Le leggi ci sono, anche severe, ma...!
di Paolo Abbate | BlogQuando uscì la legge su la possibilità di riciclare le stoviglie di plastica (piatti, bicchieri), ci attivammo subito a controllare se i bicchieri di plastica venissero messi, ad esempio nei bar, nella plastica da riciclare. O meglio, se usassero i bicchieri di vetro, che sarebbe la cosa migliore, considerato il consumo di risorse e di energia per produrre appunto la plastica. Risultò quindi che una percentuale bassissima conosceva la nuova normativa, sebbene i comuni nel calendario della raccolta differenziata ne dessero notizia.
Giorni fa abbiamo di nuovo ripetuta l’indagine negli esercizi commerciali. E già che ci eravamo abbiamo chiesto con discrezione se venivano usate le buste compostabili che la legge impone e se la carta per alimenti avesse anche la pellicola di plastica.

Per un etto di prosciutto cotto 5 imballaggi
E’ un bisogno di igiene - si dichiara - da parte dei clienti. Ma in realtà è una operazione molto gradita anche e soprattutto dagli esercenti. Così un etto di prosciutto, ad esempio, viene venduto con 5 imballaggi, e pertanto 2 o 3 grammi di plastica e carta viene venduta al prezzo del prosciutto.
Per eliminare questo spreco di risorse occorrerebbe che i comuni, specialmente quelli di un Parco naturale, adottassero la strategia “rifiuti zero”, questa parolaccia cioè che eliminerebbe i rifiuti a monte (Sapri l’ha inserita nel proprio programma elettorale).
Quanti rifiuti di plastica, alluminio, polistirolo, vetro eccetera sarebbero eliminati nell’ambiente!
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