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DALLE URNE DEL 4 MARZO 2018 UN VOTO DI LIBERTÀ

La vendetta dei “luoghi dimenticati” contro il tradimento del “libero voto”
Proroga governo tecnico, soluzione unica possibile, come risultato del libero voto italiano
Così facendo, cari politici del potere unico, ci negate al Futuro, la povera Italia nostra

📅 venerdì 5 gennaio 2018 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Oggi domenica 17 dicembre, in violazione del rispetto alla giornata di cristiana religiosità, tra l’altro, nel passato saggiamente considerata necessaria giornata di riposo, dopo una settimana di lavoro, non intendo assolutamente occuparmi di informazione e/o cultura tout court.
Intendo invece, con determinata convinzione ed impegno di cittadino italiano, preoccuparmi dei gravi mali italiani, da vero e proprio allarme rosso e quindi, occuparmi del male dei mali italiani, al momento, senza incertezza alcuna, individuabile nella politica del potere unico che, purtroppo, fa tanto, tanto male all’Italia, facendo rimpiangere tutto di quell’ormai negato passato italiano, compresa la Prima Repubblica, alla quale, nonostante i tanti difetti politico/istituzionali, si deve la rinascita italiana, con percorsi di vita nuova che, dall’arretrato mondo agricolo, ci traghetta nel mondo industriale, con una diffusa crescita umana e sociale e con migliori condizioni di vita anche al Sud, dove si andavano concretamente a garantire posti di lavoro extra - agricoli, oggi cancellati ed infrastrutture e servizi, per una nuova vita umana e per una giusta e migliore qualità della vita.
Purtroppo, sono queste sole testimonianze di un passato che non c’è più; di un passato tristemente cancellato da provvedimenti suicidi di dismissioni e delocalizzazioni che hanno aggravato le già da anni, gravi condizioni italiane, soprattutto al Sud, sempre più trasformato in una grande polveriera umana e sociale dell’Italia dismessa e delocalizzata.

Siamo tristemente alla vita italiana e meridionale in particolare, negata; alla vita cancellata, con la ripresa di una nuova fuga di tante vite umane, soprattutto giovanili, ricche non solo di braccia, ma anche di “cervelli” da esportare, con grave danno umano e sociale per i territori sempre più sedotti, abbandonati e dal Futuro negato, tristemente trasformati nel solo regno del disagio e dell’indifferenza umana, con una prevalente popolazione anziana, abbandonata a se stessa in una disperata solitudine per mancanza dell’umanità familiare giovanile (figli e/o nipoti), costretti per non morire ad emigrare altrove, in cerca di pane e lavoro e negandosi, al caro Sud, sempre più dal Futuro negato.
Tutto questo è parte dell’insieme umano e sociale che si chiama Italia; che si chiama soprattutto, Sud italiano.
Le sue condizioni tristi e dal Futuro negato, fortemente parte di me, comunicatore autentico ed analista attento dei sofferti mali italiani, mi spingono a non mollare; a non essere indifferente, come i tanti d’Italia che si voltano dall’altra parte, con un silenzioso “chi se ne frega”.
Non posso assolutamente fare mia questa scelta suicida che, oltre a non giovare a nessuno, nel corso del tempo, così come vissuti e come appaiono ai nostri occhi, hanno tristemente fatto tanto, tanto male all’Italia, diventando in sé, una vera e propria rovina per il nostro Paese, assolutamente impossibile da raddrizzare, mancandone le condizioni di partenza.
Siamo ad un’Italia dal Potere unico, sempre più arrogantemente vittima dei poteri forti, arrogantemente indifferenti al popolo ed al suo ruolo costituzionale di cittadino apparentemente e solo apparentemente, decisore unico nelle elezioni delle rappresentanze italiane.
Siamo, purtroppo e sempre più, a vere e proprie elezioni farsa che, con indifferenza e solo apparentemente, scavalcate dai decisori del Potere unico italiano e quindi azzerate, dandole, così facendo, il solo valore del niente.
