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DON MILANI. UOMO - SACERDOTE - EDUCATORE DEGLI ULTIMI

📅 venerdì 1 dicembre 2017 · 📰 CulturaCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Purtroppo viviamo in un tempo in cui si tende facilmente a dimenticare ed a cancellare, senza una ragione, le cose e soprattutto gli uomini che non vanno assolutamente dimenticati e tanto meno cancellati. Ho di questo poco saggio umano italiano esperienze dirette e tristemente negative.
Si parla sempre meno, cancellandolo dalla memoria, di Danilo Dolci e del suo saggio pensiero per l’umanità sulla non-violenza, sulla PACE, una grande risorsa per un Mondo Nuovo e sul trasmettere e comunicare, con una grande attenzione educativa ispirata alla maieutica, per dare a tutti, attraverso i saperi una nuova e saggia dimensione umana.
Danilo Dolci, mio amico dell’Anima, con tante comuni esperienze educative e formative in moltissime Scuole del Sud (dalla Sicilia, alla Basilicata, alla Campania ed alla Calabria), è un personaggio-testimone del nostro tempo, assolutamente da non dimenticare e tanto meno da cancellare dalla memoria, facendo, tra l’altro, un male da morire a quelli che verranno.

A vent’anni dalla sua morte, va subendo la triste mala sorte della dimenticanza umana, lasciandosi dietro un vuoto di saperi e di valori assolutamente necessari al Futuro.
Tanto, in quanto saggio patrimonio dell’umanità; di un’umanità, sempre più bisognosa di importanti riferimenti umani per non negarsi al Futuro.
Purtroppo, questo nostro tempo, tutto centrato sull’avere-apparire, è sempre più avvitato su di un se stesso di medio respiro terreno che, indifferente com’è, ai valori universali ed ai saperi patrimonio di insieme del Mondo, si fa male, prima di tutto perché non conosce a fondo se stesso, negandosi, così facendo al Futuro.
È questa una condizione triste del nostro tempo gravemente ammalato di Uomo, dove niente è come prima e dove l’Uomo vive nel nostro eterno presente, negandosi al Futuro e manifestandosi indifferente al passato, anche se trattasi di un passato importante, per saperi e valori e come tale assolutamente da non dimenticare.
Ma non è così! Purtroppo, non è assolutamente così! La mala sorte della dimenticanza di tutto e di tutti è una costante del nostro tempo; una triste, disumana e poco saggia costante del nostro tempo che colpisce tutto e tutti. Non si salva assolutamente niente e nessuno.
Al richiamato nome del sociologo Danilo Dolci, importante Uomo del sapere, per la sua saggezza di pensiero, così come riportato nelle pagine dei suoi tanti libri, ancora oggi dal vivo “Palpitare di nessi”, per essere stato testimone del nostro tempo umanamente vicino agli ultimi, sfidando per questo suo impegno, i poteri deviati di un’Italia tristemente sbagliata e dal fare sempre più asfissiante contro la gente umile ed indifesa, il mio attento fare da pensatore e da giornalista della comunicazione autentica, mi suggerisce un altro nome importante.
È quello di Don Milani, scomparso 50 anni fa, un prete dall’umanità profonda e dalle grande e saggia disponibilità per gli altri; per i tanti altri umili, indifesi ed assolutamente indifferenti alla gente che conta ed al potere costituito sia laico che della Chiesa di Roma, con lo sguardo, purtroppo, sempre più attento al mondo temporale, dimenticando per strada, il suo importante ruolo umano - spirituale, assolutamente necessario per costruire un Mondo Nuovo; un Mondo di valori e di umanità oggi più che mai necessaria ed indispensabile per salvare il Mondo, da una catastrofe umanitaria, voluta dal fare sbagliato dell’Uomo, egoisticamente attento solo a se stesso.
E così, sulla scena italiana con grande protagonismo di umanità Don Lorenzo Milani, giovane scomodo sacerdote, fa la sua apparizione di prete innovatore.
Nato a Firenze negli anni venti del secolo scorso, oggi viene ricordato a 50 anni dalla sua morte prematura a soli 44 anni di età.
Un prete di “frontiera” che ha fatto parlare tanto di sé, soprattutto per il ruolo di educatore attivo ed intelligente nella Scuola meglio conosciuta come “Scuola di Barbiana”, anima viva della piccola comunità umana di Barbiana, frazione di Vicchio in provincia di Firenze.
Don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana da lui fondata avranno un importante ruolo per lunghi decenni del secolo scorso ed … ancora oggi.
