TRISTE FEUDALISMO ITALIANO Cambia solo pelle l’Italia del potere sempre uguale a se stesso
di Giuseppe Lembo | BlogChe tristezza italiana! L’Italia del Potere, sempre uguale a se stesso, purtroppo non cambia mai!
Ne è diretta testimonianza la feudalità del potere italiano che, ieri come oggi, è sempre uguale a se stessa. Sempre egoisticamente impegnata come nella feudalità del passato al difendere i privilegi di pochi contro i molti costretti a vivere la loro triste condizione di sudditi che, soprattutto al Sud, la storia non ha mai trasformato in cittadini liberi, prima di tutto, dal bisogno che li tiene sottomessi e non ne permette di cambiare la tanto sofferta condizione di sudditi, “protagonisti di povertà”. Una condizione umana sempre uguale a se stessa ed il simbolo di una feudalità senza tempo, fortemente radicata nel nostro Paese, protagonista delle povertà vecchie e nuove e di una povertà italiana che proprio non vuole morire; che proprio non vuole abbandonare la nostra bella Italia, sempre più tristemente feudale nel potere e nella tragica sudditanza della maggior parte degli italiani.
Troviamo la feudalità di sempre soprattutto nel potere che ostinatamente si rifiuta di dare una dimensione nuova al cittadino non più suddito, ma protagonista di vita.
Altrettanto dal potere feudale assorbente è il rapporto uomo/donna con una differenza di genere a tutto vantaggio del mondo maschile che, nella logica di sempre, si sente autorizzato ad agire da maschio padrone sulla donna che deve rimanere nel triste ruolo di donna sottomessa.
Altrettanto feudali sono le carriere e le professioni dove è sempre l’uomo a prevalere sulla donna, attribuendosi vantaggi e privilegi che vengono dal lontano mondo feudale italiano che, è fortemente radicato da noi e non vuole abbandonare le ormai superate condizioni dei privilegi di una feudalità italiana che proprio, non ha ragione di esistere e che in Italia ha una condizione di favorevole convivenza, con il potere sempre più tristemente assorbente dei forti sui deboli d’Italia; degli uomini sulle donne italiane, le sottomesse feudali ad un maschilismo senza tempo, tardo a morire.
Il Feudalismo, pur essendo una forma di organizzazione economica, politica e sociale caratteristica del Medioevo, con l’allora il diritto di sovranità coincidente con la proprietà fondiaria, ce lo ritroviamo in tante parti del Mondo, Italia compresa, anche nel tempo falsamente nuovo del Terzo Millennio, un tempo prima immaginato e poi saggiamente pensato come tempo per l’Uomo, ma cammin facendo, non è assolutamente così.
Tanto, in quanto è sempre meno saggiamente un tempo per l’Uomo in quanto ESSERE IN DIVENIRE, riappropriandosi sempre più del volto disumano di un tempo coincidente con il NON-ESSERE, fatto di una materialità che non è più la proprietà fondiaria, ma la sempre più triste e poco saggia materialità dell’avere-apparire, soprattutto finanziario, il falso nuovo del Mondo.
Il falso nuovo di un Mondo con le tristi radici in un Mondo lontano che, a giusta ragione, è individuabile nel lontano tempo del Feudalismo, dal sistema politico, sociale ed economico che si affermò in epoca carolingia nel IX secolo, poi abolito nel 1806 da Napoleone, dopo tre secoli dalla fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna.
È quella Feudale, un’età che ci appartiene, in quanto parte di noi; nonostante le tante ombre che l’hanno caratterizzata, ci fa dimenticare il tempo oscurantista di un Medioevo che è continuato ancora e tristemente, per tre lunghi secoli e che è stato allontanato da Noi da Napoleone, il nuovo dell’Italia. Il nuovo dell’Europa e di un’età moderna che, finalmente, restituendo dignità umana all’Uomo, lo ha posto al centro dell’insieme umano, con il suo ricco bagaglio di umanità dei diritti-doveri, della libertà e dei valori che fanno parte dell’Uomo e che, nessuno e niente, può negare al Mondo dell’umanità in cammino.
