SACRIFICATA UNA FASCIA DUNALE CON GIGLIO DI MARE PER INTERESSI PRIVATI
di Paolo Abbate | BlogSulla spiaggia delle Saline di Palinuro hanno salvato 20 metri di fascia dunale fiorita, sequestrandola, ma i rimanenti 80 - 90 metri è di nuovo compromessa dalla costruzione di lidi balneari, con il permesso del comune di Centola.
Il primo lido (per ora) è sollevato di circa 80 centimetri (una palafitta?) ma il giglio di mare che stava crescendo è completamente scomparso per i lavori. Si è ignorato pertanto, completamente e volutamente, gli esposti del 29 marzo 2015 di un attivista wwf e del club Elea per L’Unesco che , citando norme nazionali ed europee, nonché convenzioni internazionali sulla tutela della biodiversità, avevano avanzato suggerimenti più che ragionevoli e fattibili per costruire i lidi sull’arenile fuori della fascia dunale , con una passerella rialzata per raggiungerli. Così sarebbe stato possibile alla flora psammofila di poter di nuovo riprodursi e diffondersi.
Si sperava che il sequestro, seppur parziale, del 22 aprile, seguito agli esposti citati, fosse un segnale della volontà delle autorità competenti, parco in primis, a tutelare il patrimonio di biodiversità dell’area protetta.
Invece, probabilmente, con questa nuova autorizzazione si è raggiunto un compromesso al ribasso : la piccola area sequestrata servirà a rappresentare pertanto solo una testimonianza di quella che era una volta la duna fiorita con giglio di mare.

Ma ci chiediamo quanto durerà quel fazzoletto fiorito sequestrato e recintato con un semplice nastro, allorquando la pressione antropica estiva sarà al massimo?

Sarà avanzato sicuramente un ennesimo esposto chiedendo di conoscere chi ha autorizzato questa nuova compromissione in un sito di importanza comunitaria, insignito tra l’altro di bandiera blu 2015 che dovrebbe essere concessa anche e soprattutto per la tutela della biodiversità.







