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FUOCHI D’ARTIFICIO, SUGHERE BRUCIATE, CAPRE SPEVENTATE

📅 giovedì 19 gennaio 2012 · 📰 AmbienteCilento

fuochi d artificio e sughere vibonati
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Il 6 dicembre scorso, scrivemmo su Cilento Notizie che per la festa di Sant’Antonio si sarebbe svolta l’annuale gara di fuochi d’artificio a Vibonati.
Tradizione radicata a cui i paesani e l’amministrazione non possono rinunciare: il santo potrebbe anche aversene a male.

Le usanze “secolari” non si possono abolire, si dichiara da varie parti. Fanno parte della cività di un paese. Ma quando queste usanze a lungo andare si rivelano dannose per gli uomini che l’esprimono e per l’ambiente che li circonda, si deve avere il coraggio e il dovere di metterle da parte.

A parte le tradizioni c’è qualcuno, oltre le associazioni ambientaliste, che palesamente protesta da anni, perché si danneggiano con lo spostamento d’aria e i residui di plastica e alluminio gli alveari posti in un terreno accanto, mentre sommessamente non sono troppo soddisfatti anche i proprietari delle capre che si disperdono per lo spavento. E quanta fatica occorre ai pastori poterle radunare e ricondurre ai caprili!

Il proprietario delle api si è rivolto pure al Codacons del Golfo di Policastro che ha diffidato l’amministrazione comunale che autorizza gli spari per gli eventuali danni agli alveari e per l’inquinamento sul suo terreno.

Nell’articolo si raccontava degli inevitabili residui degli spari che rimangono sul terreno stratificandosi negli anni e, soprattutto, al pericolo di incendi nella macchia mediterranea e nella sughereta che vegeta per centinaia di ettari nel territorio collinoso di Vibonati e altri paesi confinanti.
Sughereta, questa, che è stata indicata con delibera regionale nonché dei comuni di Vibonati e Ispani come area protetta, attraverso l’istituzione di un Parco naturale intercomunale.

Purtroppo c’è stato un repentino voltafaccia dei sindaci suddetti che decidono di annullare questa delibera così importante “che produce un effetto sia sulla qualità ambientale che sulla qualità della vita dei cittadini, in termini di valori sociali, estetici e ricreativi?”.

La ragione del cambio di idea è presumibile sia la rivolta dei cacciatori e dei fuochisti di Sant’Antonio.

Ebbene il 17 gennaio si è svolta la gara per il miglior fuoco d’artificio.
35 mila euro, secondo indiscrezioni, è costata la gara che però non è stato possibile terminarla. Incendi si sono sviluppati qua e là intorno, mezza scarpata andata in fumo e alberi di sughero sbruciacchiati, per fortuna. Il sughero, oltre a tante altre proprietà, come è noto è ignifugo. Sono dovuti intervenire tuttavia i Vigili del Fuoco.
Residui di carta, plastica, alluminio sono sparsi dovunque nella macchia mediterranea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

sughere di vibonati in incedio



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