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Cosenza: Cilento, la situazione è rischiosa. I tecnici preoccupati

📅 giovedì 9 dicembre 2010 · 📰 AmbienteCilento

rischio frana cilento
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Cilento — E’ durato sette ore il sopralluogo dei tecnici della Protezione Civile della Provincia di Salerno a Ostigliano, frazione di Perito, dove incombono quattro punti frana e dove ci sono 47 famiglie che «per motivi precauzionali» sono state sgomberate dalle loro abitazioni. Il provvedimento del sindaco Edmondo Lava ha raggiunto così Via Gelso, via San Rocco, poi un grappolo di case alla fine del paese in Località Marancia. Delle quattro frane attive, la più preoccupante sarebbe proprio quella che parte da Contrada Mangosa. Franco Peduto, geologo del settore Difesa Suolo della Provincia che ieri ha effettuato il sopralluogo con la geologa Valeria Palo ha definito la situazione una «frana temuta». In pratica per ora è un versante su cui si sono aperte delle fessure. « Va tenuta sotto controllo— dice il sindaco— i tecnici mi hanno detto che potrebbe verificarsi l’effetto Sarno». Una colata di fango dunque che potrebbe riversarsi violentemente sul centro abitato. «Ieri notte, a seguito delle piogge — racconta il sindaco— la frana si è "spostata" di circa 15 centimetri. Oggi abbiamo affidato il monitoraggio h24 al Centro Iside».

Preoccupazione da parte dei tecnici anche per la sicurezza di Località Marancia dove una voragine apertasi nel terreno sottostante minaccia alcune abitazioni. Anche qui le famiglie restano fuori. Oggi sarà pronta la relazione dei tecnici. L’assessore provinciale alla Protezione Civile Antonio Fasolino assicura che a breve partirà istanza alla Difesa Suolo della Regione Campania per avere le risorse necessarie alla messa in sicurezza di quel fronte frana di 154 metri. Questa sera alle 19 a Perito è convocato il consiglio comunale per deliberare eventuali provvedimenti riguardo alla gestione dell’emergenza. Incubo frana anche per 5 famiglie a Sant’Antuono di Torchiara. Al centro della vicenda, due palazzine che sorgono a monte di un complesso edilizio i cui lavori di sbancamento, avviati nel 2006, sarebbero la causa del movimento franoso che avrebbe provocato danni ai fabbricati preesistenti. Questo almeno secondo la denuncia presentata dalle famiglie che abitano le palazzine danneggiate. Intanto, però, in attesa che il Tribunale di Vallo della Lucania faccia chiarezza sulle eventuali responsabilità, due delle tre famiglie occupanti una delle palazzine coinvolte nello sgombero hanno denunciato di essere rimasti senza assistenza. «Da due anni viviamo in un’abitazione a rischio crollo — spiega Remo Vaccaro, 53enne, sposato con due figli di 14 e 5 anni — abbiamo ricevuto l’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco due anni fa, nel giugno del 2008. Nell’ordinanza del Comune non si faceva alcun riferimento ad alloggi temporanei e dunque, per non finire sotto un ponte, siamo stati costretti a rischiare la pelle, io, mia moglie e le mie figlie, vivendo in una casa-trappola». «Non ne possiamo più— ha proseguito la moglie Natalja — viviamo con l’incubo che la casa ci crolli addosso. Chiediamo un alloggio, un tetto per ripararci dal freddo. Non chiediamo niente di più di quanto è stato concesso agli altri».

Ma anche chi veniva a trascorrere qualche giornata di relax in paese ora preferisce evitare di alloggiare in quelle palazzine in pericolo. «Fino a due anni fa venivo a Torchiara con tanto piacere - ha raccontato Sergio De Pasquale, medico napoletano, proprietario di un appartamento della palazzina, acquistato nel 2003. — ora, solo l’idea che possa accadere qualcosa, mi terrorizza. E anche i nostri viaggi a Torchiara si sono inevitabilmente diradati». Intanto il sindaco di Torchiara, Raffaello Gargano, ha annunciato che prenderà visione della documentazione relativa alla vicenda. «Non ricordo con esattezza i termini dell’ordinanza del 2008 — rileva il primo cittadino — non posso esprimermi senza aver prima visionato gli atti».

Corriere Mezzogiorno

Stefania Marino

Fonte: positanonews.it

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