Gentile Presidente Conte, chi le scrive è l’Associazione Culturale “Sanza La Città della Lavanda” che intende condividere con Lei, a grandi linee, la propria idea di sviluppo di un territorio montano baciato da Dio ma ingiustificatamente abbandonato, anzi, ucciso a oltranza dalle miopiche programmazioni, oltre che, conseguenza di una eccessiva preoccupazione di carattere conservativo palesemente manifestata, nei fatti, da un Parco Nazionale che anzichè avere effetto di rilancio ha asfissiato ulteriormente l’economia già duramente provata.
Poi ci si lamenta che la gente scappa via e i “campanili” diventano, come di fatto sono diventati, dormitori per anziani e per coraggiosi imprenditori.
E dunque, poche righe per osservare che nel corso della sua recente visita in Vallo Della Lucania, nel convegno che certamente richiede il dovuto rispetto, Le hanno parlato in generale del territorio.
Ben 3 interventi hanno fatto riferimento ad un tribunale soppresso ma nessuna segnalazione Le è stata fatta in merito alla emergenza naturalistica più innevata che l’intera Campania vanta.
Sto parlando del Monte Cervati di Sanza che d’estate si colora del meraviglioso violetto della lavanda.
Al riguardo, La invito a venirne a godere lo splendore oltre che a impregnarsi dell’importanza storica di riferimento: qui da noi si produceva materia prima per l’industria profumiera francese. Le segnalo inoltre che il Cervati, con il suo santuario dedicato alla Madonna Della Neve, è scarsamente penetrabile.
E’ raggiungibile attraverso una pista viaria sterrata inaugurata nel 1979 ma colpevolmente non presenta alcuna infrastruttura alternativa e tantomeno per gli sport invernali. La forza primaria del Cervati è proprio la neve. Presidente, enorme è il divario tra Nord e Sud del Paese anche sul fronte sciistico e turistico e, senza dirLE niente di nuovo, qui occorre offrire concrete soluzioni di sviluppo per crescere e creare occupazione.
Presidente, per favore finanzi le infrastrutture per un volano di sviluppo nel Mezzogiorno che sarebbe rappresentato dalla straordinaria montagna sanzese, la quale, sia dal punto di vista orografico che di microclima è perfetta per l’impiego sciistico e, le stesse, creerebbero interconnessione con la fascia costiera cilentana.
Solo così si potrebbe parlare di connubio turistico mare-montagna e aprire le porte alla stagione invernale oltre che a potenziare la stagione estiva.
Le sorti del Cervati e della popolazione che vi gravita sono legate senza dubbio alcuno agli investimenti infrastrutturali intelligenti e, i soldi, a bilancio, certamente non mancano.
Dunque La esorterei a fare in fretta! Le sfide dell’oggi, Presidente, richiedono più coraggio e lungimiranza. Noi cittadini dell’entroterra cilentano cerchiamo un nuovo inizio, non meritiamo di meno.