TURISMO PER NIENTE SOSTENIBILE - 2° tempo
di Paolo Abbate | BlogUn gabinetto chimico montato su carrello giaceva da molte settimane incagliato e quindi abbandonato sull’arenile davanti il “Ciclope”.
Me ne sono subito occupato lamentando il pericolo di inquinamento del mare. Inquinamento che si sarebbe procurato con le mareggiate. Al proposito era stato segnalato anche alla Procura di Vallo.
All’articolo fu risposto subito dopo, in verità con tono risentito, dal presidente della CAB, Associazione balneare di Marina di Camerota, che affermava di condannare decisamente ogni abuso commesso sul suolo demaniale “ che possa compromettere il patrimonio ambientale circostante” e che “l’operato di una intera categoria non può essere screditato dall’azione superficiale di pochi singoli operatori”. Si condannava quindi il degrado.
Ebbene, allarmati evidentemente dalla prima mareggiata autunnale che aveva già lambito il gabinetto si è provveduto a “smontarlo” e i pezzi (sanitari, vetroresina, legno smaltato ecc) ammassati ai margini della duna.
A parte il luogo inadatto a depositare i pezzi del casotto perché la vegetazione dunale ne viene a soffrire, gli stessi saranno senza dubbio raggiunti da mareggiate future più violente.

A coloro inoltre che si sentono responsabili del sito protetto segnaliamo anche quella sorta di “addobbo”ai margini della duna realizzato con copertoni di auto. Probabilmente qualcuno (turista o gestore di lido) si è divertito l’anno passato ad esercitarsi al gioco degli anelli.
O forse ha voluto semplicemente ribadire visivamente che siamo in pieno Antropocene, ovvero nell’era dominata dall’uomo, ponendo un oggetto simbolo del dominio appunto dell’homo tecnologicus sulla natura?


Paolo Abbate
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