Novi Velia: Convegno sul tema “Recupero dei centri storici e borghi abbandonati”
Il tema del recupero dei centri minori assume sempre maggiore rilevanza nel dibattito nazionale. Il recupero dei centri storici e dei borghi abbandonati del Cilento entra con prepotenza sull’argomento che verrà affrontato nell’incontro organizzato dal comune di Novi Velia per mercoledi 21 luglio 2010, alle 19 presso la Sala San Giorgio, nell’ambito della manifestazione TRANSITI CULTURALI, incontro con l’autore. Infatti il tema del dibattito scaturisce dalla presentazione del libro di Emilio Buonomo “San Severino di Centola”.
All’incontro parteciperanno il sindaco di Novi Velia, Maria Ricchiuti, il sindaco di Centola, Romano Speranza, il presidente del Parco del Cilento, Amilcare Troiano, lo storico Amedeo La Greca, il funzionario della sopritentendenza di Salerno, Rosalba De Feo, oltre all’autore, a Giovanni Guzzo e a Gerado Russo che coordineranno i lavori.
Il libro su San Severino nasce dalla rielaborazione della tesi di laurea in architettura dedicata all’analisi e alle proposte di recupero del borgo antico. Dalle note introduttive, tanto quella del primo cittadino di Centola, Romano Speranza, quanto quella dell’autore, si comprende che si tratta di un lavoro attraverso il quale sembra si voglia usare l’esperienza tecnica per lanciare un allarme su quello che ha rappresentato il borgo antico, roccaforte storica di confine nella guerra tra Angioini ed Aragonesi, i recuperi che di volta in volta sono stati realizzati, ed infine il monito lanciato a tutti, amministratori e uomini di cultura, a conservare e a recuperare questa immensa vestigia del passato. “Al progetto di restauro, redatto sotto la guida del professor Rosario Paone” si legge nella nota dell’autore “ho affiancato l’analisi economico-finanziaria, sotto la guida del professor Luigi Fusco Girard, per verificare quale potesse essere la soluzione migliore per il futuro del borgo e quali le funzioni da esso sostenibili.” E’ il tema della sostenibilità del recupero a far luce nella pieghe delle relazioni tecniche, il tema cioè della valorizzazione del borgo e della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Quasi a voler riallacciarsi alla nota introduttiva, l’autore riporta, in una ricca e suggestiva cornice di documentazione fotografica la trascrizione di documenti d’archivio forniti da Francesco Albertini di Cimitile, una relazione dell’archeologo Ernesto Bianco sulla Chiesa di Santa Maria degli Angeli e sul Castello, e un reportage fotografico di Angelo Guarracino.







