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AVANTI TUTTA, ROTTAMATORI D’ITALIA!

📅 lunedì 28 novembre 2011 · 📰 AttualitàCilento

classe politica italiana
Credits Foto OpEd

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

È un dovere di tutti gli italiani liberare l’Italia da una politica in cui non crede più nessuno e cacciare via tutte quelle tante facce incartapecorite, sempre meno simpatiche agli italiani perbene.

Se si fa questo, se si riesce a dare voce ai milioni di silenziosi del nostro Paese, se si recupera alla politica il mondo sommerso degli esclusi, l’Italia diventerà nel profondo democratica e sarà grata per sempre a quanti l’hanno salvata da morte sicura.

Uno spiraglio, un piccolo spiraglio finalmente sta attraversando le fitte nebbie della politica-potere che si è insediata nel nostro Paese e non vuole assolutamente mollare.

Lo spiraglio è quello della luce della liberazione da parte di un popolo silenzioso, ma assolutamente stanco di sopportare gli “indegni” che hanno occupato il Paese e non vogliono più mollare.

Le loro facce da bronzo diventano sempre più insopportabili per la gente comune, ormai stanca del teatrino della politica che fa tanto male sia in senso individuale sia d’insieme sociale ed ormai non affascina più nessuno, perché sono loro e solo loro, i veri “ladri di futuro”; sono loro i falsi protagonisti, responsabili dei tanti tradimenti soprattutto nei confronti di un mondo giovanile che ormai non crede più a niente ed a nessuno.

Sono proprio loro con le loro facce di bronzo che alimentano il teatrino della politica-spettacolo che ha ormai invaso il Paese, purtroppo indegnamente sedotto ed abbandonato dal fascino delle chiacchiere a volontà; senza idee, senza progetti e programmi, senza prospettive certe di futuro, non resta che piangere, essendo costretti a vivere un presente agonico che rappresenta in tante parti del Paese e per tanti italiani “onesti” e “puliti”, l’inizio della fine.

Sono loro, con i decenni di potere da monarchi sulle spalle ad avere tradito gli italiani ingenuamente proni ai loro dictat, alle cabale da potere pigliatutto, alle tante promesse di mondi nuovi e di un sorridente “tutto va bene”, con mondi festanti ed incantati, fatti di facili arricchimenti, di tanto godimento, di tanta apparenza subdola, ma di poco vero protagonismo necessario a costruire su basi solide, il futuro di un Paese, l’avvenire di un popolo.

Facce di bronzo, incartapecorite nei vostri lunghi decenni di politica-potere, fate un passo indietro e fatevi da parte!

A chiedervelo sono gli italiani; gli italiani onesti, gli italiani veri, stanchi delle vostre promesse, dei vostri tradimenti, dei vostri privilegi a vita che grondano delle lacrime e del sangue dei milioni di italiani traditi, dei tanti diseredati della Terra costretti a scappare dai luoghi che li hanno visti nascere e di un mondo giovane a cui, da ladri di futuro, non avete saputo né costruire, né trasmettere niente, ma proprio niente, se non un patrimonio di sola nullità che vi appartiene e vi rappresenta agli occhi dei tanti “indignati” e degli emergenti “rottamatori” che oggi gridano all’aria pulita, ad un mondo nuovo, senza le facce di bronzo dei tanti, incartapecoriti nel governo don rodrighiano di un potere assolutamente innominabile.

Oggi la loro sorte è segnata, perché così è; perché così è scritto nel loro corso terreno di un potere che si è ormai esaurito e che non ha più niente da dire a nessuno.

Altre sono le aspettative; altre sono le attese di vita e di prospettive di un insieme sociale non facile, ma disposto a ricominciare, fidando nel protagonismo della gente, che ormai adulta e responsabile non vuole più essere emarginata, non vuole essere tradita da personaggi pigliatutto ed assolutamente indifferenti al bene comune.

I tempi in cui viviamo sono del tutto cambiati.

La società del nostro paese non è solo società italiana, né della sola Europa e dell’opulento Occidente; è parte di un mondo globale e mondializzato, in cui al centro c’è l’uomo che deve saper guardare avanti e non rimpiangere niente del mondo passato se non solo per capire da “dove veniamo” ed a proiettarci in modo assolutamente nuovo in un “dove andiamo” completamente diverso, senza però dimenticare le radici, l’identità, l’appartenenza e le tradizioni da preservare e da far rivivere per evitare di ripetere gli errori del nostro passato.

Nella recente storia politica del nostro Paese, la politica è stata, prima di tutto, simbolo di privilegi; questo non la nobilita, né fa dei politici che governano la politica, degli uomini virtuosi e tanto meno saggi.

Li trasforma in gente di potere, nell’ambito di orizzonti limitati dominati dalla politica- potere che è responsabile da noi come altrove dei tanti mali del mondo, prima di tutto nei confronti del pianeta Terra, ormai ammalata di uomo e poi verso gli stessi uomini, ridotti dall’egoismo del potere accecato dall’avere, alla povertà ed alla morte per fame.

Per troppo tempo, in maniera disumana il potere dei pochi ha rubato il futuro dei molti.

Questo è successo in tutto il mondo; questo è successo nell’opulento Occidente; questo è successo in Europa, ora costretta a leccarsi le ferite per i tanti errori commessi; questo è successo anche nel nostro Paese che, poco virtuoso, ha cancellato i diritti, con dei veri e propri ladri di futuro, si fa sentire alle nuove generazioni il disagio dovuto ad un tradimento maturato nel tempo; un tradimento che porta con sé solo speranze disperate e destini già segnati da crescenti disuguaglianze, senza alcuna prospettiva nuova di rinnovamento autentico.

Soprattutto nel nostro Paese, ma non solo (nel resto d’Europa c’è di peggio), oggi siamo veramente al capolinea; il clima non è dei migliori per la vera politica, per l’altrettanto vera democrazia e per lo stesso rispetto dell’uomo.

Tutto questo succede e ci succede per un crescente e sempre più diffuso vuoto ideologico, per la mancata fiducia al rinnovamento autentico, per l’appiattimento delle idee, per il vuoto di cultura, per la crisi nel mondo della comunicazione sempre meno autentica e per finire, per un vuoto inarrestabile di moralità e dei valori che hanno portato a cercare il godimento legato al solo apparire, al solo piacere dei beni posseduti, considerati sempre più la vera grande fede dei mutati stili di vita.

Questi cambiamenti hanno avuto al centro una classe politica attenta solo a se stessa ed assolutamente indifferente ad accompagnare il rinnovamento con le radici nella continuità, soprattutto nel rapporto generazionale, lasciando sempre più il mondo giovanile in balia di se stesso e perdendo per strada in modo irreversibile il gusto dell’agorà e del dialogo diretto con i cittadini, sostituito da un confuso dialogo sempre più costruito con l’invadente filtro di contenuti multimediali, assolutamente indifferenti alla condivisone, con una narrazione astratta, per niente relazionale, tendente all’esclusione dei cittadini, la cui partecipazione viene cancellata in quanto considerata inutile per le decisioni da prendere.

Questo è stato ed è il mondo della politica nel nostro Paese.

Ma se è questo, che mondo è ed a chi giova?

L’Italia ha un percorso di vita sempre più tortuoso e problematico.

L’Italia politica ed è questa la cosa che più preoccupa gli italiani, è sempre meno credibile, perché sempre meno credibili sono gli uomini che la governano.

Occorre per questo, un bagno di purificazione; occorre rigenerare e rigenerarsi.

Occorre anche indignarsi; occorrono, tra l’altro, i “rottamatori” della sinistra.

Tanto è necessario per moralizzare questo nostro Paese i cui egoismi della rappresentanza, ormai non si fermano più di fronte a niente.

Egoisticamente vanno per la propria strada e non guardano in faccia a nessuno.

In tempi di grave crisi economica e di disagio da vera e propria disperazione per tanta brava gente italiana, pensate che cosa hanno avuto il coraggio di fare tutti insieme i nostri governanti, egoisticamente impegnati a difendere i loro privilegi da “brutta” casta italiana?

Il 21 settembre 2011 il deputato dell’Idv Antonio Borghesi aveva proposto l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo 5 anni di legislatura.

Ma difficile da credersi, il voto alla Camera dei Deputati ha dato questo risultato: presenti 525, votanti 520, astenuti 5, maggioranza 261; hanno votato si all’abrogazione 22 deputati, hanno votato no in 498 deputati di tutti gli schieramenti politici; nessun distinguo tra la destra, la sinistra ed il centro.

Peggio di così. Un tradimento grave per gli italiani che vivono ai margini della società civile e senza garanzia fanno fatica a sopravvivere.

Una casta “cricca” che per egoismo agisce contro la gente italica, con la stessa logica e gli stessi obiettivi di quell’uno per cento che possiede la ricchezza del mondo e la usano con violenza, affamando il mondo.

I loro signori se ne devono vergognare. Ma non lo fanno.

Come se niente fosse, con il silenzio complice di una stampa sempre meno democraticamente impegnata a difendere la comunicazione autentica, continuano a godersi i privilegi di casta; alla faccia degli italiani onesti e bisognosi.

Questo indegno spettacolo del poco rispetto per i cittadini italiani da parte di chi li governa, è uno spettacolo ancora protagonista indecente nel 2011.

È un fatto grave! È un tradimento intollerabile. Non si può arrivare a tanto.

Meditate gente! Meditate!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(foto da img.timeinc.net)

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