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Preso a colpi d'ombrellone Autista del Cstp all'ospedale

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lunedě 9 agosto 2010
CilentoNotizie su GNews

SALERNO. Autista spintonato e malmenato con l’ombrellone da due coppie di fidanzati solo per aver avuto una discussione un po’ più accesa. A denunciare l’ennesimo caso di violenza perpetrato ai danni di un autista del Cstp è stata la Fit Cisl di Salerno.

Il fatto è accaduto ieri mattina, alle 10 circa, a pochi metri dal capolinea di via Ligea, sulla linea numero 24 che collega il Campolongo Hospital a Salerno. L’autista A.S., con 25 anni di servizio alle spalle, è stato aggredito da due coppie di fidanzati. Secondo alcune testimonianze, dopo un’animata discussione tra il conducente e il gruppo di ragazzi, la vicenda è degenerata. Uno dei due ragazzi della comitiva ha malmenato l’autista con la mazza dell’ombrellone che aveva con sé. Il conducente del bus ha riportato la lesione del labbro inferiore ed è stato accompagnato dai colleghi al pronto soccorso dell’ospedale, dove i sanitari gli hanno prestato le cure del caso. Subito dopo lo spiacevole episodio i quattro ragazzi si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce.

«Siamo indignati - ha commentato il segretario della Fit Cisl, Sergio Galdi - Aggredire un autista del Cstp è diventato una specie di sport, anche perché registriamo una certa impunitá su questi spiacevoli episodi. E’ assurdo che un lavoratore, che ogni mattina svolge con dignitá il proprio operato, venga aggredito da un gruppo di scalmanati». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario del Filt Cgil di Salerno, Vito Luciano: «Siamo alle solite, non c’è più freno a queste aggressioni. E’ come se ci fosse una sorta di "dagli all’autista", basta una minima frizione per far scattare la violenza. E’ necessario che gli autori di questi atti siano rintracciati e puniti in maniera esemplare». I sindacalisti chiedono l’intervento del prefetto: «Chiediamo più sicurezza e l’i nstallazione di un sistema di videosorveglianza a bordo degli autobus Cstp e Sita, in modo che possano arginare il fenomeno ed individuare gli aggressori. Tale sistema potrebbe scoraggiare tutti i malintenzionati a commettere simili azioni», ha concluso Galdi.

 
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