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Rifiuti, il Pd presenta la sua proposta: "Ai Comuni la responsabilità degli impianti"

📅 martedì 8 febbraio 2011 · 📰 AmbienteSalerno

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Disciplinare le competenze dei Comuni, singoli o associati, nella gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani; definire un programma triennale per l’incremento della raccolta differenziata (40% nel 2011, 50% nel 2012, 60% nel 2013); disciplinare la realizzazione e gestione delle dotazioni impiantistiche industriali (termovalorizzatori, impianti di tritovagliatura, impianti di compostaggio) a partire dalla confermata responsabilità in capo ai Comuni di Napoli e Salerno delle funzioni di soggetti attuatori degli impianti.

Sono questi alcuni dei punti principali contenuti nella proposta di legge relativa al superamento dell'emergenza rifiuti, presentata alla Camera ed al Senato ed illustrata stamani nel corso di una conferenza nella sede del Pd di Salerno, "Leggi inutili e Regione inesistente: l'emergenza rifiuti verso nuovi disastri. Le proposte del Pd per una svolta seria".

"Le condizioni di smaltimento dei rifiuti in Regione Campania - si legge nella proposta di Legge (firmata tra gli altri da Bersani, Franceschini, Iannuzzi, Bonavitacola, Vaccaro) - versano in uno stato di perdurante e drammatica gravità. Il rientro nella gestione ordinaria del ciclo di gestione dei rifiuti, promesso dal Governo, non solo non è stato garantito, ma resta differito a tempi futuri ed imprecisabili, per la mancata soluzione dei nodi strutturali del problema".

Quali i nodi strutturali da risolvere, a parere del Partito Democratico, per uscire dalla nuova fase emergenziale? La situazione critica delle discariche ad oggi esistenti, "gli esiti - si legge ancora nel documento - del tutto insoddisfacenti della capacità di smaltimento del Termovalorizzatore di Acerra, ben al di sotto delle potenzialità operative previste, il trend di crescita della raccolta differenziata, che rimane piuttosto lento e presenta un quadro alquanto differenziato fra le diverse province della regione: Salerno (41,42%); Avellino (36,50%); Benevento (26,59%); Napoli (18,04%); Caserta (12,41%)".

Dannosa, secondo i vertici nazionali, regionali e provinciali del partito, anche la decisione di esautorare i comuni dalla gestione del ciclo dei rifiuti: "Si è rivelata sbagliata, come ampiamente previsto, la scelta di esautorare totalmente i Comuni, attribuendo ad improvvisate società provinciali la responsabilità di gestire tutte le fasi del ciclo. Nel frattempo sui Comuni continuano a gravare le trattenute sui trasferimenti erariali per debiti inerenti la gestione dell’emergenza, unilateralmente accertati dallo Stato, in totale assenza di trasparente contraddittorio con gli Enti locali interessati".

"Sulla base dei dati forniti in data 9 novembre 2010 dal Governo su richiesta dei parlamentari del partito democratico - questa la previsione - la restante capacità ricettiva delle discariche attive ammonta a 1.475.000 tonnellate, a fronte di un conferimento giornaliero pari a 3.700 tonnellate. Ne consegue una residua autonomia, ove calcolata in modo unitario su base regionale, pari a circa 1 anno. Considerati i tempi occorrenti per la realizzazione dei nuovi termovalorizzatori di Napoli e Salerno e per raggiungere adeguati livelli di raccolta differenziata, è facile concludere che fra qualche mese la Campania tornerà in totale emergenza rifiuti, ancor più grave di quella già conosciuta, con la concreta prospettiva di restarci per almeno altri tre anni".

Come porre rimedio a questi problemi? Ecco le proposte contenute nel documento: "Riassetto delle competenze, nonchè misure volte ad evitare il precipitare in una nuova emergenza, per la riqualificazione ambientale e la bonifica dei siti inquinati; ripiano delle posizioni debitorie degli Enti locali conseguenti alla gestione emergenziale, nonché volte a garantire la continuità occupazionale del personale già in servizio presso i Consorzi di Bacino ed organismi loro aventi causa; efficace collaborazione e scambio informativo tra la regione Campania e la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti".

"Occorrono norme per disciplinare le competenze dei Comuni, singoli o associati, nella gestione del ciclo dei rifiuti, l’attuazione degli interventi di compensazione ambientale, rendendo effettivamente utilizzabili le risorse già promesse dal Governo e dalla Regione, ma mai assegnate allo scopo, e la conferma in capo ai Comuni delle competenze in materia tariffaria (TARSU e TIA), con misure volte a contrastare l’evasione".

Fonte: salernoinprima.it

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