Paestum: Cancellato ad arte il graffito d'amore sulle mura greche
«simo ti amo»: questa la scritta che era stata tracciata con lo spray sul monumento
Dopo una settimana di lavoro gli esperti del restauro del Museo Archeologico di Paestum, diretti dalla responsabile Enza Braca, hanno avuto la meglio sull’orribile graffito tracciato da uno sconsiderato innamorato sulle mura greche del IV secolo prima di Cristo. Dopo aver valutato la gravità del danno, la nuova Soprintendente Maria Luisa Nava con un piglio improntato all’efficientismo del fare, tipico della cultura lombarda, ha organizzato una squadra di validi restauratori che in pochi giorni ha cancellato la vernice rossa senza lasciare sulle fortificazioni la benché minima traccia dell’orribile e pericolosa vernice rossa.
Paestum e Salerno devono molto a Maria Luisa Nava considerando che appena dopo il suo insediamento ha rimosso dalle fondazioni, con un provvedimento coraggioso nella nostra realtà meridionale, la pista per gli ipovedenti, un mostro orribile che affogava in una morsa di blocchi di travertino le splendide architetture del Tempio di Nettuno e la Basilica risalenti al V secolo prima di Cristo.
Dopo il nostro giornale, Fulvio Irace, direttore della Triennale di Milano, su “ Il Giornale dell’Architettura” aveva definito l’opera come “il peggio” delle architetture realizzate 2008 in Italia. A proposito del graffito dell’innamorato, è utile ricordare che la notizia lanciata in solitudine dal sito del Corriere del Mezzogiorno, è stata ripresa dopo qualche giorno dai maggiori giornali e dai telegiornali di Rai I, Rai2 , Rai 3 e La Sette.
Ritornando nel pomeriggio di ieri, mercoledì, a Paestum per osservare da vicino i risultati del restauro, condotto con sagacia dagli esperti della Soprintendenza e del gabinetto del Museo Archeologico, dobbiamo riconoscere che i lavori, durati alcuni giorni, risultano impeccabili e neppure la più minuta traccia di vernice è rimasta sulle pietre della fortificazione.
Ugo Di Pace







