“IO E NAPOLI”: SINTESI SIMBOLICA S.GENNARO SUL CORNO
di Marisa Russo | BlogLo spettacolo “Io e Napoli” che il Teatro La Provvidenza presenterà venerdì 19, Direzione Artistica Don Valeriano Pomari, con la regia di Giancarlo Drillo, è stato scritto dal protagonista Gino Rivieccio e da Gustavo Verde.
Rivieccio, che già ha celebrato Napoli nel suo testo “Quanno ce vò ce vò”, ora presenta la sua città ed il suo rapporto con essa in questa espressione teatrale, tra recitazione, musica, canto…..e non solo!
Infatti coinvolge anche le Arti Visive, installando sul palcoscenico una scultura di Lello Esposito, conosciuto per le sue rappresentazioni simboliche di Napoli.
E’ un grande corno infuocato, sanguigno, oggetto ben conosciuto ed usato dalla popolazione, che rappresenta la superstizione, ma termina con il volto del Santo Patrono della città, il tanto amato ed invocato San Gennaro.
L’originale assemblaggio sembra evidenziare in modo immediato la coesistenza del sacro con il profano, apparentemente una denuncia dell’ ambivalenza generale della città discussa.
E’ la città cullata dal mare del Mito e, contemporaneamente, sovrastata dal focoso imprevedibile Vulcano, la città solare ma anche densa di occulti misteri, dagli abitanti sprizzanti forti energie creative, ma capaci anche di abbandonarsi alla dormiente apatia, dalla popolazione molto osservante delle tradizioni, dei valori della famiglia, però poco osservante della legalità, così aperta, aggregante, socievole, eppure poco rispettosa dei beni comuni, una città ed una popolazione da tante apparenti contraddizioni.
Se ci addentriamo nel significato simbolico originario del corno scopriamo che è quello della potenza, dell’elevazione. Nella celebre statua di Michelangelo le corna di Mosè, raggi solari, indicano la potenza spirituale. Quel potere di allontanare il male che il popolo attribuisce ad esso ha un’antica origine sacrale che si interseca con il culto di San Gennaro.
Le apparenti contraddizioni hanno una unica matrice che può essere ritrovata, esse si fondono in una unica realtà : la magica Napoli.
Così questa scultura come questa città complessa, a ben indagare sono meno contraddittorie di quanto può apparire con sguardo superficiale. La magica scultura è molto ben rappresentativa di questa opera teatrale che esalta il carattere di questa città, la sua musicalità, l’ironia, pur non trascurando di fare qualche denuncia.
Inaugurata a Napoli il 5 febbraio “Io e Napoli” giunge a Vallo della Lucania per poi continuare il suo iter a Roma e quindi in altre località italiane, per tornare in maggio a Napoli!
L’attore ripercorre la sua storia umana ed artistica attraverso quel legame profondo e particolare che ha con la sua amata città.
Le canzoni sono interpretate da una bella voce del panorama musicale napoletano, quella di Fiorenza Calogero, diretta al piano dal maestro Antonello Cascone.
Con vena ironica Rivieccio afferma «Non esiste al mondo una città più bella di Napoli . Sospetto però che, a scuola, il giudizio sulla città di un’ipotetica insegnante sarebbe: “E’ intelligente ma svogliata, potrebbe fare di più: insomma non si applica!“. Ecco, abbiamo ancora un “secondo quadrimestre” per recuperare e dimostrare che meritiamo di essere promossi a pieni voti. Bisogna solo avere pazienza, che per noi napoletani è una cultura di cui abbiamo il ministero: naturalmente senza portafogli!».

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