PER CHI SUONA LA CAMPANA
di Paolo Abbate | BlogIn Italia, con l’abbandono dell’agricoltura, le zone boschive stanno crescendo, tuttavia in zone marginali che ancora non fanno gola all’avanzata del cemento. Ma così non avviene su tutto il pianeta, dove si assiste alla diminuzione preoccupante di foreste, specialmente nelle aree tropicali, polmoni della Terra e ricche di biodiversità.
Ad esempio, ma non è il solo purtroppo, la Pacific Lumber, corporation statunitense operativa nella lavorazione del legname, opera da tempo nel cuore delle foreste millenarie californiane, non risparmiando neppure gli alberi centenari. Ma nel 2002 una giovane ragazza di nome Julia, completamente assorbita dalla sacralità di questi luoghi, si arrampica su una sequoia alta sessanta metri. Rimarrà così con i piedi sospesi a circa trenta metri da terra per impedire l’abbattimento della foresta millenaria e vi rimane per due anni.
Ma quella che era iniziata come una protesta temporanea contro le politiche commerciali della compagnia statunitense si trasformerà in una resistenza attiva lunga assai più del previsto, fatta di negoziazioni e trattative, invenzioni e imprevisti.
Questa non è la sola storia di protesta e tentativo di salvare gli alberi da l’ingordigia e l’indifferenza dell’uomo per la natura.
'Mulai' Payeng è il protagonista di una storia che ha dell’incredibile: da solo ha trasformato un esteso banco di sabbia lungo le rive del fiume indiano Brahmaputra in una rigogliosa foresta.
A poco per volta infatti ha cominciato fin da ragazzino a piantare alberi autoctoni, e così “una zona sterile è stata invasa da una grande biodiversità di flora e fauna selvatica, specie in via di estinzione comprese. Anche gli uccelli migratori hanno cominciato a vivere qui”.
Ma veniamo, dopo questi esempi meravigliosi di amore per gli alberi, al Cilento dove si trovano molti alberi centenari, come sughere, ulivi, querce, cerri. Ma ogni tanto, andando per boschi, troviamo un albero vetusto divenuto legna da ardere, sebbene leggi rigorose preservino e proteggano questi monumenti verdi per il loro notevole interesse pubblico quale“patrimonio straordinario di biodiversità e pregio”.

Nel comune di Tortorella, località Belvedere-Cerreto un cerro monumentale è stato tagliato furtivamente, e solo dopo due giorni una associazione ecologista, allertata da signori tedeschi che abitano in una casa nei dintorni, ha trovato il grande cerro tagliato, è proprio il caso di dire, a fettine. E’ rimasto così solo denunciare l’illecito alla Forestale e Carabinieri.
Quei due cittadini europei non hanno quindi fatto “le spalluccie” davanti ad un reato ambientale, alla distruzione cioè di un patrimonio di tutti. Udendo il suono di “una campana”, non si sono domandati “per chi suona, perché la campana suona anche per te”.