Che fare per cancellare e per sempre il Feudalismo italiano? Prima di tutto e soprattutto, migliorare le tristi condizioni dei tanti poveri italiani visibili e/o invisibili, disumanamente indifferenti agli egoismi dell’opulenza e del benessere del tutto per sé. Purtroppo, abbiamo un’Italia dell’era moderna, sempre più gravemente e tristemente ammalata di un profondo malessere umano, sociale, culturale ed economico; un malessere che rende feudalmente gli ultimo sempre più ultimi, sempre più in tragica corsa verso la soglia della povertà assoluta che rende tanti italiani sempre meno cittadini di altri, trasformandoli in una feudalità, purtroppo, assolutamente tarda a morire, con grave danno umano e territoriale e con i tanti delle nuove generazioni, soprattutto al Sud, che ieri braccia ed oggi un insieme di braccia con la prevalenza dei “cervelli”, costretti a cercarsi il pane della vita per le non facili vie del Mondo, tristemente assetate di umanità d’insieme.
L’Italia, facendosi male, si nega al Futuro, cancellando il meglio del Nuovo tempo di un’umanità che ha assolutamente bisogno di Futuro.
Siamo ad un sofferto male sociale senza tempo, con un inconcludente esistenziale dai percorsi di un’umanità disumana che dall’adolescenza sfocia nella vecchiaia.
Siamo e sempre più, in un Paese in grave crisi; in un Paese a pezzi che, cancellando il meglio dell’insieme umano del tempo moderno, ci spinge verso i tempi tristi di una feudalità oscurantista e violenta che, cammin facendo, cancellava l’umanità individuale e d’insieme, rendendola umanità disumana con i poveri, visibili e/o invisibili, sempre più poveri e dalla vita negata.
Oggi i più tristemente negati al Futuro sono i giovani, purtroppo indifferenti ad un mondo adulto sempre più cancellato e non più considerato capitale umano risorsa d’insieme, tra una generazione e l’altra, rendendolo, così facendo, un mondo senz’anima, fatto di invivibili tra gli invivibili, i nuovi schiavi moderni dei popoli del Terzo Millennio che fanno tristemente e senza una ragione, un passo avanti e due indietro.
È, tra l’altro, grave il tradimento umano, sociale e politico di chi nella società e soprattutto nel governo politico del Paese, non fa, come dovrebbe, il proprio dovere, per garantire il Futuro, dando dignità umana ai cittadini italiani dalla cittadinanza indebolita dalle tristi e crescenti disuguaglianze che ci riportano in un passato che per ricorsi storici è sempre più parte di Noi.
Dal Feudalismo delle spade e dei vassalli sempre genuflessi, siamo oggi ad un tempo moderno, con anime stravaganti e sempre più nere, da dominatori unici di un Mondo disumanamente senz’anima ed attento al solo potere dell’avere egoisticamente, tutto per sé.
L’espressione più aggressivamente alta degli apocalittici contro gli integrati del Terzo Millennio, ci viene dalla diabolica invenzione dal bitcoin, una moneta virtuale in giro per il Mondo in modo sempre più disumanamente invadente, grazie ai tanti broker professionisti dei sogni proibiti che lavorano per il solo bene delle economie forti del Mondo. Tanto, in cerca di risorse da concentrare sempre più nelle mani dei pochi, con modalità che non lasciano tracce e sono utilmente funzionali a nascondere, cancellandoli, i profitti del crimine organizzato, una forma di antistato italiano che, ben conosce la storia italiana, avendola letta attentamente e che nel passato anche feudale, ha trovato le sue buone radici per “governare” l’Italia, appellandosi alla forza dei signori del potere, non usando la spada e tanto meno i cannoni, ma il mondo virtuale del web, un vassallaggio moderno senz’anima che tutto può.
Che riesce a fare delle nuove tecnologie, la grande anima, nonché la grande arma del Feudalismo del Terzo Millennio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA







