POVERA PINETA PER NULLA PROTETTA
di Paolo Abbate | BlogFine estate la recinzione lato cancello in ferro che immette nella pineta della Cala del Cefalo, zona protetta da norme nazionali e europee, è stata manomessa; evidentemente per permettere un facile transito di mezzi a motore nella pineta stessa e sulla spiaggia.


Vi sono infatti – ma è solo un’ipotesi – probabilmente molte persone alle quali fanno gola le aree “ancora vergini” che potrebbero essere sfruttate a fini privati.
Non è passato molto tempo allorquando fu presentato un progetto di privati – poi arenatosi alla Regione anche per la decisa opposizione di associazioni ambientaliste - di allestire nella pineta chioschetti, tavolini e gabinetti chimici tra i pini d’Aleppo.
La motivazione era non solo quella di rifocillare i bagnanti dopo il bagno, ma soprattutto di permettere la sorveglianza e quindi di proteggere dal degrado la pineta.


Allora, perché il Parco nazionale, oltre ai convegni, tavole rotonde, tagli di nastri, seppur necessari, non si organizza con una appropriata campagna capillare a sensibilizzare cilentani, e non, a difendere questa istituzione, patrimonio dell’Unesco?
Paolo Abbate
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