Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

IMPORTANZA DELLE PIANTE AROMATICHE IN PARTICOLARE NELLA DIETA MEDITERRANEA

EVIDENZIATA ANCHE IN DIPINTI MURALI

📅 giovedì 4 febbraio 2016 · 📰 CulturaCilento

04022016 murales art russo 1
Credits Foto

foto autoredi Marisa Russo | Blog

Si richiama al rosmarino, Rosmarinus Officinalis della famiglia delle Labiate, con questo bel dipinto murale realizzato ad Orria (Sa), dall’artista professoressa d’Arte Maria Rita Lepore, nel discorso pittorico del Progetto Europeo sulla Cultura Cilentana e quindi anche sulla dieta mediterranea che nel Cilento, a Pioppi di Pollica, fu rilanciata dallo scienziato Ancel Keys.

Tale pianta, il cui nome deriva da rugiada marina, “ros marinus”, che si erige diffusa nel territorio cilentano, è tonificante, dà sapore a molti cibi potendo così facilmente fare a meno di grassi eccessivi e di troppo sale, entrambi sconsigliati!

Presente in molte leggende, che divulgavano simbolicamente poteri riscontrati per esperienza ma non un tempo dimostrati scientificamente, si narra che nasconde nei suoi cespugli fate allegre raggomitolate, a volte anche sotto forma di serpenti, come ricorda il dipinto, che comunicheranno tale esuberanza a chi inserirà tale pianta nelle pietanze, consigliata quindi ai depressi, agli affaticati, ai convalescenti.

La scienza ne studia l’olio che contiene un potente antiossidante, importante come alternativa a quelli sintetici.

Il murale Artistico comunica questa magia.

dipinto murale


Della stessa Artista il Murale bucolico che, in una atmosfera distensiva, serena, rassicurante, inneggia alla salvia della famiglia delle Labiate, la più nota è salvia officinalis, decantata nella Scuola Medica Salernitana che la denominava “Salvia Salvatrix, affermando che non poteva esserci morte nelle case in cui si coltivava tale umile pianta (cur morietur homo cuius salvia crescit in horto?).

Però quel rospo ricorda la leggenda che narra che può nascondersi dietro tale pianta, simbolo di un pericolo per controindicazioni per alcuni, è infatti dalla tradizione considerata sconsigliata alle gestanti ed agli ipertesi.

Le foglie dipinte sono mosse dal vento, ricordando come dalla direzione delle foglie un tempo si deducevano auspici per il suo potere divinatorio.

dipinto murale

Il finocchietto selvatico, un’ombrellifera, Foeniculum vulgare, con il suo colore solare ed il suo profumo, amante dei terreni assolati, aridi, sembra un simbolo di questo territorio cilentano.

Il dipinto murale è stato realizzato dall’Artista Carmine Pinto, che, invitando a riprendere una “strada”antica ma più salubre, ha voluto evidenziare la presenza di tale pianta nel cibo caratteristico del cilento, anche nel pane, nelle salsicce e nel particolare liquore.

Pianta conosciuta sin dall’antichità, già gli Assiri ed i Babilonesi la adoperavano per curare il mal di stomaco, gli Egizi, i Greci ed i Romani soprattutto nell’alimentazione per le qualità diuretiche_calmanti, nel M.E. la Scuola Medica Salernitana la considerò una delle piante più efficaci contro il meteorismo.

La scienza confermò poi tali qualità scoprendo anche le funzione dei semi, galattologa, stimolante anche della secrezione lattea nelle donne in allattamento, ed emmenagoga, anche per favorire il flusso mestruale.

Pane, focacce, taralli con i semi di finocchietto riprendono a diffondersi nel cilento.

Le foglie sono stimolanti della memoria, consigliate come ricostituente cerebrale, per volare più in alto con il pensiero……… come gli uccelli del dipinto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOG di Marisa Russo - La pagina corrente è autogestita

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.