Arrivano i temporali di un autunno un po’ in anticipo, con allagamenti, frane e le inevitabili piene dei fiumi.
Quest’anno la piena del Bussento dopo questi tre giorni di pioggia ha portato a mare e restituiti sulla spiaggia dalle onde, come da tempo non si vedeva, oltre la plastica e schiuma bianca, anche tanti tronchi di alberi trascinati dalla corrente limacciosa.
Un occasione per i paesani per correre con i furgoncini a ripescare e tagliare tronchi di buona legna da ardere.
Sembrano corpi morti trasportati velocemente dalla corrente e ricordano il film di Rossellini quando il Po trascina i cadaveri di partigiani fucilati dai nazisti. “attenzione banditi” portavano scritto.
Tronchi rifiuti schiuma provengono dall’interno, abbandonati sugli argini, che la piena cattura e trascina a mare. Un tempo, raccontano, la legna galleggiante veniva catturata dalla riva con un uncino legato a una corda, tirata a riva e venduta.
Rappresentava quindi un reddito per alcuni paesani. La schiuma e gli oggetti di plastica erano invece sconosciuti. Come mutano i tempi?
Ogni anno con le piene il Bussento e il Mingardo presentano questo fenomeno della schiuma abbondante e degli oggetti galleggianti. Lo abbiamo sempre denunciato, ma l’ARPAC che deve prelevare i campioni per analizzare le sostanze contenute, non arriva in tempo debito: il fenomeno il giorno appresso cessa senza che sia stato pertanto ottenuto un risultato.
La schiuma è probabile derivi da tensioattivi dei detersivi, che trascimano dai depuratori per le piogge abbondanti e quindi versati nel fiume senza essere stati depurati. Depuratori a monte quindi non perfettamente funzionanti. Una indagine fatta tempo fa confermava che il 40 per cento dei deporatori dei paesi del Parco non erano a norma, o addirittura inesistenti.