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ARTE MEDICA_ E’ TEMPO DI ROSA “CANINA”: UNA VOLTA CONTRO I MORSI DEI CANI, OGGI PER TANTI BENEFICI

📅 lunedì 27 maggio 2013 · 📰 SaluteCilento

27052013 rosa canina
Credits Foto

foto autoredi Floriana Iuliano | Blog

Capita di stare in mezzo ad una radura spoglia e selvaggia e di rimanere pieni di stupore nello scorgere lì, arrampicata, la Rosa selvatica, che balza agli occhi, incurante del luogo in cui si trova, ma tutta lei, nella sua bellezza, delicata e inaspettata che, inavvertita, sta.
La bellezza ci meraviglia laddove ci coglie di sorpresa!

E cosi' lei, che disdegna i giardini curati in armonie geometriche e le mani esperte di un conoscitore di rose, ribelle al lasciarsi addomesticare, sembra dirci la sua bellezza semplice svelata nella mitezza.
Ci segue nel nostro peregrinare nei sentieri boschivi e il profumo fresco della sua vicinanza sembra renderci leggeri, umili e miti.
Assaporiamo questo nutrimento semplice della contemplazione: e' una rosa ma non se ne vanta, ha rinunciato all'orgoglio e alla superbia ostentata ma non alla sua dignita' consapevole e alle sue virtu' nascoste e svelate solo a chi si addentra nei territori selvaggi, dal cui incontro non ne uscira' deluso.
Piano piano, tutto ora parla.
Si avvertira' la fiducia e l'abbraccio della rosa selvatica e il canto della vita che trasuda in ogni dove.
Il libro della Natura e' diventato comprensibile sotto uno sguardo di stupore!
La rosa selvatica si presenta come un arbusto cespuglioso spontaneo a foglia caduca, alta fino a due o tre metri: i numerosi rami, eretti nella porzione inferiore, sono poi curvati e persino ricadenti;nella parte superiore partono molti rametti brevi che hanno numerosi aculei.
I fiori sono riuniti in corimbi all'apice dei rametti brevi, i cinque petali di colore variabile dal bianco al rosa acceso, sono obovati con la base ristretta a cuneo.
Il frutto e' dato da alcuni acheni ovali, con la superficie pelosa, racchiusi nel ricettacolo che durante la maturazione diventa carnoso: questo, che e' in effetti un falso frutto, viene chiamato cinorride ( senza semi).
E' diffusa un po' dovunque nei boschi e nelle macchie, dalla pianura alla regione montana; l'epoca di fioritura e' da marzo a settembre.

"Un fiore che scintilla tra i cespugli come una stella in una seta preziosa"

Cosi' lo descrive Leclerc, celebre fitoterapeuta francese.
Nel linguaggio dei fiori la rosa canina simboleggia INDIPENDENZA e POESIA.
Fin dall'antichita' e' stata considerata un fiore dalla doppia valenza; da un lato, infatti, la rosa selvatica si caratterizza per la bellezza e soavita' del profumo dei propri boccioli, dall'altro per il tronco ed i rami pieni di spine, piccole e appuntite, che rappresentano un ostacolo per chiunque si avvicini e desideri coglierla.
Per questi motivi il significato attribuito al fiore e' duplice: delicatezza e piacere ma al tempo stesso anche sofferenza e dolore fisico.

Le spine dell'arbusto, in antichita', erano paragonate alle zanne affilate di un cane; seguendo la teoria delle Signature venne stabilita una relazione tra il graffio provocato dalla pianta e i morsi di un cane, per cui la prima guariva la seconda di qui il suo nome, in quanto ritenuta uno specifico contro i morsi dei cani affetti da rabbia.
Un tempo il suo profumo era riservato esclusivamente ai re; nel sarcofago di Tutankhamen se ne sono trovati dei mazzi ancora intatti: erano stati deposti dalla sposa del re bambino piu' di trenta secoli prima, come ultimo pegno d'amore.
I medici greci la apprezzavano e la prescrivevano come tonico, i romani la utilizzavano a scopo ornamentale e terapeutico in quanto ne estraevano oli essenziali che venivano utilizzati per profumi ed unguenti.
I tisici, nel Medioevo consumavano chili del preparato che era loro propinato dagli speziali e si racconta addirittura che la moglie di un vicere' del Portogallo fu guarita dalla Tubercolosi in sette mesi, dopo essersi fatta delle scorpacciate di marmellata di rose.
Ai nostri tempi, la parte erboristicamente piu' interessante di questa pianta e' costituita dai falsi frutti, un elemento interessante alimentare e dietetico: vengono usati per ottenere conserve e marmellate e rappresentano una ricca fonte di vitamine in particolare, la C; in primavera sono particolarmente attivi per depurare il sangue dalle tossine accumulate durante la cattiva stagione.
I FRUTTI di rosa canina per la loro ricchezza in vitamina C( dallo 0'3% fino all'1'7%) sono un ottimo coadiuvante negli stati carenziali e possono essere considerati un valido presidio terapeutico nella prevenzione e nel trattamento delle affezioni invernali a carico dell'apparato respiratorio.
Anche le GEMME utilizzate in gemmoterapia hanno un elevato contenuto in vit.C.
Il gemmoderivato viene utilizzato soprattutto in eta' pediatrica, nella patologia infettiva dell'apparato respiratorio.
Se la somministrazione avviene per tempo, in autunno: rosa canina M.G. 1 DH 20-30 gocce diluite in acqua, prima dei pasti per 20 giorni al mese per 2-3 mesi, aiutera' ad affrontare meglio l'inverno.

La TINTURA MADRE esercita, oltre all'attivita' vitaminica e blandamente diuretica, un'azione ipoglicemizzante, per cui puo' rientrare nel trattamento del diabete alimentare( T.M. 40 gocce due volte al di').
La tintura madre o l'infuso, per la presenza di tannini, sostanze ad azione astringente, sono raccomandati come astringenti intestinali, antidiarroici ed antinfiammatori da impiegare, ad esempio, nelle coliti ad impronta spastica o nelle gastroenteriti dell'infanzia.

La ricchezza in flavonoidi ,carotenoidi ed antociani, infine , ne giustifica l'utilizzo, per uso topico, nel trattamento emolliente e protettivo della pelle, specialmente in presenza di alterazione del microcircolo. Percio' e' vivamente raccomandata a chi vuole prevenire rughe, invecchiamenti della pelle ed eritemi solari.

La maschera di bellezza ottenuta omogenizzando con un frullatore i frutti freschi di rosa canina e' una delle piu' efficaci per il suo effetto schiarente, levigante e tonificante della pelle.


Si, la Rosa di macchia e' davvero un microcosmo che racchiude in se' tutti i misteri e le bellezze della Natura: i suoi fiori dalle corolle piatte, aperte verso i raggi del sole e con i petali a forma di cuore sembrano essere il simbolo della ricerca della luce, dell'amore e della vitalita', insomma dell'apertura radiosa alla vita.
Quello che conta e' ricominciare a notare l'infinita bellezza. Ed e' allora che sentiremo il desiderio di riprendere in mano il nostro destino, per vivere ancora una volta, con gioia....

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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