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LE PRIORITA’ ITALIANE - PRIMA DI TUTTO LA LEGALITA’

IL DISAGIO ITALIANO – UNA BOMBA AD OROLOGERIA PRONTA AD ESPLODERE

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domenica 15 giugno 2014
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CilentoNotizie su GNews

Finalmente l’Italia è veramente unita; è unita più che mai nel nome della corruzione, un nome sempre più condiviso dal Nord al Sud del Paese.

Nella corruzione che non conosce limiti e tanto meno confini geografici, si identifica l’Italia del Terzo Millennio.

Altro che mani pulite! Altro che barricate leghiste alzate dai bossiani lombardi per gridare ai quattro venti che il fenomeno della corruzione era unicamente e solo un fenomeno meridionale; un fenomeno con le sue profonde radici nel Sud malavitoso e con protagonisti di primo piano mafiosi e camorristi eccellenti, solo qualche volta in combutta con qualche politico meridionale alla ricerca di vie brevi per illeciti e facili arricchimenti.

È bastato un ventennio e gli scenari sono oggi completamente cambiati; siamo più che mai in senso compiuto di fronte al miracolo italiano.

L’Italia non è più disunita; non è più duale; è un Paese coeso con un’anima sola.

Il grande miracolo italiano è avvenuto nell’ultimo ventennio italiano nel nome di una parola magica; corruzione è il termine che miracolosamente è riuscito ad unire l’Italia, superando tutti gli ostacoli che per oltre 150 anni, hanno reso impossibile unire gli italiani, rendendo così concreto quel grande sogno di unità di fatto mai raggiunta.

Con il nuovo secolo ed il nuovo millennio finalmente l’unità d’Italia è un’unità compiuta nel nome santo e santamente solidale della corruzione.

L’insieme italiano comprende la grande unità di un Sud sussidiario ed assistito con un Nord-Est laborioso, con eccezionali risorse da lavoro che non sono state assolutamente sufficienti a soddisfare i sopravvenuti appetiti dei tanti non più soddisfatti del proprio onesto benessere, per cui alla ricerca anche di arricchimenti facili, un vizietto italiano caro ai “meridionali terroni” non meno di quanto si è manifestato altrettanto caro ai “polentoni del Nord-Est”, dove la fonte della ricchezza era il lavoro; era il fare impresa, nella quale rimboccandosi le maniche, erano tanti a spendersi; a spendersi con sacrifici, investendo il meglio di se stessi.

E così, anche il virtuoso Nord-Est, crescente terra di suicidi per una crisi economica-produttiva, mai prima conosciuta, offendendo la memoria di chi al disonore del proprio fallimento ha preferito uscire di scena, togliendosi la vita, è diventato una parte eccellente dell’Italia dei mazzettari.

Nella nuova tangentopoli italiana, con il suo volto non più equivoco, ma fortemente trasversale, abbiamo raggiunto l’obiettivo di un’Italia veramente unita e solidale.

Saranno in pochi i “pierini” pronti a gridare, ma questa non è assolutamente la mia Italia.

Sarebbe una bugia del tutto insostenibile che non sortirebbe alcun positivo risultato, perché i “creduloni” d’Italia sono ormai pochi; ma veramente pochi, tanto da creare in giro il grave e diffuso allarme di una sempre più vicina estinzione.

Ma com’è possibile che un insieme italiano così fortemente coeso dal Nord al Sud sia avvenuto in così poco tempo? Una risposta immediata e senza equivoci c’è.

Dimentichiamo spesso che l’Italia è tra l’altro, terra di santi; di tanti miracolosi santi che per evitare le gelosie delle dualità italiane, hanno deciso di fare il grande miracolo rendendo così l’Italia della “miracolosa” corruzione, unica ed indivisibile.

E così il Mose di Venezia, l’Expo di Milano, gli ultimi due casi eclatanti di corruzione italiana, hanno messo le cose a posto, portando ordine al fastidioso disordine che faceva gridare allo scandalo del “tutti corrotti tranne io”.

Finalmente, giustizia è fatta! Ciascuno degli italiani può felicemente vantarsi di appartenere all’Italia della corruzione e dei corrotti, non più e solo un fenomeno del “cattivo Sud”, ma anche e purtroppo, del “virtuoso Nord”, compreso il laboratorio Nord-Est dove i suicidi eccellenti per sopravvenuta crisi del Paese che, in forte recessione, sta ormai smantellando i suoi gioielli di una ricca produzione sia di grande che di media e/o piccola dimensione, sono oggi affiancati da mazzettieri eccellenti di tutte le risme e di tutte le appartenenze (da rigoroso e responsabile cultore della legalità, i nomi eccellenti coinvolti nel giro delle prestigiose mazzette, fatte di milioni di euro, li considero solo nomi di indagati accusati, in attesa di giudizio).

Essere giudici severi nel solo nome di un populismo giustizialista non giova a nessuno, anzi è un grave danno per tutti gli italiani.

A Venezia come a Milano, per la grande opera del Mose a protezione della città lagunare ed a Milano per l’Expo, finalizzato a nutrire il pianeta, energia per la vita, a promozione dell’Italia nel mondo, è deflagrata la bomba di una nuova tangentopoli, nel diffuso buio italiano; un illecito fatto di milioni di euro che andavano a finire nelle sporche mani di chi già è ben pagato e/o super-stipendiato.

L’Italia dal malessere infinito non finisce mai di stupirci; non ci sono soldi; mentre si succhiano anche le ultime gocce del sangue dei poveri cristi disperati ad un punto tale da preferire la morte ad una vita d’inferno, c’è poi la violenza indecente di chi ruba offendendo a morte la dignità della gente sempre più abbandonata a se stessa e sempre più priva di tutto per colpa di infami che pensano al “tutto per sé”.

Purtroppo l’Italia degli insaziabili non si fa scrupolo di niente; non si preoccupano delle povertà diffuse perché sono proprie quelle aree del malessere e della sofferenza umana assolutamente accessoria e funzionale alla conservazione della ricchezza, di un privilegio per pochi egoisticamente organizzato dai poteri forti della Terra che pensando diabolicamente solo a se stessi fanno funzionalmente tutto per il pieno raggiungimento di questo obiettivo.

E così si fanno forti di un’etica del rubare che rubare non è, ma solo concentramento della ricchezza dai più fastidiosi e rompiscatole ai soli pochi, i nobili signori e padroni eccellenti del mondo.

E così anche il nostro Paese per non essere inferiore agli altri grandi paesi del mondo, a quei paesi che nel mondo dall’alto dei loro privilegi e della loro ricchezza contano più degli altri, cerca di essere all’altezza allineando la catena del benessere e dei potenti che la rappresentano.

Siamo ad un’operazione assolutamente normale che non può né deve suscitare indignazione e tanto meno scandalo.

Perché sprecare inutilmente risorse? Ci sono i nobili guardiani del tempio d’oro pronti a vigilare, conservando nei propri forzieri le risorse anche minime che diversamente andrebbero sprecate.

E così d’invenzione in invenzione, per fare soldi, l’Italia solidale, si è andata passando la parola dal Nord al Sud, inventandosi quelle grandi opere, proprio come il Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte e l’Expo per la lotta alla fame nel mondo.

Un progetto affaristico veramente geniale; supera ogni sua diabolica situazione.

Non si può facilmente arrivare a pensare a meccanismi affaristici così sofisticati; sono quasi completamente fuori dal possibile.

Si tratta solo di un malaffare politico? Non è così!

Si tratta, purtroppo, di un malaffare coinvolgente anche la nomenclatura degli apparati e di quei tanti personaggi eccellenti, parte dell’alta dirigenza, dei boiardi di Stato e di quei poteri forti che sono le menti diaboliche di ogni possibile malaffare italiano dal Nord al Sud d’Italia.

Si tratta di anelli assolutamente insostituibili e di primo piano; senza di loro il “malaffare italiano” non potrebbe tradursi in percorsi attivamente operativi e quindi trasformarsi nel malvezzo della corruzione; non attecchirebbe con tale e tanta virulenza e forza coinvolgente.

Siamo all’Italia, dal Nord al Sud, gravemente ammalata; una malattia di lungo corso da cui è assolutamente necessario guarire; tanto per non morire; tanto, per non coinvolgere nella sporca polvere della corruzione la povera Italia nostra, dove c’è, da parte dei privilegiati di un sistema infame, un giro di affari miliardari, soldi degli italiani che vanno maledettamente a finire nelle tasche dei ladri che vestono i panni nobili dei politici non onesti e di tanti plenipotenziari corrotti, nemici dei tanti italiani onesti; dei tanti italiani brava gente che sono inopportunamente traditi da chi li dovrebbe invece difendere ed operare per il bene italiano di tutti.

Non sono le grandi opere e le tante opere infrastrutturali la causa dei mali d’Italia; sono gli sprechi e la corruzione che ne viene alimentata da dover assolutamente eliminare.

Tanto per salvare l’Italia e consegnarla al futuro dei nostri figli con tutte quelle strutture che sono necessarie a garantirla ed a garantirne futuro e sviluppo.

Le grandi opere sono parte di noi; sono parte della storia d’Italia.

Vanno quindi pensate, progettate e realizzate dal Nord al Sud è assolutamente necessario farle, garantendone la regolarità, la legalità, la dignità istituzionale-burocratica per il bene di un paese che vuole e può guardare con fiducia al futuro, eliminando le figure scomodamente inopportune dei “mariuoli di Stato” che tanto male fanno al nostro malcapitato e sofferente Paese mio che si chiama Italia tanto amata e tanto odiata; tanto benedetta e tanto maledetta dai suoi figli, dagli italiani uniti che vorrebbero poter vivere in un realtà normale, senza correre il grave rischio di essere scippati nei loro diritti dai tanti mariuoli che rappresentano l’anima nera di questo nostro malcapitato Paese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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