L’Italia che non produce idee, è un’Italia poco creativa. CAMBIARE, IN NOME DEL FUTURO!
L’Italia dismessa di fronte al voto del 4 marzo.
In primo piano, c’è l’assenza dei diritti umani degli italiani.
Diritti dismessi e negati, come la grande anima produttiva di un’Italia che non c’è più.
In primo piano, c’è l’assenza dei diritti umani degli italiani.
Diritti dismessi e negati, come la grande anima produttiva di un’Italia che non c’è più.
di Giuseppe Lembo | BlogViviamo in un tempo che non sa volersi assolutamente bene! È tanta la confusione italiana con un fare poco protagonista nella geopolitica del Terzo Millennio che ha fatto della globalizzazione, il nuovo del Mondo.
Il nuovo di un cammino umano dove le diversità della Terra, stanche del NIENTE UMANO, hanno deciso di mettersi in cammino con processi crescenti di un’immigrazione che diventa, come da Noi, un diritto universalmente riconosciuto nei trattati sensibili a parole per l’umanità degli altri, ma di fatto disumanamente negati.
Siamo ad un atteggiamento sempre più diffusamente dismesso che fa un male da morire all’Italia nostra con, tra l’altro, una forte crisi politica, indifferente alla saggia rappresentanza democratica ed al protagonismo partecipato dei cittadini che, purtroppo, non credono più a nulla e che sono tragicamente indifferenti al potere unico che, considera il GOVERNO DELLE COSE ITALIANE, come governo dei fatti propri.
Questo fare politica italiana rappresenta un male italiano con i governanti del potere unico indifferenti ai governati, sempre più considerati sudditi, figli di quella triste feudalità forte dei corsi e ricorsi storici della povera Italia nostra, come nei secoli passati, tutti da dimenticare, facendo un male da morire al nostro Paese che diventa sempre più tristemente Paese negato; Paese cancellato e da morte sicura.
Un Paese del Nulla, poco credibile per gli italiani che, proprio non sanno e tanto meno vogliono sentire il voto come un DOVERE CIVICO.
Un’indifferenza crescente che non considera il diritto-dovere della partecipazione al VOTO, come un saggio diritto-dovere da cittadino che sa volere bene al proprio Paese.
Quest’Italia, tristemente ammalata di umanità, purtroppo, poco sagge, deve trovare la via giusta per cambiare. Tanto è assolutamente necessario. Tanto lo deve fare in nome del Futuro che ha bisogno di Noi; di Noi saggi uomini della Terra, protagonisti di un insieme di PACE che è necessaria e fa bene al Mondo, dove l’Uomo nasce per vivere e non per morire; dove l’Uomo, nasce per godersi del diritto umano e naturale alla vita che nessuno può e deve negargli.
Purtroppo l’Italia è gravemente ammalata! I suoi mali più gravi sono soprattutto nel fatto che non si sa più dialogare con i cittadini; tanto, nel rapporto sempre meno virtuoso, uomo/uomo e soprattutto nel rapporto violento e negato cittadino/potere, con i cittadini sempre più tristemente, ridotti a sudditi.
C’è, in questo, una diffusa mancanza di ascolto quotidiano. Siamo, facendo un grave danno all’Italia del presente e soprattutto del Futuro, ad un arrogante POTERE UNICO ITALIANO, con il triste vizietto di un DIALOGO VIRTUALE CHE SI CHIAMA “SILENZIO”.
È questo, quel mondo silenzioso di un elettorato, indifferente a tutto; di un elettorato che, non crede più a niente e vive senza condivisione alcuna, di sentimenti collettivi, l’anima di un popolo che l’Italia ormai non ha, in quanto, sempre più disumanamente cancellata.
La politica italiana si nutre di non-politica; si nutre di indifferenza per i cittadini - elettori, tristemente abbandonati a se stessi che vivono male la loro vita sempre più povera e dal crescente degrado umano e sociale, tanto da pensare che è gravemente in crisi quella concordia nazionale, solo di facciata, ma che di fatto, facendo all’Italia, un male da morire, proprio non c’è.
L’Italia senz’anima che non produce ricchezza e soprattutto che non produce umanità condivisa, si prepara confusamente al suo appuntamento del 4 marzo; un appuntamento indifferente a tanti italiani che, proprio non ne possono più delle promesse false e bugiarde per mondi nuovi, poi cancellati appena finita la campagna - acquisti di un voto confuso e senz’anima che non porta niente di buono al Futuro italiano con il popolo che, in modo complice, elegge dei governanti che non sanno volere bene ai governati e che, da indifferenti, proprio, non si sanno occupare dell’Italia, mancandone, tra l’altro, le giuste competenze e professionalità.
