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IL NOSTRO FUTURO. L’UOMO PRIMA DELL’ECONOMIA, AL CENTRO DEL MONDO

L’uomo deve essere al centro del Mondo; deve rimanere, sempre più, al centro del Mondo.

📅 sabato 9 dicembre 2017 · 📰 AttualitàCilento

09122017 uomo e donna
Credits Foto pixabay.com

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

L’uomo deve essere al centro del Mondo; deve rimanere, sempre più, al centro del Mondo.
Spostare l’attenzione del Mondo sull’Economia è un gravissimo errore per il futuro del Mondo che si fa male, in quanto, per scelta sbagliata, pone al primo posto l’Economia e non l’Uomo con il suo ruolo culturale per il Mondo e nel Mondo.
Tanto, per il falso mito della “crescita infinita” che tale non è, in quanto le risorse del pianeta, pensate infinite, sono sempre più limitate.

Questo saggio messaggio dell’Economia limitata e non infinita anche nel futuro, ci viene dall’America di Bob Kennedy, datato nel 1968 e consegnato agli studenti dell’University of Kansas, tre mesi prima di cadere assassinato.
Dice Kennedy nel suo saggio pensiero al Mondo: “Il PIL misura tutto, tranne quello che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.
Una grande verità umana! Un importante messaggio-testamento che sconfessa il Mondo dell’”ECONOMIA DEL MONDO”; dell’ECONAMIA AL PRIMO POSTO DEL MONDO.
Non è così! Non è assolutamente così! Il primo posto, come sempre, è dell’Uomo. Al primo posto c’è l’Uomo, prima dell’Economia e delle sue tante ingannevoli diavolerie che, sempre più spesso contro l’Uomo, viene fatta credere la cosa più importante del Mondo.
Viene circondata di valori che in sé non ha, presentandola come la “prima cosa bella” del Mondo che, purtroppo, facendosi male e facendo tristemente male all’Uomo della Terra, si nega sempre più al Futuro.
Grazie Bob Kennedy per questo tuo pensiero per il Mondo! Un messaggio-verità che, dopo decenni dal 1968, è più vero che mai e ci insegna, affidandola al Futuro, la strada giusta per un Mondo con al centro l’uomo, non insegnando o facendo credere più oltre, follemente la crescita infinita, assolutamente impossibile, in quanto le risorse del pianeta sono limitate.
Si tratta, rincorrendola, di una strada tristemente sbagliata con gravi danni per il Futuro del Mondo.
Parte da qui l’economista inglese TIM JACKSON, docente di sviluppo sostenibile all’Università del Surrey che saggiamente sostiene come Kennedy ed altri “Non c’è solo il PIL”. Serve, all’Uomo del pianete Terra, prima di tutto e soprattutto, “benessere e prosperità”.
A riportare, molto opportunamente, all’attenzione del nostro saggio pensiero, il rapporto economia-uomo è Tim Jackson con il suo libro “Prosperità senza crescita”, nella seconda edizione aggiornata al 2017 -Edizioni Ambiente; oggi viene riproposto a 10 anni della sua prima apparizione.
Come allora, ancora oggi, continua a sollevare polemiche.
Il suo pensiero è fermamente determinato sul principio da tanti non condiviso, ma che io convintamente condivido, è che, come mondo in cammino, “abbiamo bisogno di un’economia più equa e sostenibile, con o senza crescita. Jackson, ci propone ed a me va assolutamente bene, condividendola, un’idea alternativa di proprietà capace di conciliare la limitatezza delle risorse planetarie con “la legittima aspirazione planetaria di benessere”.
A darci questa bella testimonianza del pensiero umano attento al mondo è la giornalista Elena Comelli, con un lungo articolo riguardante il citato autore, pubblicato dal “Corriere della Sera”, in un’intera pagina, intitolata “L’Economia del Futuro”.
Una pagina utile che, tanti dovrebbero leggere per capire l’importanza dell’Uomo sempre e comunque, evitando di lasciarsi intruppare nel pensiero unico ispirato al primato del profitto a tutti i costi.
Io, ripetendomi, sono d’accordo con Tim Jackson che ci propone la giusta e saggia idea di prosperità. Un’idea di prosperità per l’Uomo e non contro l’Uomo, con la legittima aspirazione umana del benessere, un sano e saggio obiettivo di tutti gli uomini della Terra.
Per questo obiettivo non può e non deve essere usato il PIL come indicatore del benessere umano. Si tratta di un indicatore non veritiero e deviante, in quanto “feticcio” del nostro tempo umano, considera il benessere materiale, come risorsa di vita.
Chi guadagna di più, deve necessariamente stare bene e vivere meglio degli altri, così facendo, azzerando le tante disuguaglianze interne al proprio mondo di vita (aria che respira, qualità dell’istruzione, disuguaglianze ed altro, altro ancora).
Il benessere materiale non è il tutto per l’uomo; è alla base e fa la differenza di una materialità assolutamente fine a se stessa, senza minimamente coinvolgere la sfera del benessere umano fatto di valori, di conoscenza, di umanità, di bellezza che non tutti sanno saggiamente vedere, apprezzare e tanto meno godere.
Da Sociologo, scrittore e soprattutto da giornalista della comunicazione autentica, ritengo giusto ed utile alla nostra sensibile umanità presente e soprattutto Futura, prendere in mano il libro “Prosperità senza crescita” di TIM JACKSON; leggerlo con attenzione ed a farne un argomento di confronto e di dibattito, per diffondere i suoi saggi contenuti e, sconfessando i tanti del “primato del profitto a tutti i costi”, porre al centro l’Uomo, con la sua umanità, i suoi valori, il suo mondo dell’anima, molto più importante di quel maledetto avere che crea disumane disuguaglianze, causa triste di sofferenze per chi non ha, riducendo il rapporto umano ad un circolo disumano di gratuite ed egoistiche violenze degli uni contro gli altri; tanto, per un falso primato di benessere effimero e senza senso, facendosi un dannato male; un male da morire e tristemente senza ritorno.
Purtroppo e sempre più, la maggioranza degli uomini della Terra la pensa diversamente e crede come non mai alla finanza, all’economia padrona del mondo ed al “feticcio” PIL che, come modello corrente di riferimento del vivere insieme, fa parlare tanto di sé ed è al centro della vita individuale e di insieme che si preoccupa del “feticcio” PIL, ma si dimostra del tutto indifferente a tutto quello che di umano fa parte della vita d’insieme, compresa l’aria malsana che respiriamo, facendo un male da morire alla nostra salute; tanto, con disumana indifferenza per il male che ne consegue all’Uomo che respira veleni, voluti dal “feticcio” PIL .
Ciò dimostra che il benessere umano, non viene solo dal PIL. Che è benessere, saggiamente inteso, la vita di qualità che viene soprattutto dai valori che portiamo dentro e dai saperi che ci rendono saggiamente attenti e responsabili nella scelta della strada da seguire che, prima di tutto e soprattutto, deve essere una strada ricca di valori, un bene di cui l’uomo, preferendo il PIL e la materialità che ne consegue, preferisce facendosi male, farne a meno, considerandolo un optional secondario rispetto al benessere materiale basato sul reddito assolutamente determinante nelle nostre scelte di vita secondo cui, ciò che individualmente e come valore e forza dell’insieme materiale “misuriamo, influenza anche ciò che facciamo”.
Tanto, con una interdipendenza dell’uno nei confronti dell’altro, con il grave risultato umano di fare e farsi purtroppo male, compromettendo, così facendo, tanta parte della nostra vita individuale e di insieme e soprattutto tanta parte del nostro Futuro che diventa sempre più, Futuro negato.