Una comunità, quella di Barbiana, tristemente senz’anima; grazie a Don Lorenzo Milani, sarà attraverso la voce dei suoi piccoli diseredati allievi, una voce di resurrezione per i tanti disperati della Terra, disumanamente abbandonati a se stessi a Barbiana come in tante altre parti del Mondo. Tutto è raccontato con protagonismo in un libro testimonianza “Lettera ad una professoressa” che tanto ha fatto parlare di sé in Italia e nel Mondo, per il protagonismo attivo degli allievi, che osarono alzare la voce contro l’indifferenza umana.
Un je accuse che ha lasciato il segno, anche se oggi, come per Danilo Dolci, si cerca di cancellare dalla memoria, la figura scomoda di Don Lorenzo Milani e dei suoi allievi, saggi testimoni di umanità nuova, di un nuovo comunicare e di nuovi saperi e conoscenza, per uscire dalla solitudine esistenziale di un Mondo di ultimi da sempre indifferente a tutti; a tutti quelli del potere italiano poco saggiamente attento agli ultimi ed alla loro crescita umana e sociale. Tale indifferenza è stata purtroppo, da sempre parte anche della Scuola Italiana che, nel rispetto della tradizione, da leva del potere costituito ha pensato di dare impulso alla crescita soprattutto di chi un giorno doveva esercitare il comando, alimentando le differenze, una grave tragedia degli “italiani ultimi”, tristemente abbandonati a se stessi e sempre più dal futuro negato; sempre più dal futuro cancellato.
Da qui la triste condizione umana di nascere ultimi e di morire, dopo una vita di sofferta esistenza umana, nella stessa condizione in cui si è venuti al Mondo, ossia da “ultimi della Terra” e nello specifico, da “ultimi” d’Italia.
Don Milani un “prete di frontiera”, è testimone purtroppo scomodo di tempi senza umanità d’insieme e del tutto indifferente agli ultimi, con un ruolo importante in un insieme italiano senza valori e da lasciare al loro destino di ultimi, manifestando, poco saggiamente una disumana indifferenza.
Un’indifferenza umanamente disumana che non piaceva al giovane prete di una periferica campagna toscana che, cammin facendo, diventa testimone scomodo sia per i potenti-prepotenti d’Italia che per gli apparati di una Chiesa della temporalità terrena, del tutto indifferente all’Uomo ed ai suoi valori etico - morali.
Da prete di frontiera, fortemente scomodo, Don Lorenzo Milani trovò spesso le porte chiuse anche nella sua “Chiesa” indifferente agli ultimi ed ai tanti che “restano indietro” nell’indifferenza di chi dovrebbe farli crescere umanamente e farli saggiamente diventare uomini tra gli uomini.
Purtroppo, non è stato così, neanche ai tempi di Don Lorenzo Milani che, da testimone scomodo, come ci raccontano le meravigliose pagine di “Lettera ad una professoressa” ha cambiato le sorti degli “ultimi di Barbiana”. Ha cambiato le sorti di uno spazio educativo fortemente voluto da Don Lorenzo Milani, testimone di un nascente nuovo umano, conosciuto ed apprezzato dal Mondo che ha imparato a farne uso per cambiare la vita degli ultimi, trasformandola, da vita negata, in vita di uguaglianza umana bella da vivere.
Che grande educatore, il prete di Barbiana! Un prete scomodo che, facendosene una saggia e santa ragione, non esitò minimamente ad alzare la voce, mettendo in luce i tanti mali di “potere sulle anime morte” esercitato dalla Chiesa di Roma e dai suoi apparati territoriali, sempre più indifferenti a camminare insieme, per il bene delle tante anime smarrite e sempre più sole con se stesse.
Don Milani, “prete di frontiera” con le tante testimonianze umane, contenute nei percorsi educativi della Scuola di Barbiana, di cui “Lettera ad una professoressa” è ancora oggi un saggio vangelo di vita, è la saggia e sacra testimonianza di un’Italia attenta all’umanamente nuovo ed ai valori universalmente intesi, con gli ultimi, non più ultimi; con gli ultimi, non più ultimi, uomini-sudditi senz’anima dai diritti violentemente negati con grave danno umano e dell’anima tristemente abbandonata a se stessa, in quanto indifferente a chi dovrebbe averne cura spirituale e terrena.
Don Milani, il meglio del mondo sacerdotale ed umano, è una testimonianza di vita da conservare al futuro; è un esempio di umanità da non cancellare dalla memoria del tempo che “irreparabile fugit”.
Come Danilo Dolci, uomo e testimone del suo tempo, Don Lorenzo Milani, rappresenta una risorsa del pensiero e del fare che serve al Futuro per quel suo messaggio di un Nuovo Mondo che nel suo difficile cammino verso il Futuro, dovrà accompagnare l’Uomo della Terra verso il nuovo del Mondo.
Danilo Dolci e Don Lorenzo Milani, sono parte di NOI, saggi e giusti Uomini della Terra che crediamo e vogliamo un MONDO NUOVO. Che crediamo e vogliamo, un Mondo umanamente migliore.

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