di alcuni rappresentanti del commercio, che sono giá andati in allarme. C’è anche questo nei tentativi di mediazione che un’ala della Camera di commercio sta mettendo in campo per provare a riavvicinare le posizioni di Arzano e De Luca.Posizioni che per ora restano lontane, come testimonia la discussione di ieri mattina in consiglio camerale. In quella sede Andrea Prete, past president di Confindustria, ha criticato la posizione assunta dalla Camera di commercio per le nomine in Carisal, e rivendicato una rappresentanza degli industriali nella giunta camerale, venuta meno con le dimissioni di Antonio Ilardi.
Il suo intervento ha sintetizzato tutto il malumore che circola in una parte del mondo dell’industria dopo la designazione di Alfonso Cantarella a presidente della Carisal. «Il commissario di Confindustria - ha detto Prete - ha dato una precisa indicazione che la Camera di Commercio non ha tenuto in considerazione, pensando persino che la lettera di Pezzullo non meritasse risposta». Una «scelta politica» secondo Prete, visto che Cantarella, «è un uomo vicino al centrodestra, tant’è che lo stesso Cirielli lo ha definito un sostenitore del Pdl».
E sulla questione è tornato a intervenuto anche il segretario provinciale del Pd Nicola Landolfi, per il quale «non era mai accaduto che il presidente di Carisal avesse la tessera di un partito». Le esternazioni di Prete hanno provocato la reazione del presidente della Camera di Commercio, Guido Arzano, che ha manifestato «l’immediata disponibilitá ad incontrare Pezzullo, e ad avviare un ragionamento condiviso tra Confindustria e la Camera di Commercio, fermo restando che i problemi dell’associazione industriali devono rimanere all’interno delle sue mura e non essere portati qui. Chi vuole impedirci di lavorare - ha aggiunto - troverá sempre la mia massiccia ostruzione».
A scendere in campo, sostenendo le decisioni di Arzano, anche l’intero gruppo degli artigiani, che in un documento congiunto hanno definito «un inaudito attacco, con termini diffamanti» il manifesto che il Pd ha preparato all’indomani delle nomine. Il consiglio camerale di ieri aveva all’ordine del giorno l’approvazione del piano quinquennale di investimenti. Un documento votato all’unanimitá dai consiglieri presenti, ad eccezione di Prete e Russo che hanno abbandonato l’aula. (re. cro)
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