Con saggezza TIM JACKSON, mette a nudo i danni di una crescita infinita; di una crescita che insegue crescita in un pianeta dalle risorse sempre più limitate.
Purtroppo, questa condizione da catastrofe annunciata, inevitabilmente si rifletterà negativamente sulla vita del pianeta dalle risorse limitate, creando danni superiori ai vantaggi, così come già oggi dimostrano le crescenti migrazioni per non morire di fame ed i gravi e sempre più sconvolgenti cambiamenti climatici, per effetto del riscaldamento del clima ammalato di origine antropica.
Jackson e Noi con lui, ci domandiamo a che serve la crescita a tutti i costi, con danni certi per il Futuro; tanto, a partire dal presente, per la vita dell’uomo sia individualmente che per il suo insieme umano e sociale.
La risposta, a tutto questo, è assolutamente negativa, in quanto il tutto è funzionale ad una crescita che ha in sé situazioni di decrescita per la vita dell’Uomo che, come il Futuro, diventa sempre più vita negata.
Quanta ostinata e disumana volontà di crescere, facendo crescere il solo PIL!
Tanto in Italia e nel Mondo con politiche di sviluppo non per l’Uomo ma per una falsa crescita economica, assolutamente fine a se stessa.
Così proprio non va!
In Italia, il tutto, si traduce in una crescita poco felice, in quanto con la povertà crescente di circa 7 milioni di italiani e con la diffusa decrescita umana e sociale, abbiamo una società ammalata, con una falsa prosperità che crescita, assolutamente non è.
A che ed a chi serve la crescita a tutti i costi? Non è certamente l’Uomo a trarne vantaggi, se poi si trova di fronte a condizioni di abbassamento della qualità della vita, a partire dall’ambiente in crescente sofferenza per catastrofici cambiamenti climatici, gravemente dannosi alla nostra vita che, di sofferenza in sofferenza, diventa vita negata.
La tanto propagandata crescita fa sempre più spesso male all’Uomo della Terra che si nega agli altri, vivendo in solitudine ed a chi lo rappresenta nelle istituzioni, sempre meno politiche e democratiche, facendo venire meno la sua presenza, al momento di esercitare il diritto di voto.
Il non - voto, in Italia fortemente diffuso, è l’espressione di massa di una protesta silenziosa dei tanti cittadini che si sentono maltrattati e traditi.
Tante nel mondo sono le ricadute sull’appello di politiche basate sull’idea poco saggia di considerare la crescita economica come altrettanto diffusa crescita umana.
Non è così! Non è assolutamente così! Tanto, anche se l’Europa impone questo percorso agli altri Paesi dell’Unione, facendo mancare, con gravi sofferenze umane, percorsi di vita basati su di un’economia più umanamente equa ed assolutamente indipendente dalla crescita economica.
Il Mondo, così com’è, rischia il declino! La crescita economica non è crescita umana. Tanto è necessario considerare saggiamente, come ci dice TIM JACKSON, per il Futuro del Mondo.
È, assolutamente necessario, cambiare; cambiare sviluppando il Mondo del nuovo, come quello che ha la sua ragion d’essere, nelle energie alternative che, anche se non funzionali al PIL, sono utili all’Uomo ed al suo Futuro, con un’ingegnosità infinita, capace di portare rapidamente a modelli nuovi, più efficienti dei vecchi.
Si tratta di cambiamenti sempre più urgenti, per mitigare gli effetti devastanti di vecchi ed ormai superati modelli che richiedono la transizione verso il nuovo per l’Uomo, a partire dalla qualità della vita e non per ostinati e perdenti percorsi di un’economia padrona e senz’anima che, nella logica di sempre, pensa di poter continuare a dominare il mondo, da padrone unico, disumano e senz’anima che, il Mondo umanamente inteso, non vuole più delegare al “FUTORO DEL MONDO” in quanto sarebbe FUTURO SENZ’ANIMA e sempre più contro l’UOMO.

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