Il deserto avanza anche in Italia
di Paolo Abbate | BlogOrmai ce ne stiamo accorgendo tutti dell’aumento delle temperature in Italia e della scarsità di precipitazioni specialmente al Sud.
Del problema non solo italiano se ne è parlato ampiamente l’anno passato in agosto all’EXPO di Milano in una conferenza organizzata dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
“Entro la fine di questo secolo le previsioni parlano, per il bacino del Mediterraneo, di aumenti delle temperature tra 4 e 6 gradi e di una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive” informa Mauro Centritto, del Cnr.
Ma gli ultimi rapporti che riguardano l’Italia dicono che è a rischio desertificazione il 21% del nostro territorio nazionale, il 41% del quale si trova nel sud.
Ad esempio “in Sicilia le aree che potrebbero essere interessate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%. Uno scenario inquietante, che non lascia spazio a dubbi”.
Questo avviene in Italia, ma ad essere colpiti dal problema della siccità sono soprattutto tutti quei paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo, così fragili dal punto ambientale e antropico.
Se ne parla poco forse per non allarmare troppo la popolazione europea ma molte persone che arrivano da noi sono rifugiati ambientali. Non scappano cioè dalle guerre ma dalla povertà provocata dalla desertificazione, e il numero dei profughi è destinato a crescere esponenzialmente nel prossimo futuro. Questo fenomeno “non è legato solo ai cambiamenti climatici ma anche alla cattiva gestione del territorio", informa ancora Centritto. Problema che riguarda purtroppo non solo questi paesi del sud ma anche l’Europa, causa Il degrado del suolo, l’eccessivo sfruttamento dei terreni, le costruzioni abusive. (dati tratti da GreenMe ag. 2015)

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