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ITALIA: UN PAESE CHE SI NEGA AL FUTURO

La sempre più invadente presenza dei vecchi, cancella il futuro dei giovani italiani

📅 venerdì 3 novembre 2017 · 📰 AttualitàCilento

03112017 anziano
Credits Foto pixabay.com

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

L’Italia, con la sua crescente popolazione di vecchi, è un Paese che tristemente, si nega al Futuro. Questa volta a lanciare l’allarme, sul triste futuro demografico italiano è l’OCSE, con il rapporto "Preventing Ageing Unequally" che ci informa dell’irreversibile invecchiamento italiano, un fenomeno tristemente inarrestabile che, nel 2050 ci porterà ad essere la terza nazione più vecchia al mondo, dopo Giappone e Spagna.
Che tristezza italiana! L’Italia, facendosi male, per effetto della sua crescente popolazione di vecchi, è un Paese demograficamente in crisi; in una grave crisi di mancato rinnovo generazionale.

In maniera tragicamente negativa, con la crescita della popolazione anziana, diminuisce e sempre più, il mondo dei giovani.

Un danno italiano grave ed irreparabile; un danno che, oltre il presente, interesserà sempre più tragicamente, soprattutto il futuro italiano, purtroppo gravemente ammalato di ricambio generazionale.
Con la gente italiana invecchiata, il mondo giovane, oltre a decrescere nella propria fascia di età, va sempre più decrescendo anche nelle condizioni di vita; di una vita da ultimi, dal futuro negato.

I giovani italiani sono sempre più distaccati dal mondo dei padri per le sempre più scarse risorse economiche; tanto, una tragica conseguenza nella vita italiana dovuta alle mancate opportunità di lavoro e quindi di vita.

Che disastro italiano! Il fenomeno delle culle vuote è intimamente legato ad un sofferto gap generazionale con i giovani sempre meno protetti ed indifferenti al potere unico che dismettendo e delocalizzando, ha creato un grave vuoto esistenziale per la vita italiana e soprattutto per i giovani sempre più poveri e sempre più senza lavoro. Sempre più senza identità e sempre più dal futuro negato.
Il fenomeno del crescente invecchiamento italiano è da ricondurre all’ultimo trentennio, anni politicamente sbagliati che, nell’indifferenza del potere, hanno visto crescere il gap tra le vecchie generazioni e quella dei giovani, tristemente abbandonati a se stessi e dal futuro negato per la mancanza di certezze italiane che hanno fatto crescere il fenomeno delle culle vuote, spingendo i giovani, compreso i cervelli italiani a riprendere quel viaggio della speranza, vissuto in altri tempi dai nonni e dai padri, con ancora oggi, milioni di italiani sparsi per il mondo alla ricerca di una vita negata nella Terra che li ha visti nascere. Nella Terra ancora tristemente negata anche ai giovani del tempo nuovo del Terzo Millennio.

Un fenomeno di grave e triste sofferenza umana che per i corsi e ricorsi storici che, oggi come ieri, sono diffusamente presenti nel nostro Paese, colpendo soprattutto il mondo del Sud dove, oltre all’invecchiamento, per mancate condizioni di vita, si registra anche il fenomeno di una diffusa desertificazione, con le terre abbandonate a se stesse e sempre più a rischio sicurezza, scivolando a valle, per la mancanza dell’uomo, un tempo, saggio guardiano dei territori che, oggi tristemente diventano territori sempre più negati alla vita; tanto, per quel grave vuoto generazionale dovuto a condizioni di vita negata ai giovani che, tristemente al Sud, sono costretti ad emigrare, dando nel tempo le sole amare certezze di una condizione antropica che per sopravvivere, nella logica di sempre, è costretta alla fuga, facendo del “fuitenne” una sofferta condizione di vita negata, con i nostri giovani tragicamente in cammino per le vie del mondo ed i loro padri invecchiati in solitudine con tanta, tanta sofferenza nel cuore per i propri figli dal futuro italiano negato,negato in Italia e soprattutto nelle Terre che li hanno visti nascere.
Nel nostro Paese, la società intristita, nel corso del tempo fa, senza fermarsi mai dei passi indietro; tanto, con grave danno generazionale.

