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LA STRATEGIA “RIFIUTI ZERO”

📅 mercoledì 13 giugno 2012 · 📰 AmbienteCilento

discarica rifiuti art abbate 130612
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

C'è chi propone di bruciare la monnezza e far intervenire l'esercito e chi decide invece di non produrre più rifiuti. Così si legge in un articolo di “il cambiamento” del dicembre scorso. A fare questa saggia scelta è il comune di Oriolo Romano nel Viterbese.

Ormai l’Italia è al collasso per produzione rifiuti. Tanto è vero che l’Ispra (l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel Rapporto rifiuti-urbani edizione 2012 dichiara senza mezzi termini che aumenta la produzione di rifiuti urbani e l'uso delle discariche. Sebbene la raccolta differenziata nei vari comuni sia decollata e risulti in aumento, il ricorso alla discarica risulta ancora molto corposo: i rifiuti urbani destinati in discarica nel 2010 ammontano a 15 milioni di tonnellate.


Come si spiega tutto questo? E’ molto semplice. La raccolta differenziata è partita, ma i rifiuti indifferenziati sono sempre la stragrande maggioranza, Vuoi per ignoranza dei cittadini, vuoi per l’incapacità degli amministratori di affrontare alla radice il problema, l’Italia si pone in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, e vede aumentare il numero di chilogrammi di rifiuti prodotti.

La Campania è una delle regioni che produce più rifiuti, tanto da indurre la Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo a condannare l'Italia per la cattiva gestione della crisi dei rifiuti in Campania. La Corte ha riconosciuto infatti la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare: lo Stato non può costringere i suoi abitanti a vivere tra l'immondizia e la sporcizia.

Il fatto più incredibile è che L'Olanda ha accettato di accogliere l'immondizia di Napoli e provincia. l'Olanda infatti “ accoglie di buon grado i rifiuti napoletani perché non dispone più di sufficienti quantitativi di combustibile per i propri inceneritori”. Quindi il Paese dei tulipani ha troppi inceneritori e pochi rifiuti destinati all’incenerimento: cioè i rifiuti indifferenziati destinati alle discariche.

zero waste work


Tuttavia non si tratta di seguire l’esempio dell’Olanda, che ha risolto il problema dei rifiuti bruciandoli, ovvero inquinando il territorio.

Esiste un’ altra via molto più ecologica: la Strategia Rifiuti Zero, ideata dal Prof. Paul Connet, dell’Università St Lawrence dello stato di New York. Si tratta di una strategia che mira ad abolire del tutto l'incenerimento dei rifiuti incentivando il riuso ed il riciclo degli oggetti e dei materiali non solo nella fase del consumo, ma anche in quelle di progettazione e produzione.

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Il professor Paul Connet fautore della 'Zero Waste Strategy'


Connett basa la sua teoria non solo su basi etiche ed ambientali, ma anche di convenienza economica. “Non ha senso – spiega in un’ intervista – spendere così tanti soldi dei contribuenti per distruggere risorse che dovremmo invece condividere con i nostri figli e nipoti”.
La strategia funziona ed è stata adottata anche in alcuni comuni italiani come Oriolo Romano e Giffoni Sei Casali in provincia di Salerno. Perché no, dunque, nel Cilento?

La delibera di Oriolo R. che prospetta il compimento della strategia entro il 2020, prevede nello specifico:
raggiungimento dell’80% di differenziata nel 2013 e dell’85% nel 2016; il completamento del passaggio alla tariffa puntuale; la possibilità di realizzare all'interno del territorio comunale un impianto di compostaggio; l’assunzione di tutte le azioni atte a ridurre gli sprechi; l’istituzione di un centro comunale per la riparazione e il riuso degli oggetti; il privilegiamento di impianti a freddo per il trattamento della frazione residua allo scopo di recuperare tutti i materiali trattabili.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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