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Sigarette: gomme e cerotti inutili per smettere di fumare. Marijuana meno dannosa

📅 venerdì 17 febbraio 2012 · 📰 SaluteCilento

fumare sigaretta o marijuana
Credits Foto enofaber.com

Se in diversi studi medici gomme e cerotti si sono rivelati efficaci, dai sondaggi effettuati ultimamente è emerso invece che servono a poco o nulla. La nuova ricerca, condotta nel Massachusetts, ha seguito per diversi anni un gruppo di 1.916 persone, analizzando quanto i prodotti sostitutivi della nicotina siano in grado di liberarli dal vizio. «Speravamo in un risultato ben diverso», è stato il commento del dottor Gregory Connolly, direttore dell'Harvard Center for Global Tobacco Control e co-autore dello studio. Per il dottor Richard Hurt, direttore del centro per la dipendenza da nicotina presso la Mayo Clinic, si tratta invece di fattori «essenziali», anche se ammette che per la riuscita del trattamento è necessaria anche la predisposizione e la convinzione dei pazienti. Uno dei primi a mettere in dubbio l'efficacia di gomme e cerotti anti-fumo erano stati nel 2002 i ricercatori dell'università di San Diego. Oggi gli esperti sostengono che se sono utili per aiutare le persone a smettere, il loro effetto svanisce sul lungo periodo, non essendo in grado di prevenire le ricadute. Il mercato dei prodotti sostitutivi della nicotina ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni, passando dai 129 milioni di introito del 1991 agli 800 milioni del 2007.

MARIJUANA MENO DANNOSA. Fumare marijuana comporta rischi, ma un nuovo studio mostra che le conseguenze dell'accendere uno spinello ogni tanto non includono la perdita della funzionalitĂ  polmonare, che viene invece provocata dalle 'semplici' sigarette.

La ricerca è firmata dall'università dell'Alabama a Birmingham e viene pubblicata sul 'Journal of the American Medical Association'. Utilizzando un ampio database nazionale, il team di ricerca ha confrontato la funzione polmonare dei fumatori di marijuana e di tabacco durante un periodo di 20 anni. I dati hanno rivelato che il fumo di tabacco ha avuto esattamente l'effetto mostrato in tutti gli studi precedenti: aumentando l'esposizione cumulativa di una persona alle sigarette, risulta una perdita di flusso d'aria e del volume polmonare. Ma gli studiosi hanno scoperto che per la marijuana è vero addirittura il contrario. «Ai livelli di esposizione comunemente osservati negli americani - spiega Stefan Kertesz, autore principale dell'indagine - l'uso occasionale di marijuana è stato associato con un aumento del flusso d'aria e della capacità polmonare. Questo aumento non è grande, ma statisticamente significativo. E i dati hanno mostrato che anche con livelli moderatamente elevati di utilizzo, circa uno spinello al giorno per sette anni, non ci sono prove di diminuzione del flusso d'aria o del volume polmonare».

Kertesz avverte comunque che fumare marijuana non è certo utile per preservare la salute polmonare. «Gli adulti sani 'soffiano' da 3 a 4 litri d'aria in un secondo. La quantità che si guadagna in media con la marijuana è piccola, pari a circa meno di un quinto di una lattina. Quindi è qualcosa che nemmeno si nota e che non viene mantenuta nel tempo». Il risultato, inoltre, «cambia per le persone che arrivano a livelli elevati di esposizione alla marijuana nella propria vita», dice il ricercatore. «A quel punto, i dati suggeriscono che avviene un calo del flusso polmonare d'aria. Ci possono essere anche altri effetti dannosi, ma non abbiamo avuto abbastanza fumatori pesanti di marijuana in questo studio per determinarli».

(foto di repertorio da enofaber.com)

Fonte: leggo.it

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