Consumo di suolo: legge “pericolosa e contraddittoria”
di Paolo Abbate | BlogIl suolo è una risorsa non rinnovabile, pertanto è tutt’altro che una questione estetica, di tutela del paesaggio, come previsto dall’articolo 9 della nostra Costituzione. I Padri costituenti non potevano infatti prevedere questo grave problema iniziatosi con il miracolo economico negli anni ‘50: non potevano prevedere cioè che con il consumo di suolo fertile si accompagnavano maggiori emissioni di gas serra e perdita di biodiversità.
Il consumo di suolo è un fenomeno che interessa tutto il pianeta - un fenomeno che la crisi ha solo rallentato - ma l'Italia è uno dei paesi europei con il maggior consumo di territorio. Per questo era molto attesa la legge per contrastare il consumo di suolo: legge approvata alla Camera il 17 maggio con 256 sì, 140 no e 4 astenuti.
Questi 140 contrari, cioè molto più della metà dei presenti, parlano chiaro. Le grandi associazioni ecologiste come FAI, Legambiente, Slow Food , Touring Club italiano e WWF chiedevano norme precise che potessero contrastare le continue colate di cemento, la costruzione di manufatti che rimangono perlopiù sfitti, gli abusi edilizi. Il rapporto dell’ISPRA infatti nel suo rapporto 2015 attesta “come in termini assoluti il consumo di suolo in Italia abbia già intaccato ormai circa 21.000 chilometri quadrati del nostro territorio, con un valore di suolo consumato pro-capite che passa dai 167 metri quadrati del 1950 per ogni italiano, a quasi 350 metri quadrati nel 2013”.
Molto più critico nei confronti del disegno di legge approvato il 17 maggio è il Forum Salviamo il Paesaggio: «Si è consumato il delitto perfetto ai danni del suolo. La lobby del cemento e dell’asfalto, complici i Sindaci e la maggioranza dei deputati, ha avuto il sopravvento sui tanti cittadini, organizzati o meno in associazioni e comitati, che da anni chiedevano una legge per fermare davvero questa deriva ai danni dell’agricoltura e del paesaggio. Il Forum Salviamo il Paesaggio aveva persino provveduto a redigere e inviare ai parlamentari una proposta che inseriva norme rigorose per arrestare un fenomeno che rappresenta ormai una vera e propria emergenza nazionale e mondiale».
E come non dare ragione al Forum se si considera che nel testo del Disegno di legge approvato alla Camera “l'orizzonte per lo stop è al 2050, ma non riguarda le infrastrutture considerate strategiche”. Eppure, secondo l'ISPRA, autostrade, porti, aeroporti e ferrovie "occupano il 41,3% della superficie consumata. E il primo maggio il governo ha accordato finanziamenti a una nuova serie di grandi opere, come l'autostrada tra Campogalliano e Sassuolo”, tanto per citarne una.
Secondo la mappa riportate dall’ISPRA Il Cilento con il suo Parco nazionale è ancora, rispetto a territori del Nord, abbastanza libero da problemi di consumo di territorio. Tuttavia anche nel Cilento, specialmente nelle aree costiere, si assiste purtroppo ad un aumento preoccupante di consumo di suolo e abusi edilizi. Penso agli oliveti centenari ultimamente trasformati in villaggi turistici nel Golfo di Policastro: oliveti che rappresentavano il paesaggio caratteristico del territorio.
Le associazioni ecologiste pertanto non demordono e chiedono al Senato di non perdere altro tempo e aprire subito il confronto su un testo “che contiene anche norme innovative, ma ancora molti punti contradditori e pericolosi”. Si chiede al Governo e Parlamento “un'assunzione di responsabilità nel portare a termine l'iter parlamentare della legge, migliorandone le parti più contraddittorie, macchinose e incoerenti”, proseguono le associazioni.