Povera Italia nostra! Così proprio non va!
Tu caro Potere unico, quantum abutere patientiae nostrae?
Gli italiani maltrattati e sottomessi sono cittadini di un Grande Paese; non sono assolutamente i tristi e tristemente maltrattati sudditi di tribù ancora dimenticate dell’Africa Nera, disumanamente destinate a non contare niente, in quanto così deciso da un capo tribù che tutto può ed a cui tutto si deve, perché così si vuole per la sola volontà unica di una rappresentanza autoritaria che non ha di bisogno e tanto meno chiede il consenso delle decisioni al suo popolo che da sovrano diventa suddito. Che diventa decisore di niente.
Tanto è in Africa che affama la sua gente e la spinge ad andare altrove, affrontando i pericoli del mare sui barconi della morte, con un Mediterraneo trasformato da Mare nostrum di civiltà, in mare delle disumane sofferenze e della morte.
Se quest’Africa, è pensata da qualche mente politicamente disturbata, come modello italiano, siamo al redde ratiomen di un’Italia negata dal Futuro cancellato, non sapendolo immaginare e tanto meno costruire come progetto d’insieme; come un progetto di vita fatto di umanità d’insieme.
Un progetto saggiamente democratico, il frutto democratico di impegno e di libertà umana nel sacro e saggio rapporto governati/governanti, senza abusi e/o sconfinamenti proibiti dei potenti della rappresentanza, sui deboli del libero e democratico voto.
Che tristezza! Che tristezza italiana!
L’Italia fortemente avvitata sulla cultura dei diritti senza doveri, diventa per le tristi condizioni in cui vive, sempre più un Paese che, facendosi male, si nega al Futuro.
Tanto, nella vita sociale e nell’insieme umano che, facendosi un male da morire, si nega sempre più, al Futuro, diventando un Paese da vita negata.
La causa scatenante di tutto questo è nel rapporto drogato umanità italiana, forze del potere unico che governano il Paese, sempre più indifferenti al rispetto dovuto ai cittadini, considerati solo e sempre più, delle vacche da mungere per le disumane tasse da pagare, ma dai diritti tristemente negati nei servizi alla persona, che fa sempre più fatica a sentirsi italiano; a sentirsi un buon italiano, tristemente e prima di tutto, tradito dal rapporto governanti/governati, con quel diritto al voto dal valore sempre più vicini allo zero.
Ne consegue naturalmente una diffusa condizione di rabbia italiana; una sempre più diffusa condizione di rabbia italiana che, prende di sé la gente italica, stanca delle tante dismissioni e delle crescenti delocalizzazioni, sempre più diffuse dell’anima produttiva italiana, negando così facendo il lavoro, soprattutto nel ricambio generale, con i giovani sempre più abbandonati a se stessi e con una crescente e diffusa indifferenza per il sociale italiano che tristemente, è sempre più senza le dovute garanzie umane e civili.
La rabbia italiana crescente e diffusa è conseguente al fatto che non esiste più in Italia quel saggio patto sociale, come forza d’insieme e con le sagge garanzie, per vivere bene il presente e costruire, come forza d’insieme, il Futuro italiano che, tra l’altro, ha urgentemente bisogno di un patto governativo e di un altrettanto necessario patto creativo.
Perché l’Italia vive questa condizione gravemente scatenante di disagio italiano? Credo che, il male italiano che si manifesta in male politico ed in male tra le persone e per le persone, esiste in modo concreto ed ampiamente diffuso; esiste così tanto da produrre, tra non voto e voto di grillini, un considerevole settanta ed oltre per cento di italiani che proprio non ne possono più, di una diffusa e tragica mancanza italiana di bisogno culturale, dei saperi e della conoscenza sia individuale che come insieme umano e sociale.
Questa nostra Italia così com’è, proprio non va; così com’è, si nega sempre più tristemente al Futuro, vivendo male, tristemente male il presente.
