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Non è tutt’oro quello che luccica

10102012 salvaguardia ambiente
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mercoledì 10 ottobre 2012
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Spesso sui quotidiani si trovano notizie di cronaca che inducono a riflettere.

E’ di oggi il grido d’allarme dell’Assomarinas (associazione italiana dei porti turistici) “stop ai nuovi porti turistici” rivolto ai sindaci dei paesi costieri. Grido che si rivolge anche a quelli salernitani che hanno chiesto di ottenere 2203 posti barca per i nuovi “marina”.

Questo spiega a parer mio perché si sono costruiti tanti megaporti nel Cilento, nel nome dello sviluppo e della crescita economica, senza tener conto del paesaggio e dell’ecosistema marino.

La vendita di barche da diporto, dichiara l’associazione, si è ridotta dal 2009 del settanta per cento, pertanto se costruiamo approdi nuovi rischiamo che rimangano deserti. E la crisi è strutturale e non occasionale.

Quindi, quei megaporti che fanno bella mostra di sé in paesi rivieraschi del Cilento sono stati voluti e costruiti inutilmente. Sono soltanto spreco di soldi pubblici.

Non meno educativa è la notizia che le zone interne del Cilento si avviano allo spopolamento. Lo dichiara una nota associazione ambientalista che individua quale causa principale la concezione “fondamentalista” dell’ambiente. Infatti l’ associazione dichiara senza mezzi termini che i troppi vincoli nelle zone protette (vedi Parco del Cilento) inducono i giovani a fuggire. Ancora: “in alcune aree protette si tende a privilegiare la tutela della flora e della fauna a palese discapito della presenza umana: in pratica meglio gli animali e le piante che gli uomini distruttori”.

Le intenzioni fondamentali di molte associazioni ambientaliste sono indirizzate a tutelare l’ambiente dall’inquinamento, dal pericolo del cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità , ovvero ad un rapporto corretto uomo natura. Ma poi si apprende che una campagna importante sempre della nota associazione è diretta a rintrodurre il nucleare perché “è sicuro e porta benefici”.

Insomma, convinti come siamo che una visione antropocentrica che pone l'ambiente comunque come 'oggetto' a disposizione dell'uomo, un ambiente che va salvaguardato (o mutato) sempre per il vantaggio dell'essere umano, non regge più: ha fatto troppi danni mettendo in atto un processo di colonizzazione e controllo del pianeta e delle sue risorse.

Occorre quindi imparare a riconoscere dove si nascondono, dietro proponimenti e manifesti ambientalisti, interessi economici e politici che di ecologico non hanno proprio nulla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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