I giovani senza lavoro, senza certezze e sempre più soli, si negano al Futuro, negandosi alla Famiglia ed ai Figli, una grande risorsa italiana, che appartiene sempre meno al Futuro del nostro Paese, ridotto e sempre più, un Paese di vecchi. Un Paese di vecchi dal futuro tristemente negato.
Un Paese di vecchi, come evidenziato dalla triste condizione denunciata dall’OCSE, di terza nazione più vecchia al mondo. E così, nell’indifferenza istituzionale, la povera Italia nostra, si nega al Futuro.

La povera Italia nostra muore par mancanza di ricambio generazionale, una condizione dovuta alle culle vuote, per mancanza di Futuro italiano.

Nel nostro Paese, i giovani più poveri e senza lavoro, vedendosi Protagonisti di un Futuro negato, cercano altrove, una vita possibile.

Tanto, vedendosi traditi dalle crescenti e sempre più diffuse disuguaglianze con, tra l’altro, le donne ancora più indietro, percependo salari di oltre il 20% più bassi rispetto agli uomini e sempre più rispedite nei muri domestici per prendersi cura delle sole persone care.

La percentuale italiana di lavoratrici/assistenti del mondo dei vecchi, tristemente abbandonati a se stessi è del 13%.
Molti sono i rilievi OCSE sul fare italiano e sulla nostra società, tristemente dai passi indietro.

Si tratta, purtroppo, di un’amara e triste realtà! Di una realtà umana che, così com’è, mette a nudo le gravi condizioni antropiche di un’Italia dal Futuro sempre più negato; tanto, per gravi colpe italiane di chi egoisticamente, governando-sgovernando il nostro Paese, ha avuto ed ha un fare gravemente indifferente per la gente italiana che, ritroviamo oggi invecchiata, impoverita e sempre più dal Futuro negato, sia a quelli non nati che ai tanti giovani, braccia e cervelli italiani costretti a cercarsi per le sofferte vie del mondo, quel “pane e lavoro” negati in Patria, sempre più dal ruolo e dal volto triste di madre-matrigna.

Con il crescente tasso di povertà tra i giovani, se ne va tristemente riducendo anche la loro presenza sul suolo italiano. Tanto, per effetto delle culle vuote per mancanza di futuro italiano, a causa di un Paese dove crescono le povertà delle crescenti fasce deboli della popolazione e, con queste, la fuga da una realtà umana che non sa più volere bene alla sua gente, soprattutto ai giovani d’Italia, negandosi al Futuro con un disastro Italia dalle ormai e sempre più, grandissime proporzioni.

L’OCSE vede necessario intervenire con saggi correttivi, utili a dare segnali di un possibile cambiamento italiano, restituendo agli italiani, soprattutto ai giovani italiani, quella fiducia che non c’è, perché mancano le condizioni per averla e credere in un possibile Futuro italiano.
Tra i correttivi che ci vengono saggiamente dall’OCSE, c’è la necessità di accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro ed una migliore transazione dalla Scuola al mondo del Lavoro, riducendo, tra l’altro, la distante differenza, soprattutto tra i giovani, tra chi ha un alto livello di educazione e chi ce l’ha di basso e dannoso livello di cultura, di educazione, di formazione e di conoscenza, rimanendo sempre più indietro dal punto di vista umano, sociale, culturale ed economico.

Anche questo è un gap tutto italiano di notevole danno per i giovani italiani sempre più, gravemente distanti per grado di cultura da chi, dalle porte aperte, può sperare di andare avanti e trovare la giusta collocazione nella società ed in particolare nel mondo del lavoro e chi è, invece, dalle porte maledettamente chiuse e sempre più sbarrate, resta indietro e così diventa cittadino di serie B, dal futuro sempre più negato.

