Si parla di una somma intorno ai 7 euro l'ora, forse poco meno. Chi ne trarrà beneficio? I lavoratori che non sono già regolamentati da un contratto nazionale e o che vantano contratti di collaborazione.
D'altra parte l'Italia è tra i pochissimi paesi a non poter far contare ai propri cittadini del salario minimo. Solo per quel che riguarda l'Ue sono 21 le nazioni che ne usufruiscono, seppur con differenze relative alla cifra minima.
Ad esempio in Spagna siamo sui 4,48 euro contro i circa 7,50 euro nel Regno Unito per arrivare poi agli 8,50 euro della Germania e ai 9,35 euro della Francia. L'Italia si piazzerebbe sopra gli iberici ma un passo sotto alle potenze europee. A frenare sono le resistenze dei sindacati, che intravedono la soglia minima garantita un altro modo per metterli all'angolo. Il segretario della Fiom Maurizio Landini ha infatti rilanciato la proposta di un referendum abrogativo contro l’intero Jobs act. [LEGGO]