AMATE SPONDE...
di Paolo Abbate | BlogE’ uscito il dossier del WWF Italia sulle coste, intitolato emblematicamente “Il profilo fragile dell’Italia”. Il Wwf lancia un appello per proteggerei preziosi tratti di costa, ancora abbastanza integri da un punto di vista naturalistico, ma minacciati “dal degrado e da un uso sconsiderato del territorio e del mare”.
L’economia standard imperante ci impone continuamente che le coste devono essere “valorizzate e sviluppate”. Ciò significa cemento, eliminazione della vegetazione, mortificazione delle spiagge, ecc.
E’ ciò che si chiede il Wwf, che opera a livello nazionale, e ce lo chiediamo, ormai in tanti, anche nel Cilento dove si assiste ad un crescendo di aggressione preoccupante alle coste.
Pisciotta, Palinuro, Scario, Camerota sono i paesi rivieraschi al primo posto per gli abusi in campo edilizio e nei servizi turistici. Non passa giorno che la stampa non riporti sequestri e denunce in queste note località.
Tuttavia dovunque, anche purtroppo in luoghi “al disopra di ogni sospetto”, si assiste a colate di cemento, spianamento di aree dunali, taglio di alberi pregiati anche secolari, costruzioni inutili di porti turistici, uso improprio di aree Sic e via dicendo.

Al proposito l’ appello recentissimo di un’ associazione di Palinuro invita a prendere posizione contro una grave delibera del consiglio comunale. L’appello è rivolto a tutte le istituzioni compreso la presidenza della repubblica.
Tutto ciò è ancora più grave – si sottolinea nell’appello - se si considera che tali interventi andranno a ricadere, se attuati, esclusivamente nella zona B1 del piano del Parco - che vuol dire tutta la fascia costiera da Caprioli fino alla spiaggia della Ficocella e tutta l’area della Molpa e della Marinella).
Insomma, in nome del solito sviluppo turistico “sostenibile” si aprono le porte alla cementificazione intensiva della costa che il Piano del Parco,per le sue caratteristiche naturalistico ambientali destina e qualifica come 'RISERVA GENERALE ORIENTATA'.
“Non si può più pensare ad uno sviluppo del Sud, e più nello specifico di quest’area particolare quale il Cilento, che non tenga conto delle sue ricchezze maggiori: la natura, il patrimonio storico-artistico, l’ambiente, il paesaggio insieme a tutto il tessuto dei rapporti antichi e delle tradizioni che si ripropongono nell’attualità dei tempi moderni come unica vera alternativa al presunto sviluppo basato sulla speculazione”.
Così si ribadisce nell’appello di Alleanza per la rinascita di Palinuro.
Appello che non si può che non condividere in pieno.
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