Altra negatività tutta italiana, denuncia l’OCSE, è la mancanza di una forte rete di sicurezza sociale, dovuta ad una ineguaglianza previdenziale che diventa parte dei tanti italiani, con cui convivono per tutti gli anni di lavoro e nel dopo lavoro, da pensionati fortemente discriminati per effetto delle disumane distanze economiche alla base dei loro trattamenti pensionistici, spesso da fame che rendono tragicamente invivibile la vita dei vecchi, portandosi fino alla tomba le tante disumane sofferenze economiche dovute al legame tra il guadagno nel corso della vita lavorativa ed i diritti pensionistici acquisiti. Il rapporto mette tristemente l’Italia di fronte alle sue maledette condizioni da Futuro negato.

Al primo punto del Rapporto OCSE c’è il tragico invecchiamento della popolazione italiana, con il triste futuro di diventare entro il 2050 la terza nazione più vecchia al mondo (dopo il Giappone e la Spagna).

Si tratta, purtroppo, di un’analisi allarmante che, oltre a suscitare preoccupazione per il Futuro italiano, per come stanno oggi le cose, sempre più tristemente negato e/o del tutto cancellato, deve portare gli italiani ad una saggia consapevolezza d’insieme; tanto, rimboccandosi le maniche e manifestando con saggezza la propria capacità di protagonismo delle idee individuali e condivise.

Delle idee che, con un altrettanto saggio fare italiano, devono diventare fatti concreti, utili all’Italia ed agli italiani, liberando così il Paese, prima di tutto, dal grave gap generazionale tra il mondo adulto, anziani compresi e il mondo giovane, tristemente indietro ed indifferente all’Italia del POTERE che da UNICO, si accontenta del proprio presente, rifiutando e rifiutandosi di pensare al Futuro, progettandolo insieme, a più mani.

Tanto, impegnandosi in percorsi equilibrati nel rapporto tra il mondo degli anziani ed il mondo dei giovani italiani, riducendone le distanze così come sono oggi e che vedono gli scenari italiani sempre più vuoti di giovani presenze italiane, con un’umanità invecchiata e sempre più dal futuro negato.
È un dovere italiano rimettere ordine al disordine italiano; tanto, partendo dal malessere umano diffuso, tragicamente espresso da un vuoto di nuove vite, mai nate per un grave male italiano, con le sue prime responsabilità nella Politica italiana, soprattutto degli ultimi decenni, facendo un male da morire al Paese, con una numerosa popolazione di vecchi, disumanamente sempre più abbandonati a se stessi ed un mondo giovane, in percentuale tragicamente ridotta, ad un punto così grave da cancellare mortalmente il futuro italiano, per mancanza di risorse umane, negate all’Italia a causa della diffusa miopia di chi governa - sgovernando il Paese, pensando, facendo e facendosi male, ai soli fatti loro con alla base i privilegi ed il potere, con grave indifferenza per i fatti nostri e prima di tutto di tutto alle vite italiane, la più grande risorsa di cui nessun Paese può fare a meno, se non vuole negarsi il suo Futuro antropico, come bene sta facendo l’Italia delle culle vuote e dalle nascite cancellate, rendendo tristemente il nostro Paese, un Paese senza Futuro, con tante sue realtà territoriali, abbandonate a se stesse; tanto, soprattutto al Sud, desertificato e con l’insieme italiano diffusamente ridotto ad un Popolo di vecchi che se ne vanno, lasciando l’Italia senza ricambio generazionale e quindi senza Futuro.

Tra l’altro, questa sofferenza antropica ha il suo profondo malessere nell’Italia del Lavoro che non c’è, con i tanti giovani traditi in fuga, non solo come “braccia da lavoro”, ma come “cervelli”, una grande risorsa italiana, mancando la quale, il nostro Paese in grave declino umano dal Nord al Sud, sarà un Paese, oltre che di vecchi oggi, umanamente cancellato nel prossimo Futuro senza italiani, un grande popolo di cui il mondo non può fare assolutamente a meno, avendo un grande patrimonio di umanità da offrire al mondo. Tanto, per effetto dei suoi saperi e dei suoi valori universali dell’ESSERE IN DIVENIRE che sono parte di NOI e che saggiamente, salvando l’Italia e gli italiani, possono contribuire a salvare il Mondo che ha bisogno dei valori dell’ESSERE, per non farsi male con il non-ESSERE, evitando il triste NULLA ESISTENZIALE DEL NON-ESSERE.

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