QUACUNO FA SUL SERIO
di Paolo Abbate | BlogL’oasi dunale di Paestum esiste da tempo perché un gruppo di volontari che fa capo a Legambiente si è posto l’obiettivo di proteggere una lunga fascia di duna dove fiorisce il giglio di mare.
Poco più in là sono sorti campeggi, lidi, alberghi che hanno distrutto la duna, lasciando qualche fazzoletto a testimonianza di come era un tempo.
I volontari dell’oasi dunale preservano questo tesoro naturale con molte iniziative, pagando il canone al comune di Capaccio, e certamente non hanno aspettato che uscisse la legge sul divieto di abbandonare le cicche di sigaretta. Attrezzati con retine raccolgono ogni giorno i mozziconi che i bagnanti, malgrado i cartelli e le raccomandazioni, spengono nella sabbia con molta naturalezza.
Sono tanti i mozziconi raccolti dal mese di giugno tanto da riempire 5 bottiglie di plastica fino al collo, con la scritta “anno 2015, bottiglie d’annata”.
Gli ho suggerito di consegnarle al sindaco protocollandole. Provocazione? Forse: ma che altro deve fare un cittadino consapevole dell’inquinamento che provocano i mozziconi se abbandonati nell’ambiente, se i sindaci che sono chiamati direttamente a far rispettare la legge, non hanno provveduto ancora?
La fascia dunale si estendeva per diversi chilometri, tra Agropoli e la foce del Sele, preservando dall’erosione marina la costa e determinando la bellezza di un paesaggio unico, specialmente con la sua flora psammofila tra cui il giglio di mare. Qualcuno se ne deve essere accorto, allorché costruiva un albergo sulla duna, quanto era bello e profumato il Pancrazio, tanto è vero che si è “addomesticato” un pezzo di duna creando un giardino davanti l’albergo e curandone il fiore amorevolmente.
Il signore deve aver pensato di essere un vero ambientalista preservando questo fazzoletto di duna!
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