Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

ITALIA: UN DISASTRO DI CIVILTA’ E DI DEMOCRAZIA

Il nostro Paese sempre più Paese del non sapere, si nega anche tristemente alla sua lingua, ricca di tante diffuse scorrettezze parlate e scritte

📅 lunedì 27 novembre 2017 · 📰 AttualitàCilento

Null
Credits Foto

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Oggi nel mio tempo dedicato al comunicare, pensando, prima di tutto alle cose italiane, volevo occuparmi di POLITICA, una grande attualità italiana, con percorsi sempre più incerti, confusi e con gli italiani traditi, del tutto indifferenti, facendole mancare, tra l’altro, in altissima percentuale, la propria partecipazione al voto.
Tanto, perché il Popolo sovrano, non solo è stato spogliato della sua libera sovranità e delle sue libertà costituzionalmente protette, ma perché, giorno dopo giorno, viene cancellato nei suoi diritti, non solo materiali, ma anche e soprattutto immateriali e valoriali.
Nei suoi diritti di saggia umanità e di dignità italiana, un tempo importante risorsa italiana, oggi sempre più negata e cancellata al Futuro, nanisticamente inteso come Futuro del solo avere-apparire, caro a tanta parte d’Italia che, empaticamente, identificandosi, lo ha fatto parte del proprio mondo, come primo bene di un’umanità del presente, del tutto diversa rispetto al passato e tristemente negata al Futuro sempre meno italiano. Un Futuro sempre più lontano e cancellato dal suolo italiano, un suolo dove, oltre ad essere difficile vivere, è altrettanto difficile anche il solo sopravvivere. Per tutto questo, l’Italia si va trovando in una condizione triste, da tempo buio, di vita negata; di vita cancellata.

