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Anche le galline soffrono

📅 sabato 14 gennaio 2012 · 📰 AmbienteCilento

allevamento galline
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Finalmente, dopo anni, il 1° gennaio 2012 in tutta Europa è entrato in vigore il divieto di allevare le galline nelle gabbie grandi come un foglio A4, le cosiddette “batterie” degli allevamenti intensivi.

Il 90% delle galline ovaiole vive in gabbie di batteria.

Li avete mai visti questi veri e propri luoghi infernali? Le povere bestie non possono esprimere i normali modelli comportamentali come la ricerca del foraggio, la cova delle uova nei nidi, beccare sul terreno, distendere le ali. Vengono anche tagliati i becchi per impedire di beccarsi tra loro.

“Questa mancata soddisfazione di tali primari bisogni provoca negli animali un alto grado di frustrazione e stress. Dopo due anni, deperite, consumate, martoriate nel corpo e nella mente, verranno mandate al macello. Per questi animali quindi la morte, per quanto anch’essa molto cruenta, è una vera liberazione, la fine di una tortura…”.

In Italia vi sono ben 55 milioni di galline e 4970 allevamenti nazionali, concentrati soprattutto in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Queste uova le possiamo naturalmente trovare anche nei nostri supermercati.

“Nelle mani del consumatore è però il potere di mettere fine a questa industria della sofferenza compiendo, al momento dell'acquisto, una scelta consapevole dal punto di vista etico e salutistico. È sufficiente una piccola attenzione in più nel momento in cui si scelgono le uova sugli scaffali dei supermercati”. Sulle uova è impresso il codice di provenienza, cioè il tipo di allevamento. Le cifre 1’, ‘2’ e ‘3’ indicano rispettivamente allevamento all’aperto, allevamento a terra (che significa al chiuso, stipate nei capannoni), e allevamento in gabbia; lo ‘0’ indica invece l’allevamento biologico.

uovo gallina classificazione


Quest’uovo è stato prodotto in batteria da una gallina stressata. La cifra 3, la prima a sinistra indica infatti l’allevamento intensivo in batteria.

Fonte: il Cambiamento del 13 gennaio 2012

Paolo Abbate

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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