ACQUADOTTO DEL FARAONE: UN COLABRODO
di Paolo Abbate | BlogE’ stato pubblicato recentemente il rapporto del Consac (Consorzio idrico spa) che fornisce l’acqua potabile al basso Cilento. Si potrebbe definire un “bollettino di guerra” per le foto di rotture lungo tutto il percorso, con conseguente mancanza d’acqua per lunghi periodi ai paesi serviti, per l’obsolescenza del medesimo e per la mancanza di fondi dalla Regione per modernizzare e rinnovare tutto il percorso, parte sottoterra ma parte anche all’aperto, come in località Fiumicello (Pisciotta) dove le condizioni di pericolo sono sottoposte all’erosione marina. La condotta, che all’epoca della sua realizzazione si trovava posata ad almeno 10‐15 metri dalla linea di battigia, si trova ora a ridosso della stessa ‐ riferisce il Consac ‐ per cui i pericoli di rottura non sono conseguenti allo stato della tubazione, ancora sufficientemente integra, ma all’azione meccanica del mare che rischia di staccarne e portarne via interi tratti.

Del disservizio se ne sono accorti specialmente i paesi dell’entroterra come Roccagloriosa e Alfano rimasti senza acqua spesso nell’estate passata. La figura riporta il numero delle perdite rispettivamente nel territorio di Alfano (B,C,D) con 64 perdite e di Roccagloriosa (F.E.G) con 63 perdite nel biennio 2013 – 14.
L’acquedotto prende l’acqua dalle sorgenti del fiume Faraone che diventa Mingardo nella parte valliva, ma deve fare i conti, oltre che con la vecchiaia dell’impianto, con i numerosi paesi del basso Cilento serviti, nei quali la popolazione si moltiplica durante i mesi estivi, quando i turisti non solo bevono ma si fanno la doccia e spesso sprecano una risorsa così necessaria e importante. Inoltre, cosa non meno importante, c’è il problema ambientale, ovvero garantire il minimo flusso vitale al Mingardo (MDV) che soffrirebbe altrimenti di una secca devastante per la sua biodiversità.
Il MDV è la portata minima che nel torrente deve defluire affinché l’ecosistema sia salvaguardato. Sicché, ove si registri una portata fluviale inferiore al MDV, occorre immediatamente dirottare altra acqua nel torrente, sottraendola eventualmente all’uso umano, in modo da ripristinare le condizioni imposte dalle norme ambientali. Secche che si sono verificate negli anni passati e denunciate prontamente più volte dagli ecologisti. Il Consac ha pertanto aperto i 3 nuovi pozzi in prossimità della sorgente Faraone, da destinare esclusivamente all’uso ambientale.

Il Consacc ci informa altresì che sono state avanzate dal 2007 circa 8 richieste di finanziamenti per risolvere il problema acquedotto, ma “fatta eccezione per il finanziamento dell’intervento di cui al punto 2. concesso dalla Regione nell’anno 2008 (circa 4 milioni di euro), nessun’altra opera fra quelle previste è stata finanziata e realizzata.
Solo recentemente, ai sensi dell’art. 144, comma 17 ‐ L. 388/2000, è stata comunicata l’ammissione a finanziamento dell’importo di circa € 2.200.000,00 da concedersi a seguito di inoltro della
progettazione esecutiva da parte di Consac alla Regione, per interventi di ristrutturazione delle reti interne di alcuni Comuni (già ammessi al finanziamento ex L. 388/2000) e, fino all’ammontare di 1.180.000,00 euro, per interventi di ristrutturazione e protezione dell’acquedotto Faraone.
E’ evidente, però, che tale finanziamento consente l’esecuzione di un intervento solo molto parziale rispetto alle generali esigenze di risanamento strutturale dell’adduttrice.”

Dunque le richieste del Consac ,enunciate nel rapporto, che noi condividiamo in pieno, sono:
1 - risparmio della risorsa acqua, sensibilizzando i cittadini - in parte lo sta facendo con le scuole – ma occorre una sensibilizzazione da parte dei comuni, in special modo quelli rivieraschi;
2 – ottenere prima possibile i fondi necessari per ristrutturare” l’acquedotto (occorrono parecchi milioni);
3 - mantenere il MDV dei fiumi del Parco per garantire la tutela della biodiversità dell’ecosistema fluviale.
D’altra parte che senso ha parlare di rilancio del turismo, di bandiere blu e verdi nel Cilento se viene prima o poi a mancare la risorsa fondamentale come l’acqua potabile?
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