GLI ALBERI “PARLANO”
di Marisa Russo | BlogPochi sanno quanto la Natura, con forme, colori, fisiologia, può svelarci del Mistero della Vita, suggerirci concetti ed aiutarci per una migliore salute fisica e psichica. Captare il linguaggio simbolico esistente in Natura ed esprimerlo con quello artistico pittorico è una sintesi esaltante, idonea al Cilento terra di Miti. Frasi scritte sui Murales aiutano, quali chiavi per introdursi in tale letture dopo l’impatto emotivo, in questo iter che definisco di “Penna e pennello”.
Inseriti con questo intento tra i murales culturali ad Orria (SA), per il Progetto Europeo Tema Impianti con il Comune e la Regione Campania, con la mia ideazione e direzione artistica, anche diversi dipinti dedicati ad alberi molto presenti nel Cilento, di valore nutritivo e con forte valenza simbolica.
L’albero biblico, il fico ruminalis, da ruma, mammella, per il bianco lattice che richiama al latte materno, che vede in questo territorio esemplari di fichi bianchi dai frutti particolarmente gustosi e di gran valore nutritivo, ha un forte messaggio simbolico duplice. Il frutto dai tanti grani simboleggia la prolificazione ( probabilmente appunto dal greco phyo=produco), la sessualità dalla doppia valenza positiva e negativa e la conoscenza misterica. E’ il frutto che mangiarono, secondo la storia biblica, i primi umani, Adamo ed Eva, peccando, come raffigurato in varie opere medioevali dopo lettura attenta della Bibbia. Anche Lorenzo Maitani, sulla facciata del Duomo di Orvieto nei primi del ‘300 scolpì il fico come albero il cui frutto proibito mangiò la coppia.
Solo molto dopo il medio evo il frutto del peccato originale sarà identificato con la mela!
Maria Rosaria Verrone, con un pudico bacio d’incontro di una coppia abbracciata dai rami dell’albero, richiama nel dipinto ad una sessualità naturale, espressione d’amore, rappresenta la valenza positiva, il fico quale albero del bene. Ma tale albero può divenire albero del male esprimendo una sessualità fine a sé stessa o addirittura solo istinto violento, sessualità peccaminosa.

Il noce, dal frutto dalla forma simile al cervello, invita a cibarsene per un beneficio mentale.
Allo stato naturale è un albero che cresce isolato, lontano da altri, qualcosa che bisogna cercare, fuori dalla moltitudine!
Leggende che vogliono ricordare da sempre i poteri mentali, tuttora non del tutto conosciuti, narrano di fate che ballano intorno ad esso nella notte del sabba e l’uso di un suo ramo come bacchetta magica dai grandi poteri.
Anche questo murale è stato realizzato da Maria Rosaria Verrone con padronanza del disegno e tavolozza vivace.
Vittoria Donadio, con i colori dell’autunno danzanti con grande armonia, ha realizzato il Murale dedicato all’albero del castagno (Castanea sativa), secondo il Mito metamorfosi di Castanea, fanciulla dai modi “spinosi” che nascondevano una bontà generosa, come i frutti di questo albero protetti e nascosti dai ruvidi ricci. Mai fermarsi al primo aspetto esteriore!
Le castagne con poco grasso ci danno potassio, magnesio, ferro e manganese.


“Ulivi, sempre ulivi……un alone di luce intorno alle foglie, come i Santi”, così scriveva Giuseppe Ungaretti in “Mezzogiorno” a proposito di “viaggio nel Cilento”! Questi alberi, che “illuminano” il paesaggio cilentano, sono essenziali nella Dieta mediterranea per l’olio extravergine che si può estrarre dai suoi frutti, e sono simboli di “luce”, come quella che offre con il suo olio. Albero della pace e della concentrazione! Sotto un ulivo amava pensare e scrivere il filosofo Giambattista Vico. Nel Murale dedicato a questo albero, tracciato con esperienza dalle veloci pennellate di Rosalbo Bortone, sotto l’ulivo siede un centenario simbolo di longevità, quella longevità che appartiene a questo albero e che con i suoi frutti favorisce agli umani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