Ebbene, lasciando ai sondaggisti ed agli editorialisti - analisti politici l’Italia che fa politica, non-politica, purtroppo, facendosi male e facendo tanto male agli italiani, oggi ho scelto di occuparmi e di preoccuparmi di un’Italia immateriale che, segue a ruota, l’Italia materiale, tristemente capace di farsi un male da morire, dismettendo gran parte del suo passato e così facendo, dismettendo, dismettendo, si realizza il bel capolavoro di chiudere le porte al Futuro che, diventa sempre più, Futuro italiano negato. Tanto, in uno con le tante umanità disumane di un mondo negato, ancora oggi, nel tempo nuovo del Terzo Millennio, in quanto indifferenti ai potenti-prepotenti della Terra che ne attendono la loro triste fine, vista come una vera e propria liberazione di “umanità rompiscatole”, che è meglio cancellare dal Mondo, evitando così di dare fastidio a chi, è in tutte altre faccende affaccendato.
Ma dopo la divagazione sul Mondo e nello specifico sul Mondo italiano che, facendosi un male da morire, riesce sempre meno a volersi bene, per una triste indifferenza verso l’altro del Mondo, bisognoso del “bene altrui”, come espressione e forza di umana solidarietà, torno ai miei pensieri italiani, tutti rivolti al Mondo italiano, sempre più vuoto ed orfano dell’immaterialità italiana, in grave crisi esistenziale. Tanto, per la caduta libera dei suoi saperi, dei suoi valori, delle sue inconfondibili e virtuose creatività artistiche e della grande bellezza, prodotta saggiamente dall’uomo italiano, un tutt’uno con la Bellezza della Natura di cui è stata sempre ricca l’Italia ma che, oggi viene maltrattata e violentata, da un fare italiano poco creativo, poco attento ai valori, soprattutto poco capace di volersi bene, volendo bene, com’è giusto che sia, al bello italiano, parte di un insieme italiano del mondo storico - naturale - antropologico, nel corso del tempo, saggiamente arricchito di valori estetici, difficili da trovare altrove.
Di un Mondo italiano arricchito di valori estetici, in uno con i valori etici che, in tutti i tempi, dovrebbero essere presenti soprattutto nell’immaterialità umana, in quanto parte di Noi.
Questo è! Meglio dire, questo dovrebbe essere!
Purtroppo, non è sempre e comunque così nel nostro Paese e fuori di esso sempre più a più facce e nei corsi e ricorsi della vita italiana, sempre meno saggi e quindi sempre meno attenti ai valori di cui l’uomo non può assolutamente fare a meno e tanto meno, facendosi un male da morire, pensare di poterli cancellare.
Siamo, purtroppo e sempre più, ad una profonda crisi italiana per tutto quanto indicativamente ho sopra evidenziato. Siamo, senza possibilità, con rammarico, di non essere smentito, ad una grave e diffusa crisi della cultura dell’italianità.
Una crisi sempre più evidente, con la sua punta dell’iceberg di negatività valoriale e dei saperi, nell’uso-abusato e sempre più scorretto, da veri e propri analfabeti della nostra lingua che, tristemente, batte soprattutto “dove il congiuntivo duole”, facendo un male da morire al nostro parlare, dal saggio e corretto linguaggio, come nella buona tradizione italiana.
L’Italia è un Paese che, oltre a vivere sulla propria pelle e con diffusa disumanità il suo disastro di civiltà e di democrazia, vive tristemente anche la crisi profonda della sua lingua e della sua cultura.
Una lingua sempre più maltrattata e calpestata, sia nel suo uso tristemente di quando si parla che nel suo uso scritto, a partire dalla punteggiatura e con la ciliegina del congiuntivo una grave e diffusa sofferenza italiana. Un male dal corso - percorso assolutamente inguaribile.
L’uso scorretto della punteggiatura e quando si parla e/o si legge delle pause, tristemente maltrattate, è il falso nuovo della nostra bella lingua, sempre meno saggiamente dall’italiano corretto. Oltre a tutto questo l’Italia soffre di un grave vuoto di cultura.
Perché tutto questo? Perché si sbaglia la punteggiatura e si parla, maltrattando le pause? Perché, in modo ancora più grave a livelli italiani altissimi, si usa in modo scorretto il congiuntivo, tanto che viene considerata una grave sofferenza italiana caratterizzata, espressione linguistica del “congiuntivo duole”.
Che Italia! Che Italia linguistica! Che Italia culturale! È in una condizione di grave e crescente sofferenza; tanto, usando scorrettamente il congiuntivo e non solo, ma le pause, strafalcioni italiani di un comunicare sempre meno correttamente autentico e di un comunicare che si rifiuta, perché non sa farlo, di usare le pause deboli o forti che siano, nel rispetto di una giusta punteggiatura espressiva e dell’uso corretto del congiuntivo, diffusamente usato in modo sbagliato, con grave danno linguistico.
Povera Italia nostra! Oltre ai suoi tanti mali che la negano al Futuro, è gravemente ammalata anche di sofferenze linguistiche, rese sempre più tragiche dall’uso-abusato dello smartphone, dove si comunica con assoluta indifferenza per la correttezza del linguaggio usato.
Siamo ad una grave deriva degenerativa, sia del nostro comunicare che dello scrivere, sempre più indifferente all’uso corretto della LINGUA ITALIANA.
Si può anzi si deve riconoscere come assolutamente saggio e giusto, pensare alla lingua come corpo vivo di un sociale antropizzato, sempre più in cammino verso mondi globali nel crescente rapporto umano globale - locale (glocal); tanto, non può cancellare la propria appartenenza sia umana che linguistica e dei valori condivisi, in sé il nuovo del mondo.
