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Il Decumano di Napoli liberato dal traffico? ma che fine farà

📅 venerdì 28 ottobre 2016 · 📰 CulturaSalerno

28102016 decumano napoli
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, annuncia che via Dei Tribunali, e in seguito via dell’Anticaglia, cioè quella zona dell'antico centro greco di Neapolis, sarà completamente pedonalizzata entro il prossimo anno.

Ed io, che abitavo proprio in via San Paolo, strada che congiunge i due decumani, in un palazzo settecentesco costruito sul teatro greco romano, me ne sono andato. Ma, in verità, vivere in quella bellissima città antica di millenni mi procurava uno stress quotidiano. Già uscire per fare la spesa o comprare le sigarette, camminare per quelle strade senza marciapiede diventava un problema, strattonato com’ero ad ogni passo da motorini con tre persone a bordo, buttato a lato del muro da macchine strombazzanti, insofferenti dei pedoni. Libera da quei pericoli forse diventerà più vivibile e sicura?

Ma questo centro antico trasuda di umanità e di vita. Ricco com’è di chiese monumentali, conventi, confraternite, di palazzi di pietra tufacea (si dice emetta radiazioni), che testimoniano la ricchezza della città, ma anche di bassi abitati da famiglie numerose e rumorose, di negozietti di artigiani maestri a creare personaggi e oggetti presepiali, di banchetti di fichi secchi, noci, mandorle, dolcetti napoletani, accanto a banconi con pesce fresco e baccalà. Tutti questa umanità operosa e sempre pronta a divertirsi ad alzare i prezzi ai forestieri che fine farà? La strada libera dal traffico non sarà più dei pedoni ma dei nuovi commercianti sempre più orientati a servire un turismo di massa, del mordi e fuggi, con le valigie colme di cianfrusaglie e lo smartphone sempre a portata di mano. Di già la libreria specializzata nella piazza di San Domenico, liberata da tempo dalle auto, è diventata uno dei tanti bar con tavolini all’aperto sotto l’obelisco.

napoli centro


Liberi dal traffico motorizzato i decumani si riempiranno inevitabilmente di tavolini e di sedie dei bar, ristoranti e pizzerie con tanto di “butta dentro” vestito da pulcinella. Locali ricavati dai bassi e negozietti artigianali saranno via via comprati a prezzi stracciati. Napoli arriverà così in ritardo ma farà la fine molto simile a quella atmosfera da bazar presente da tempo a Trastevere o a piazza del Duomo a Firenze con bancarelle e venditori di cianfrusaglie e tanto di fila per entrare a pagamento nella basilica, rifugio fresco in estate al tempo della mia giovinezza. Che dire ancora del Bottegone, dove ogni fiorentino entrava a bere un caffè e fare quattro chiacchiere con vista del campanile di Giotto o a comprare la domenica le migliori paste della città, diventato McDonald? Stessa trasformazione è toccata anche a luoghi magici come le dune sabbiose di Sabaudia occupate da alberghi e ristoranti, od a Noto, città barocca siciliana, con quella atmosfera di allora riposante e luminosa dei palazzi di tufo chiaro e delle strade solitarie, divenute bazar per turisti di massa.

Ho fatto bene dunque a lasciare Napoli in tempo, dove però tornerò ogni tanto sperando forse di ritrovare quella atmosfera trasudante di vita e di rumori che ho lasciato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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