Storia di Benjy , toro “gay”
di Paolo Abbate | BlogTanto per non parlare sempre di degrado, abusivismo, discariche nell'ambiente che ci circonda, e pertanto finire stressato sul lettino di uno psichiatra, la notizia di un toro “gay”, o ritenuto tale, mi ha rilassato e riconciliato con gli umani. Alcuni umani purtroppo.
La storia di Benjy, un bel toro destinato alla monta, cioè alla riproduzione, che si trovava in una fattoria irlandese, non voleva accoppiarsi con le mucche. Non provava interesse, malgrado i ripetuti tentativi del fattore, verso le mucche; preferiva la compagnia degli altri tori. Per questo era divenuto noto come il «toro gay». E in una fattoria dove si allevano bovini per produrre latte e poi macellarli e ricavarci bistecche ed hamburger , un toro incapace di svolgere il proprio lavoro destinatogli dall’uomo, doveva essere ucciso immediatamente.
Vengono legate le zampe e gettati nel Vulturno (proprio da queste parti succede). Ma la storia di animali maschi che non servono potrebbe continuare : come quella dei pulcini. Si tratta di distinguere le femmine dai maschi che poi vengono «scartati». Ma nulla si butta, si fa per dire, perchè i pulcini appena nati vengono «eliminati» , gettandoli in una macchina che li trita (quando ancora sono vivi) oppure soffocati col gas
Che dire poi dei capretti e agnellini soprattutto maschi che vengono uccisi per celebrare una tradizione?
Insomma, a parte questa parentesi, che come animalista mi indigna altrettanto del degrado ambientale, la storia del toro Benjy è a lieto fine e quindi mi mette di buon umore. Il toro “scontroso” viene comprato , saputa la faccenda, per 6500 euro dal noto creatore dei Simpson, Sam Simon, animalista e vegano . Non è nuovo certo ,il nostro, per le cause animaliste. In agosto del passato anno ” ha acquistato una fattoria di cincillà nel sud della California per liberare gli animali destinati a morire per poi prenderne la pelliccia. Ha salvato Sunder, un elefante indiano che era stato malmenato e affamato”.
Così Simon giustifica il suo gesto: “Tutti gli animali hanno un triste destino nel mercato della carne. Ma uccidere questo toro perché gay è una doppia ingiustizia e sono felice che adesso il suo destino, anziché di diventare hamburger, sia quello di un’oasi faunistica”. Oddio!, che l’omosessualità anche negli animali fosse un fatto scientificamente accertato e documentato è noto a tutti, ma un toro gay non l’avevo mai sentito.

Anche perché sulla possanza dei tori esistono detti e storie famose. Mi sento come un toro, oppure ho le palle come un toro, si dice comunemente. Ma anche il mito della gagliardia di un bel toro bianco è ricorrente, almeno nella mitologia classica. Giove addirittura innamorato cotto di Europa si trasformò in un bellissimo toro bianco, tanto che la fanciulla se ne invaghì e gli salì in groppa, e corsero per mari e monti. Da questa unione però tra specie diverse non nacque nessun essere mostruoso come il Minotauro. Ma questa è una storia all’incontrario, sebbene vi sia di mezzo sempre l’amore per un toro possente . Pasifae, moglie di Minosse, si innamorò perdutamente di un toro bellissimo. Ella riuscì a soddisfare il proprio desiderio carnale nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita per lei dall'artista di corte Dedalo. Chissà, forse anche Benjy desiderava una storia con un bellissimo toro bianco destinato, come gli altri, dal fattore alla riproduzione, e poi al macello.
C’è il tizio/a omofobo che grida:“Stiamo arrivando alla pazzia. Ed i tori etero che dopo un’ onorata carriera di produttori di seme finiranno immagino al macello cosa devono pensare ? Di essere ingiustamente macellati da un idiozia sessista mentre il toro gay se ne starà in pensione a vita ? Allucinante !”. Ribatte invece chi approva: “ che bella storia! Bravo Sam Simon! appoggio questo signore cha ha il dono della COMPASSIONE in pieno! Chapeau! Oltretutto il toro è bellissimo!”. Un signore raddoppia, sia per tolleranza che per pari dignità : “Perche' i gay esistono e sono cittadini come tutti gli altri . E soprattutto, anzi forse e' l'unica ragione, mi sa che aumenta le vendite del corriere creando inutili polemiche.

Ecco che il vegano e il carnivoro si becchettano. “Dagli albori dei tempi l'uomo è un animale carnivoro.....perché mai non si dovrebbero macellare gli animali?” “Secondo me doveva finire a bistecche e hamburger”. Non è vero ribatte il vegano: “NOI NON NASCIAMO AFFATTO CARNIVORI, la biologia del nostro organismo ne è prova lampante”.
Ma quelli “umanitari”, della Protezione civile si potrebbe dire, sono i più indignati di questo affronto all’umanità. “Sai – dicono - quanti pozzi in Africa si potevano scavare o quanti bambini si potevano salvare con 6.200 € ?” Oppure: “sai quanti bambini afghani avresti potuto adottare a distanza con i soldi del tuo pc?”
Infine, mi piace terminare questa dotta discussione con il signore che ha letto sicuramente la “Fattoria degli animali”, famoso best seller : “Sogno quel giorno in cui gli animali prendano il sopravvento sugli uomini dominandoli in intelligenza perché gli uomini sono diventati stupidi. E ci stiamo provando. Solo per pareggiare lo scempio degli uomini verso gli animali. Non avete mai visto una bestia/uomo sfogarsi brutalmente su un cavallo perché stanco? Oppure la macellazione nostra che fulmina o uccide, o dei musulmani che sgozzano ed attendono che l'uscita del sangue provochi la morte dell'animale”. (tratti dal Corriere della Sera – 3 marzo 2015).
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