Il 20 dicembre S.Andrea del Pizzone è stato teatro del grande Karate. Presente anche la scuola di Centola
di Antonio Montuoro | BlogIl 20 del mese ormai agli sgoccioli, in provincia di Caserta precisamente a S.Andrea del Pizzone, più di 150 atleti si sono dati appuntamento per uno Stage Nazionale di JKA (Japan Karate Association). L'avvenimento è stato ideato dal Maestro Michele Cantiello, impeccabile nell'organizzazione, ma sopratutto ha visto impegnati i Maestri Stefano di Bartolomeo e niente meno che Takeshi Naito. Nato a Shizuoka, Giappone, il 17 Ottobre del 1948, il Maestro è cintura nera 8° dan nonché arbitro intenzionale ed insegnante. Inizia la propria carriera nel 1964 e nel 1968 diventa 1°dan. Due anni dopo è campione nazionale universitario mentre dal '73 al '76 si è sempre qualificato nei primi posti ai campionati giapponesi. Nel 1975 ha conseguito la qualifica di istruttore e arbitro internazionale per poi diventare Maestro nel 1977. Un anno fondamentale della vita sportiva è il 1996, quando Naito consegue la qualifica di maestro. Dal 1977, invitato dal Maestro Hiroshi Shirai, si trasferisce in italia stabilendosi a Milano, ove risiede tuttora. Ottimo esecutore di kata e mostro sacro del kumite a livello mondiale, dal 2004 Naito è responsabile della JKA Italia.
A partecipare allo stage, in rappresentanza del Cilento, il Karate Club Centola, guidato dal Maestro Alfonso D'Angelo che ha gareggiato in prima persona. Gli altri atleti che si sono esibiti sono i seguenti: Leoluca Paolino, Alessandro Franciullo, Filomena Pecorelli, Giuseppe Filpi, Paolo Filpi, Carmelo D'Alessandro, Aniello Fenucci, Cristiano Castaldo, Iris Galietti, Saverio Tambasco, Antonio Troccoli, Camilla Pellegrino, Vincenzo Ruocco, Mike Garofalo e Manuel Balbi.
Anche in questa occasione, i ragazzi del Maestro D'Angelo hanno portato in alto i colori del Cilento e di tutta la Campania, confermando la qualità della loro scuola e il loto talento, espressosi più volte anche a livello internazionale. Con tutta probabilità l'evento verrà ripetuto a breve, perché il successo è stato grande e manifestazioni del genere altro non fanno che rendere lo sport un manifesto di integrazione e gioia, oltre che di puro agonismo.
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