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Montecorice, va giù il primo ecomostro

📅 mercoledì 24 luglio 2013 · 📰 CronacaCilento

24072013 ecomostri montecorice
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foto autoredi Antonio Vuolo | Blog

MONTECORICE. Ore 16:27. L’escavatore della ditta “Movimento Terra Giuseppe Magno” entra in azione in località Pennino di Case del Conte. Il primo dei quattro ecomostri va giù. «Un evento storico per il territorio di Montecorice» sentenzia il sindaco Pierpaolo Piccirilli. Insieme al direttore dei lavori e responsabile della sicurezza, l’ingegnere Vincenzo Di Luccia, segue attentamente le operazioni di demolizione della ruspa. Intanto, i rumori del martello demolitore attirano l’attenzione degli automobilisti di passaggio lunga l’ex ss 267 e della vicina comunità di Case del Conte. La notizia arriva anche nel capoluogo Montecorice: «È iniziata la demolizione degli ecomostri». Nel pomeriggio di ieri, infatti, la prima struttura, quella che svetta più in alto sulla collina a picco sul mare delle Ripe Rosse, è stata demolita. A farsi carico dei lavori è stato lo stesso costruttore, Angelo Russo, in esecuzione di quanto statuito dal Consiglio di Stato con la sentenza del 20 dicembre 2012, che ha confermato la legittimità di tutti gli atti emessi negli anni passati dal comune di Montecorice. Il progetto, curato dall’architetto Mario Giudice, prevede, oltre alla demolizione delle quattro opere abusive, il ripristino dello stato originale dei luoghi attraverso tecniche di ingegneria naturalistica quali il sistema Terramesh, le biostuoie e la particolare tecnica dell’idrosemina. Ma questa sarà la fase successiva. Perché nei prossimi giorni continueranno le attività di demolizione ad opera della ditta Magno. Nel giro di una settimana, gli abbattimenti dovrebbero essere ultimati. L’unico ostacolo sulla tabella di marcia potrebbe essere rappresentato dalla demolizione di una delle opere situata proprio a ridosso della strada ex ss 267 Via del Mare. «Fin dal primo giorno di attività amministrativa – chiosa Piccirilli – abbiamo seguito la strada della legalità, del rispetto e della tutela del territorio. Ora continueremo su questa rotta per far sì che lo sviluppo del territorio possa avvenire in armonia con la tutela dell’ambiente. Un’area di pregevole bellezza, come quella delle Ripe Rosse, potrà pian piano riacquistare il suo splendore parallelamente al progetto di riqualificazione della Baia Arena». Inutili sono stati i tentativi di Russo, nel corso degli anni, di far valere le proprie ragioni dinanzi alla giustizia amministrativa. Il primo stop risale addirittura agli inizi degli Ottanta quando l’allora pretore di Agropoli, Michele Di Lieto, sospese i lavori e sequestrò il cantiere sul presupposto che l’area interessata sarebbe stata percorsa da incendi e, quindi, inedificabile. Quindi, la lunga battaglia fino ad arrivare alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Intanto, nel week-end, anche la Goletta Verde di Legambiente – che nel 2009 fece un blitz a Baia Arena, proprio sotto gli scheletri di cemento armato, srotolando lo striscione “Abbattiamolo” – si fermerà nuovamente per ‘salutare’ l’opera di demolizione. È il secondo grosso abbattimento per Montecorice e per il Cilento. Nel 2002, furono abbattuti degli scheletri di cemento del villaggio “Baia Punta Licosa”, una grande struttura turistica abusiva costruita nella metà degli anni Ottanta nel comune cilentano. Intanto, da ieri sera, alzando gli occhi verso la collina, non c’è più uno scheletro in cemento armato. E così a seguire fino a quando, nei prossimi giorni, a dominare lo sguardo saranno solamente le Ripe Rosse nella loro più incomparabile bellezza.

*articolo pubblicato sull’edizione di ieri de “Il Mattino”

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Fonte: chevuoletechevidica.wordpress.com

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