Viaggio tra le colonne sonore e la canzone d’autore - Parentesi musicale per il Teatro Parmenide
di Giovanni Mautone | BlogSettimana di novità al Teatro Parmenide: questa volta si cambia musica, anzi…si cambia, musica! È infatti un appuntamento musicale quello che attende gli spettatori del Parmenide in questa fredda domenica di Marzo dove la primavera sembra alle porte solo sul calendario. Ma sarà appunto il freddo, sarà che il popolo si abitua presto alla routine, o semplicemente si è trattato di una distrazione generale, fatto sta che questa sera parte del pubblico del Parmenide ha deciso di mancare all’appuntamento.
Citare tutti i nomi che lo stesso Salza ha omaggiato durante lo spettacolo sarebbe difficile se non tedioso, ma di certo l’attenzione del pubblico è stata solleticata in maniera costante per tutto il tempo. Partendo da “La vita è bella” e i suoi leitmotiv frutto della maestria di Nicola Piovani, per passare agli spaghetti western di Sergio Leone accompagnati dalle note di Ennio Morricone o alle note dei grandi film americani, come “”La pantera rosa”, “C’era una volta in America” o “Il padrino”. E di quest’ultimo stupisce e colpisce il riarrangiamento scritto dal pianista Vincenzo Romano: una rilettura pop delle celebri note che accompagnano l’interpretazione di Marlon Brando di vero talento, a cui non mancano difatti apprezzamenti da parte della sala. Immancabile la citazione ai film che hanno fatto di Alberto Sordi un icona del cinema nazionale, e di cui ha deliziato il pubblico con un nutrito medley che passa da “Il marchese del grillo” a “Il vigile” per concludere con “Il medico della mutua”.
Tra tutte queste colonne sonore, ricordi oramai irremovibili dalle menti dei più grandi ma anche dei giovani cultori del cinema, non sono mancati aneddoti, racconti e segreti che un timido Nello Salza ha porto al suo pubblico. Timido non è forse l’aggettivo che più calza ad un uomo che si esibisce in Italia così come in America, ma di certo anche l’orecchio e l’occhio più distratto ha potuto notare come un musicista sia molto più a suo agio interpretando un brano e non raccontandolo a chi siede di fronte. Ed è lo stesso “problema”, se di tale si può parlare, da cui sembra afflitto anche Salza. Poche parole spese per presentare i brani ed in seguito il suo Ensemble, a volte frettolose e in tono colloquiale, compensate da grande maestria nel dirigere lo strumento dove egli vuole che arrivi, producendo suoni e melodie che solo la professionalità, lo studio e soprattutto la passione rendono tali.
Una conclusione di spettacolo che ritorna poi ad omaggiare l’Italia, e i suoi compositori. Prima citando Pino Daniele, omaggio indiretto anche alla Regione che lo ha ospitato questa sera, con il celebre brano “Quando”, accompagnamento dell’altrettanto celebre “Pensavo fosse amore, invece era un calesse” e successiva uscita di scena. Ma se di spettacolo musicale stiamo parlando, non esiste spettacolo musicale al mondo che non preveda un bis o un’ennesima esibizione dell’ensemble in scena. Ed è così che, salutando il suo ridotto ma silenzioso e grato pubblico, Nello Salza e i suoi omaggiano l’Armando Trovajoli che tutti conosciamo, quello di Rugantino, quello che compose “Roma, nun fa’ la stupida stasera”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA







