BONIFICATO IL SITO PROTETTO SULLA RIVA DEL MINGARDO
di Paolo Abbate | BlogCopertoni auto consumati, bottiglie di plastica e vetro, polistirolo, pezzi di auto e altro ancora, erano stati abbandonati sotto il ponte della ferrovia che scavalca il Mingardo, area Sic del parco nazionale.
L’area sebbene protetta risulta da tempo scelta da ignoti per abbandonare i propri rifiuti, risparmiandosi così la fatica di portarli all’isola ecologica o ai siti di smaltimento.
Il 26 febbraio finalmente l’associazione Fare Verde - Cilento, insieme a due associazioni di San Severino di Centola, Mingardo e Miti e il Borgo, si sono dati appuntamento per bonificare il sito riportandolo a una situazione decorosa. Molti locali si ricordano con nostalgia questi luoghi dalle acque cristalline, dove da bambini venivano a fare il bagno in estate e dove si pescavano cefali e anguille.


Così sicuramente se li immaginano il duca e la duchessa di Cambridge che hanno particolarmente gradito l’invito a visitare il Cilento. Nella lettera scritta dall’ambasciatore, infatti, non è esclusa una seconda luna di miele nel Parco nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano dei reali inglesi.
Questa iniziativa di bonifica è stata possibile grazie anche alla Yele di Vallo della Lucania che ha messo a disposizione il camion dei rifiuti, guidato da Gerardo Cammarota, anche lui volontario, che si è assunto il compito, malgrado la festività, di smaltirli secondo la normativa per i rifiuti pericolosi .
Queste operazioni di volontariato dimostrano che vi sono persone disponibili a tutelare il proprio territorio da inquinamento e abusi. Quello che invece manca, purtroppo, è la disponibilità degli enti preposti, quali amministrazioni locali e Ente parco, bloccati a parer loro dalla cronica mancanza di fondi. Risulta invece che il Parco elargisce “finanziamenti a pioggia per progetti, molti dei quali obsoleti ed inutili”. Perché allora non prevedere progetti di bonifica dei siti protetti da eseguire quando occorre, impiegando ad esempio mano d’opera giovanile? Perché, ancora, non disporre in luoghi strategici delle televisioni a circuito chiuso per scoraggiare e perseguire penalmente i male intenzionati?


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