Sempre più frequenti, nel periodo estivo, sono da annotare lamentele e segnalazioni di mari limpidi e puliti oppure splendide coste della nostra bell’Italia, invasi da rifiuti di ogni genere abbandonati tra la vegetazione o buttati in mare da così detti “turisti”.
Il turismo, cari signori, è tutt’altra cosa…così come l’educazione ed il buon senso, sia che si vada per mare sia che si ci fermi in una spiaggetta contornata da una rigogliosa macchia mediterranea.
Navigando lungo le coste del Mediterraneo ho avuto modo di osservare e constatare vari modi sia di mentalità che di forme comportamentali e spesso ho notato che laddove non si riesce a far capire con maniere semplici e cortesi che non bisogna gettare in mare rifiuti, plastiche, lattine e quant’altro oppure non bisogna abbandonare su una spiaggetta cartacce, sacchetti di plastica e rifiuti di ogni genere, occorre intervenire con maniere piuttosto energiche ed a volte anche dure.
Navigando lungo le coste della Turchia ad esempio, l’invito ad un comportamento educato e rispettoso del mare e dell’ambiente è presente con appositi cartelli in ogni porto o approdo e non ripetuto lungo le coste, sulle spiaggette ecc.
Intanto quando si entra nelle acque della Turchia non è consentito detenere a bordo ( attenzione non si parla di uso ma di detenzione) prodotti per la pulizia che non siano biodegradabili e le sanzioni sono piuttosto dure e costosissime.
Ma abbandonare un sacchetto di plastica sulla spiaggia o gettare in mare dei rifiuti, significa incorrere in sanzioni altrettanto dure e costosissime ed in taluni casi non si può escludere qualche giorno di prigione, motivo per cui all’imboccatura dei porti o approdi si fa la coda per accedere al bidone galleggiante per i rifiuti e spesso i detersivi vengono tenuti in bella mostra sullo specchio di poppa della barca per evitare i non esclusi controlli a bordo.
Qualcuno penserà: basta farlo quando non ti vedono….è qua che casca l’asino – diceva la buonanima di Totò – stranamente, ma non troppo, sono in grado di osservare quasi tutto, vedono, registrano e… quanto meno te lo aspetti arrivano ed intervengono, a volte anche non nell’immediatezza, ma quando è necessario.
Le circostanze sono piuttosto similari in Corsica, dove non c’è l’obbligo dei detersivi biodegradabili, ma caldamente consigliati, ma ritengo che qualche turista che abbia navigato o trascorse le vacanze in Corsica, sappia quanto interesse esiste nelle Autorità Locali, per il mare e le coste pulite.
E da noi?....tante lamentele….parecchi mugugni….qualche contestazione…..parole – tante, anzi troppe – fatti?: si aspetta…passa l’estate….le cose si dimenticano…e….mare e litorali smaltiscono ciò che possono autonomamente in attesa che l’anno successivo sia sempre un pochino peggio di quello precedente.
Le Forze dell’Ordine preposte al controllo sui mari e lungo le coste, fanno quel che possono e spesso intervengono anche duramente ma ancor prima di punire e reprimere occorre modificare la forma comportamentale non in funzione della sanzione ma in virtù della preservazione di un bene ineguagliabile ed inestimabile di cui tutti possano usufruire.
E’ anche vero che molto spesso le varie Autorità Amministrative preposte alla salvaguardia ambientale si rendono responsabili di imbarazzanti silenzi oppure di norme ambigue a tal punto da credere che abbiano ricevuto l’illuminazione dal Manzoniano Azzeccacarbuglia.
Molte aree marine Italiane, di particolare interesse, sono tutelate da Parchi Naturali o Riserve Marine, eppure a parte balzelli di varia forma e natura non mi risulta che in una sola di dette aree sia vietato l’utilizzo di prodotti per la pulizia della persona e delle cose non biodegradabili, e in tal senso sarei soddisfatto di essere smentito.
Navigando in barca a vela nel golfo di Napoli, spesso mi sono fermato nel porticciolo di S. Angelo d’Ischia, una splendida e rinomata località non solo particolarmente accogliente ma anche molto sensibile alle problematiche ambientali.
Tra le iniziative messe in atto in quel luogo, una mi ha colpito in modo particolare: un giorno gli amici che si erano recati nella spiaggia adiacente il porticciolo, tornarono in barca con un cono di plastica azzurro, munito di apposito coperchio. Con meraviglia ma soddisfazione, sia da parte degli amici che mia personale, scoprimmo che si trattava semplicemente di un contenitore per i mozziconi di sigaretta, fornito dall’Associazione Nemoischia, da utilizzare per depositarvi i mozziconi di sigarette mentre si trovavano in spiaggia e da svuotare negli appositi contenitori sistemati lungo i pontili del porto. Ancora oggi conservo con soddisfazione ed interesse uno di quei coni di plastica, che dimostra la volontà, l’educazione ed il buon senso per evitare di nascondere sotto la sabbia la classica “cicca”.
Ma rispettare il mare d’estate, significa anche non deturpare i fondali marini con ancore che vengono calate in baie ed angoli della costa di particolare interesse. In molte baie ed insenature, tra i mesi di luglio ed agosto, vengono calate e salpate centinaia di ancore, riducendo i fondali molto spesso ad ammassi di fanghiglia. Nell’avamporto dell’Isola di Capraia, da alcuni anni per impedire il deterioramento dei fondali, di particolare interesse e bellezza, hanno installato appositi gavitelli a catenaria, così come in alcune baie in Sardegna e Corsica, ma si tratta sempre di iniziative sporadiche che meriterebbero molta più attenzione in quanto i gavitelli, nel tempo, garantiscono una buona integrità del fondale marino, ovviamente affiancati dal divieto dell’uso dell’ancora, laddove presenti.
C’è poi il problema degli scarichi in mare dei servizi igienici di bordo, un problema noto e mai risolto del tutto in quanto le imbarcazioni più anziane non sono dotate di sistema di ritenzione, mentre le più moderne hanno appositi sistemi di raccolta ma, molto spesso, mancano poi i supporti logistici a terra per lo svuotamento dei liquami per cui, alla prima occasione, si aprono le saracinesche e…si riversa tutto in mare.
Non c’è da meravigliarsi quindi se poi si legge su alcuni giornali che il mare di quel posto, oppure di quella baia, non è più quello di una volta e si notano strane scie sull’acqua o rifiuti che galleggiano.
Non credo sia da considerare fuori moda o superfluo insegnare il rispetto della natura in generale, già in età infantile ed adolescenziale, con particolare riguardo per i litorali e in special modo per il mare, un elemento che la natura ci mette a disposizione ma che merita di essere trattato come un amico e non come una “discarica”.
E vorrei concludere con un aneddoto: da ragazzo ero mozzo di lampara ed una sera, aspettando la “cinta” a bordo ognuno si apprestava a consumare una cena veloce ed estemporanea. Vi era un pacchetto di acciughe salate e pensai di prepararmi un panino con acciughe salate, pomodoro ed un filo d’olio.
Dopo aver aperta un’acciuga salata, tolsi la lisca e la buttai in mare…il capobarca mi chiamò a se e mi disse: “noi qua siamo venuti per pescarle le acciughe, non per buttare in mare rifiuti, Conserva le lische nel bidoncino dei rifiuti e quando siamo a terra le buttiamo”. Da quella sera non ho più buttato in mare che le bricciole del pane che si depositano sulla tovaglia quando si pranza oppure si cena.