Tagli alle poste, uffici nel caos
Il sabato è rosso per le poste salernitane. Anche la sede centrale di corso Garibaldi resta chiusa e fino a domani ha cancellato il turno pomeridiano, abolito pure dal 4 al 15 agosto. Il disagio è di tutta la provincia. Ad Agropoli, Angri, Scafati centro, Cava e Pagani saracinesche abbassate tutti i pomeriggi fino al 2 settembre.
Una spina nel fianco per residenti e turisti, che pagano lo scotto di un’azienda con scarso personale. Il piano di razionalizzazione previsto da Poste Italiane dovrebbe servire a far godere le ferie dovute ai propri lavoratori, un’esigenza che si ribalta sulla qualità del servizio a causa dei tagli alle sostituzioni estive di personale. Ne seguono una serie di disagi che stanno mandando in tilt la pazienza dei cittadini. Senza contare gli effetti dannosi sul turismo.
A Salerno, fino a domani e dal 4 al 15 agosto, le poste centrali lavoreranno solo al mattino. E, pur riprendendo il tempo pieno da lunedì prossimo fino al 3 agosto, resteranno chiuse di sabato pomeriggio sino a ferragosto. Sabato festivo anche in tutte le filiali cittadini, dove il ritmo ordinario ricomincerà il 24 agosto. Dopo l’intesa con i sindacati, salvano il venerdì e chiudono solo di sabato gli uffici Acquavella nel comune di Casalvelino, Agnone Cilento, Capaccio, Carifi di San Severino, Case del Conte a Montecorice, Castellabate, Pioppi di Montecorice. Chiusi venerdì e sabato, invece, gli uffici Cava de’ Tirreni 1, Coperchia di Pellezzano, Gromola di Capaccio, Lancusi, Marina di Vietri, Passiano di Cava, Penta di Fisciano, Pregiato di Cava, Sant’ Angelo di Mercato San Severino, San Martino di Montecorvino Rovella, San Pietro di Cava, Santa Lucia di Battipaglia. In alcuni centri va anche peggio: l'ufficio di Prepezzano (Giffoni Sei Casali) chiude tutti i giorni fino al 30 agosto; unica eccezione la settimana dal 3 al 9, quando la chiusura è limitata al mercoledì. Stessa situazione a Molina di Vietri, mentre a Ponte Barizzo (Capaccio), i giorni scelti per la chiusura sono quelli pari.
Lamentele di utenti e amministrazioni locali non hanno cambiato le cose; nonostante le istanze espresse dai sindacati, il piano di razionalizzazione e le chiusure degli uffici postali sono rimasti invariato. Ad aggravare la situazione il decreto Tremonti ter dello scorso 1 luglio, che al comma 1 dell’articolo 19 prevede il blocco delle assunzioni anche in Poste Italiane, sia con contratti a tempo determinato che con rapporti definitivi. Il management di Poste italiane, insieme ai sindacati, vista la gravità occupazionale dell’ azienda ha sollecitato il governo a stralciare il blocco delle assunzioni per le Poste, ma senza ottenere ad oggi alcun riscontro. Il decreto non permette l’assunzione a tempo, per cui il servizio estivo peggiora per l’impossibilità di sostituire il personale in ferie. Per compensare la deficienza di personale, gli operatori devono sobbarcarsi un maggiore onere lavorativo, con straordinari per sopperire alle necessità giornaliere. di Maria Laura Pirone







