IL PAPA DEL CAMBIAMENTO
di Giuseppe Lembo | BlogNEL CAMMINO TERRENO BERGOGLIO GUARDA AGLI INSEGNAMENTI DI FRANCESCO, IL POVERELLO DI ASSISI.
Bergoglio va dicendo che “ci vuole del coraggio per andare controcorrente”.
Bergoglio, il Papa del fare, finalmente, per il bene di un nuovo cammino della Chiesa, ama poco, assolutamente poco il dire, un dire che soprattutto nei tempi in cui viviamo, si presta a molti equivoci e può alla fine compromettere il fare che è l’obiettivo finale di ogni cambiamento possibile e del concreto coinvolgimento umano della gente che vuole fatti e non parole; azioni e non solo pensieri.
Questa è la linea guida del Papa del cambiamento.
Alla base ci deve essere prima di tutto il fare; il dire è assolutamente secondario.
Ma nel fare, gli ostacoli sono tanti; proprio tanti, perché vanno a contrastare comportamenti e ruoli di potere fortemente attivi che è assolutamente difficile da smantellare.
Bergoglio, nel nome francescano, di Papa Francesco, con impegno e coraggio, vuole cambiare la Chiesa di Roma, trasformandola da Chiesa del potere e dei privilegi, in Chiesa per la gente e soprattutto per la gente umile e povera.
Bergoglio vuole cambiare; vuole fare la sua opportuna e necessaria rivoluzione, ponendosi a capo di un mondo dello spirito che comprenda tutti e che abbia come obiettivo l’uomo e soprattutto l’uomo, da troppo lungo tempo, ultimo della Terra.
Bergoglio è sicuramente un uomo di Pace. Un uomo che prova rabbia ed indignazione per i “bachi morali” , per quelle tante metamorfosi di cui soffre l’umanità del nostro tempo in tutti i luoghi della Terra.
Bergoglio prova sgomento e vergogna, ma non si arrende alla violenza dei fatti.
È un combattente che pensa al cambiamento come via obbligata per cambiare l’uomo che, abbrutito com’è, non sa più riflettere sulla profondità e sulla brevità della vita e sull’importanza dell’essere e dei valori dell’essere, un percorso obbligato per l’uomo nuovo del nostro tempo e soprattutto per l’uomo nuovo della Chiesa di Roma e di tutte le diverse religioni della Terra.
Non è quello di Bergoglio, come non lo fu prima quello di Wojtyla, un cedimento, così come viene visto dal mondo tradizionalista della Chiesa di Roma.
Papa Francesco pensa ad una Chiesa nuova; ad una Chiesa dell’amore che sappia promuovere il confronto; chiamando fratelli i seguaci di Maometto, pensa al cambiamento a quel cambiamento necessario anche per la Chiesa di Roma, certamente non gradito ai tanti lefreviani ed ai tanti conservatori che si sono affezionati alla Chiesa-potere ed al potere unico del mondo cattolico.
Finalmente Francesco lancia il suo messaggio di cambiamento della Chiesa di Roma;un messaggio importante, perché includente ed amico delle altre religioni, in quanto aggregazioni di diverse identità umane.
Il mondo di oggi è in forte crisi; manca di valori, manca di etica; manca di quell’umanità superiore che serve ad unire le diversità, una grande ricchezza per l’intero insieme umano.
Purtroppo nel nostro tempo c’è tanta solitudine umana; c’è tanta indifferenza per l’altro; ci sono mostri in libertà, non semplificazioni lambrosiane, ma personaggi veri purtroppo abbrutiti e portatori di violenza; si tratta di uomini tragici e pericolosi di cui si riconosce l’identità quando è ormai troppo tardi.
In questa società fortemente problematica ed in crisi, è particolarmente importante il ruolo della Chiesa, sempre che sappia accompagnare il cammino dell’uomo, unendo con forza tutto ciò che è la vita di tutti i giorni divide.
Seguendo l’esempio di Papa Francesco occupiamocene tutti insieme in quanto uomini della Terra; parliamone insieme; per il bene dell’uomo, certamente qualcosa cambierà, oltre che nel presente anche per il futuro dell’umanità, in cammino verso l’universalità del mondo.
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