Aveva saggiamente ragione MARK TWAIN a lasciarci, con grande lucidità, una verità tristemente saggia nel dire “Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare”.
Purtroppo è un’amara verità, che ben si adatta all’Italia del 4 marzo 2018, una data politica del niente, con il rito inutile e senza conseguenze, di un voto in sé assolutamente inutile, in quanto avremo “governicchi” che vanno contro la volontà del libero voto, con i cittadini protagonisti di libertà, di impegno e di protagonismo del Futuro italiano, purtroppo, sempre più tristemente negato.
Sono, oggi più che mai, in tema di sbandamento dell’altrui saggio, ma dimenticato, pensiero di chi, pensando, saggiamente pensando, si è impegnato ed ha saputo dare tanto all’Italia ed al suo Futuro.
È opportuno ricordarsi del nostro Italo Calvino che concentrò attentamente il suo pensiero sui saperi, la cultura, l’istruzione, instancabili ed insostituibili risorse italiane.
Secondo Calvino, un Paese che demolisce la cultura, l’istruzione, la Scuola è governato da una classe politica fortemente convinta che dalla diffusione del sapere hanno tutto da perdere.
Quanta saggia verità nel pensiero di Italo Calvino, un pensiero che ben rappresenta le “poco sagge” condizioni dell’Italia di oggi che tristemente e sempre più, si va negando ai saperi, facendosi un male da morire.
Che fare? Mettendo da parte la rassegnazione, ricominciare a camminare insieme, per una Nuova Italia. Per un’Italia che verrà tutta costruita sui saperi ed i valori dell’ESSERE IN DIVENIRE, cacciando dal tempio Italia, le tante anime dannate, assetate di potere e privilegi che, fanno tristemente un male da morire, all’Italia presente e futura.
Così, proprio non va! Così, non deve assolutamente essere!
Bisogna assolutamente cambiare! Si deve cambiare, per il bene di un presente che, forte di un nuovo italiano, protagonisti gli italiani del sapere e dei valori dell’ESSERE IN DIVENIRE, pensi non più al potere ed ai privilegi del tutto per sé, ma al Futuro italiano, fatto di umanità di insieme impegnate attivamente in percorsi umani da NUOVO UMANESIMO, con grande rispetto dell’altro e con un’umanità nuova da IO CHE SA DIVENTARE NOI.
Basta quindi con la politica del niente italiano! Una triste e disumana politica senz’anima che fa tanto, tanto male all’Italia ed agli italiani e che fa, soprattutto, tanto male al Futuro italiano, che ha urgentemente bisogno della prima pietra dei buoni e saggi sentimenti collettivi che la triste Italia nostra, oggi non ha, in quanto negati; in quanto cancellati, con un male da morire per il presente ed il Futuro italiano che non vuole assolutamente un’Italia ripiegata su se stessa e sempre più prossima ad inabissarsi per le gravi colpe di chi ci governa, creando condizioni umanamente diffuse di rabbia e di un rancore collettivo, stanco di una politica del niente, per tanta parte di sé, specchio della società altrettanto ridotta al niente, con un’umanità dismessa e sempre meno capace di pulsioni di un mondo umanamente nuovo, con un insieme italiano, il più ampio possibile e capace di volare alto, volendosi bene e pensando in modo non violento, di costruire un MONDO NUOVO. Di costruire insieme, prima di tutto, un Mondo di Pace, cancellando dagli orizzonti italiani, quel diabolico IO-POTERE, con un NOI-CITTADINI PROTAGONISTI, per il Nuovo italiano, impegnato a cancellare la brutta esperienza italiana del partito personale, con a capo un leader-padrone, intento ad essere il feudatario di parlamentari sudditi a propria immagine e somiglianza, un grave danno italiano, il frutto del poco libero voto italiano, dalle urne del 4 marzo 2018, un giorno triste e/o da alba nuova, per un’Italia stanca che, dice BASTA ALL’OSCURANTISMO MEDIOEVALE e ad un insieme di vassalli sottomessi a sempre più falsi e bugiardi principi educativi, parte di un passato che non è più nostro.
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