Sigilli all'Osservatorio di Centola. La Procura di Vallo sequestra l'immobile da un milione di euro
Un nuovo ecomostro per la regione Campania. Doveva essere un osservatorio finalizzato alla ricerca ed allo studio delle migrazioni degli uccelli, in grado di attirare ed accogliere nell'area incontaminata del Cilento ornitologi, visitatori ed appassionati da ogni parte del pianeta.
Ed invece lo scorso martedì i carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Napoli, su disposizione del procuratore capo di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, hanno posto sotto sequestro l'imponente struttura che si erige, in perfetta solitudine, dal punto più alto della rupe del Mingardo, in localitĂ Chiancone del comune di Centola, a ridosso della maravigliosa visuale di Capo Palinuro.
L'osservatorio internazionale per lo studio delle migrazioni dell'avifauna non è mai entrato in funzione, né mai inaugurato, nonostante sia costato alle casse della Regione circa un milione di euro. Un progetto nato nel lontano 1998 quando la Regione Campania riceve in donazione dall'Eni
un vastissimo terreno nell'area di Centola che ancora oggi accoglie rari querceti da sughero, un meraviglioso territorio da destinare ad iniziative di pubblica utilitĂ ai fini della tutela ambientale e faunistica.
Del 2001 invece l'ufficialitĂ dell'accordo siglato tra Palazzo Santa Lucia, il Comune di Centola, l'Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e la ComunitĂ montana Lambro e Mingardo. Danneggiamento di bellezze naturali è l'ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti, pertanto sotto accusa sono finiti l'impresa, il direttore dei lavori e l'ente committente, oltre al giĂ citato Comune di Centola, che aveva ottenuto ulteriori finanziamenti regionali, pari ad oltre cinquecentomila euro, per la costruzione delle vie di accesso al sito e di un piazzale da adibire al parcheggio auto.
Nulla di tutto ciò è stato però realizzato, la struttura, edificata cinquanta metri più a monte rispetto al luogo in cui era originariamente prevista, è perciò da ritenersi abusiva ed i sigilli che ora la circondano incorniciano l'ennesimo scempio istituzionale che mortifica un territorio e la sue verdi meraviglie. "Un simile edificio - denuncia Paolo Abbate della Lega Italiana Protezione Uccelli(LIPU) - non può essere spacciato per un osservatorio degli uccelli che avrebbe dovuto essere realizzato secondo regole precise. Regole che prevedono la totale integrazione della struttura con l'ambiente, garantita dall'applicazione di metodi di ingegneria naturalistica. Ci si chiede allora quali siano state le vere finalitĂ di una costruzione del genere in zona protetta".
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Un quesito, quest'ultimo, a cui la Procura di Vallo intende ora dar risposta, per archiviare in via definitiva una triste circostanza che, nonostante nel 2009 aveva giĂ prodotto una denuncia alla Corte dei Conti da parte del Codacons di Salerno, continua ad annichilire indegnamente un'intera regione.