Come i valori, le identità ed il radicamento dell’appartenenza, anche la lingua è una risorsa di insieme da conservare corretta ed affidarla al futuro come saggio patrimonio del Mondo che serve a quelli che verranno, facendone un uso saggio e corretto senza abusarne maltrattandola o peggio ancora inopportunamente violentandola, con scorrettezze diffuse e senza senso.
La lingua italiana, sempre più indifferente agli italiani è, purtroppo, gravemente ammalata.
Subisce nella quotidianità d’uso, un uso scorretto ed abusato; un uso fatto di poco sagge scorrettezze. Così facendo, la rendono poco correttamente comunicativa. Violentata com’è nelle tante scorrettezze della sua punteggiatura, delle sue pause sempre più scorrettamente usate abusandone e del congiuntivo maltrattato, si evidenzia in questo suo uso scorretto, un’ignoranza italiana che trova le sue cause responsabili soprattutto e prima di tutto, nella Scuola, dove c’è sempre meno saggia attenzione per la nostra lingua, gravemente ammalata di sofferta “ignoranza italiana”.
La nostra Scuola ha,purtroppo, sempre meno attenzione per un uso corretto della Lingua italiana.
Cari italiani, sofferti protagonisti del “mondo negato” della cultura, del pensiero e della lingua sempre più scorrettamente usata, abusandone, smettetela di farvi male e di fare tristemente male a questa nostra Bella Italia, che per colpe italiane diffuse e senza senso, vive una condizione disumana, dal futuro sempre più negato!
Fermatevi! Siete ancora in tempo, anche se si tratta di un tempo scaduto per fermarvi; per ravvedervi e trovare le soluzioni giuste alle tante tristi sofferenze italiane, sia materiali che immateriali.
Recuperate e con orgoglio, la giusta e saggia dignità di un’italianità sempre più cancellata, con grave e rovinoso danno per il Futuro italiano.
Occorre un diverso insieme italiano; tanto, per un’italianità che, da protagonista, deve saggiamente pensare a costruirsi il proprio Futuro, evitando, prima di tutto, di negarsi al presente, tristemente gravato da un mondo di amare sofferenze, parte di Noi, in quanto, dentro di Noi, facendo e facendoci male.
Occorre, un nuovo insieme italiano! Occorre, un nuovo saggio insieme italiano! Occorre saper saggiamente camminare insieme, volendosi bene!
Per questa necessaria saggezza d’insieme, occorre saper conoscere se stessi, una grande risorsa per conoscere meglio gli altri con cui camminare insieme, costruendo percorsi di saperi e di conoscenza che servono a vivere bene il presente e soprattutto servono a garantire il Futuro, sempre più negato, a quelli che verranno e che si troveranno a dover vivere in un Mondo triste e senza concrete opportunità umane di poterlo abitare.
Per evitare questo, cancellando il Futuro di quelli che verranno, è assolutamente necessario e con saggezza, darsi percorsi di vita saggiamente intesi, con il nuovo radicato nel passato da non cancellare, in quanto parte di Noi.
Occorre riappropriarsi di un’umanità nuova! Di umanità ricca di saperi e conoscenza, una grande risorsa per vivere saggiamente insieme, migliorando, tra l’altro, i percorsi di civiltà che hanno assolutamente bisogno di Noi, in quanto in sé saggezza individuale e di insieme antropico.
Che cosa può tenere vivo il passato, legandolo al presente? Prima di tutto e soprattutto, l’umanità d’insieme. Prima di tutto e soprattutto, la saggezza condivisa del vivere insieme, volendosi bene e camminando insieme, nel rispetto di tutto quello che unisce e che fa concretamente umanità e civiltà d’insieme, con i punti forti in tutte quelle cose che sono parte di NOI dentro di NOI, camminano per diventare Futuro d’insieme di un’umanità nuova che, in gran parte, è quella che noi siamo; che è, prima ancora, quello che siamo stati, vivendo del nostro passato, poi diventato presente e prossimo a diventare Futuro. Tanto, anche per la nostra Lingua, che forte della sua italianità d’insieme, ci rappresenta come nessuna altra cosa italiana.
La lingua è parte di Noi. La lingua siamo Noi nella naturale evoluzione del tempo che, senza sosta, trasforma il presente in Futuro.
La lingua siamo Noi. In quanto tale bisogna usarla saggiamente senza deviarne il corso, rendendola senz’anima italiana; tanto, per punteggiatura sbagliata, per pause deboli o forti, usate sbagliando, rendendone poco gradevole il contenuto maldestramente espresso e sempre più”ammalato” di imperfezioni linguistiche, tra l’altro, contaminato di termini stranieri che, in modo abusato, sostituiscono l’italiano, sempre meno voluto bene dagli italiani che, con indifferenza, usano la lingua italiana, abusandone e maltrattandola nel suo saggio percorso con, tra l’altro, un uso tristemente scorretto come per il congiuntivo, usato sbagliando, nell’indifferenza del “congiuntivo duole” che, tanto male fa alla nostra MADRE LINGUA, dai percorsi sempre più deviati e con protagonisti i tanti ASINI ITALIANI che, anche se professionisti, usano, maltrattandolo, il congiuntivo, sempre più nella veste del congiuntivo che duole e le pause, aperte o chiuse che siano, un triste tradimento italiano del buon comunicare, nel rispetto di una saggia tradizione linguistica italiana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOG di Giuseppe Lembo - La pagina corrente è autogestita

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.