L’ILLUSIONE DELLA GREEN ECONOMY
di Paolo Abbate | BlogRipensando alla economia verde, o green economy secondo il termine alla moda della lingua inglese, mi sono nati molti dubbi sulla certezza che possa salvare l’umanità.
Limitando il consumo dei combustibili fossili l’effetto serra verrà probabilmente ridotto; ma una civiltà tecnologica come la nostra, con i suoi innegabili benefici per l’umanità, può fare a meno improvvisamente dei combustibili fossili? Abolire la plastica e i suoi derivati, per fare un esempio, o i consumi a cui siamo abituati, e dipendenti, provocherebbe una rivolta ovunque e lotte sociali immaginabili nel mondo sviluppato e anche in quello sottosviluppato, che tende ad esondare chiedendo la sua parte di benefici.
La green economy somiglia molto alla così detta rivoluzione verde, iniziata negli anni ’60, che doveva risolvere il grave problema della fame nel mondo, ma che ha determinato con lo sfruttamento eccessivo e uso indiscriminato di fertilizzanti chimici l’esaurimento e la desertificazione dei terreni. Oggi vi sono ancora circa 800 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo!
L’altro motivo di dubbio è la constatazione del boom delle energie rinnovabili che imprenditori sempre più numerosi stanno da tempo propagandando, realizzando rendimenti personali anche molti elevati con i campi di pannelli fotovoltaici e i parchi di pale eoliche.
Sarà quindi la nostra specie destinata all’estinzione? L’homo sapiens rischiò seriamente di estinguersi tra i 195 e i 123 mila anni fa per la fase glaciale denominata “stadio glaciale 6”. Mentre le popolazioni dell’Africa si estinguevano lentamente per l’avanzata del gelo e della siccità che uccideva piante e animali, solamente una esigua popolazione che viveva nelle grotte di Pinnacle Point, un promontorio nell’estrema Costa del Sudafrica, sopravvisse grazie al cibo ricavato dal mare come i molluschi e alle piante ricche di carboidrati che prosperavano a dispetto del clima ostile.
Da questa popolazione sopravvissuta alla glaciazione discende quindi la nostra specie che si diffuse poi in tutti i continenti.
Molti sono stati gli eventi catastrofici naturali che si sono succeduti nelle ere geologiche: glaciazioni, caduta di meteoriti, esplosioni vulcaniche, che hanno provocato l’estinzione di molte specie viventi. Ma nell’era Antropozoica che stiamo vivendo, la catastrofe che probabilmente farà estinguere la nostra specie, sarà proprio determinata da l’homo sapiens stesso attraverso il cambiamento climatico, inquinamento degli ecosistemi naturali, desertificazione, fine delle risorse naturali. Da questa crisi ambientale credo che si potrà salvare solo una popolazione “primitiva”, quale quella ad esempio dei Kawahiva che abita nella regione del Mato Grosso in Brasile. Tribù che rifiuta ogni contatto con la società dei consumi e vive in una reale forma di “decrescita felice” realizzata da uno stile essenziale di vita, compatibile con la natura e, soprattutto, dal numero di individui proporzionale alle risorse del territorio in cui vive.
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