L’Italia dei diritti sempre più negati e dai doveri sempre più cancellati in quanto sempre meno parte di Noi, trova la sua prima causa scatenante, da profondo malessere italiano, nella mala politica che, così facendo, si fa male e fa male; tanto male.
Nella politica del potere unico che agisce con assoluta governance del proprio essere potere anche quando potere non è.
Tanto, nel mancato rispetto della volontà degli elettori espressa attraverso il voto; una volontà assolutamente sacra che nessun potere italiano può non tenerne conto e/o azzerarlo con soluzioni pasticciate di governi non politici, una triste e pericolosa abitudine italiana che tradisce la volontà dei lettori, sacri depositari di scelte politiche per un governo politico del Paese e non di soluzioni pasticciate, il frutto di compromessi di un potere fatto di tristi proroghe già adottate dalla Seconda Repubblica, come toppe di una crescente ingovernabilità italiana, con gli italiani non garantiti nel proprio vivere, tanto da rischiare di non riuscire neppure a sopravvivere ed a salvarsi dal male Italia, un male maledetto che nega il nostro Paese al Futuro e fa male, tanto male agli italiani, ormai stanchi ed arrabbiati di quest’Italia che proprio non sa volersi bene e che, senza conoscersi a fondo, si rifiuta di pensare al Futuro, facendo squadra e camminando insieme, in un saggio rispetto governati/governati.
Il 4 marzo, oltre ad augurarsi il nascere di un’alba nuova, deve essere onorato e garantito, con un nuovo Governo del Paese, dalle sagge intese al di sopra delle divisioni laceranti delle rappresentanze politiche e delle brutte leggi, “Rosatellum in testa” che ci regalerà l’ingovernabilità italiana, con una chiamata alle urne, tristemente a vuoto, per mancanze di alleanze possibili, ad un punto tale da anticipare agli italiani un voto di conferma della continuità per Gentiloni e/o in alternativa per un nuovo o nuovi governi tecnici, una dannazione italiana, per nuove e crescenti sofferenze italiane.
Con questa possibile soluzione senz’anima che tradisce la democrazia delle urne italiane, siamo al tradimento del libero voto, con il risultato finale del già richiamato pasticcio della proroga e/o della nascita di un nuovo governo tecnico. Che l’annunciata proroga resti solo un’opzione, sul dopo voto di Berlusconi e non di altri. Così deve essere, se vogliamo, da italiani saggi, pensare al nuovo italiano.
Cari politici italiani, con la pretesa del tutto comunque possibile, l’Italia proprio non può andare avanti!
Il libero e democratico voto italiano del 4 marzo 2018 deve avere come risultato il percorso di una governabilità garantita da una maggioranza capace di governare da sola o con un insieme da coalizione, per un Governo democratico, assolutamente necessario ai cittadini-elettori italiani, ormai stanchi di mala politica e di mala Italia.
Altre soluzioni pasticciate, sarebbero ancora una volta, un grave tradimento per gli elettori italiani, arrabbiati da morire, in quanto, proprio, non ce la fanno più a campare.
Gli italiani, così come per la Costituzione, sono chiamati alle urne per dare al Paese un Governo democratico; un Governo democraticamente eletto. Se tanto non c’è, ci veniamo a trovare di fronte ad un voto pericolosamente tradito che non giova a nessuno degli italiani potenziali vittime sacrificali di decisioni spurie, nel mancato rispetto del voto, con un pericoloso Governo autoritario che, nella logica di sempre, si pone fuori della democrazia rappresentativa, una saggia risorsa dell’insieme italiano che nessuno e niente, dovrà mai più negare all’Italia ed agli italiani.
Tanto è! Non possono, né devono esserci percorsi deviati. La politica italiana e chi la rappresenta deve fare il proprio dovere, così come nella volontà degli elettori italiani che, con il voto del 4 marzo chiedono un Governo di legislatura, per essere saggiamente governati nel dovuto rispetto di cittadini, concretamente protagonisti di libertà e di democrazia, nel ruolo italiano, governanti/governati.

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